Sciopero della fame con proteste alla Tinaia
Ancora proteste alla Tinaia a Chiesanuova di Cascina. Questa volta è il cibo il contendere dello sciopero della fame intrapreso da una trentina di profughi ospiti della struttura (su 81 presenti ad oggi).
Quello di oggi è quarto giorno senza cibo, solo acqua.
La contestazione è rivolta soprattutto contro il cuoco. Chiedono che venga cambiato. Una richiesta, affermano, che avanzano da circa un anno.
Sul luogo sono intervenuti i Carabinieri ed una pattuglia della Polizia Municipale di Cascina.
Sul posto, a capire le motivazioni e calmare gli animi anche il Consigliere della Lega Nord D. Funel e l’Assessore al Welfare di Cascina, E. Ziello.
Si sono però evidenziate alcune divisioni tra i profughi della Tinaia, una sorta di divisione interna. Alcuni accusavano coloro che non aderivano alla protesta di essere dei privilegiati, di potersi comprare al supermercato altro cibo visto che hanno avuto riconosciuto lo status di rifugiato e lavorano.
Quasi una ulteriore guerra tra poveri, dove sembra esserci sempre qualcuno più fortunato di te: italiani contro immigrati, immigrati che attendono da circa un anno il loro destino e chi invece ha già avuto un riconoscimento.
Anche la Sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi, interviene con un post chiedendo l’intervento del Prefetto di Pisa. Post a cui fanno seguito commenti dai toni razzisti: per loro cianuro e stricnina, lasciamoli morì(così è scritto), tanto di risparmiato e la “ruspa” è l’oggetto che maggiormente viene citato.