TAR respinge il ricorso del Comune contro la Società della Salute

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 7 Luglio 2025

Il consigliere Enrico Bruni (PD) attacca la giunta Conti

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Pisa contro l’aumento straordinario della quota capitaria 2024 stabilito dalla Società della Salute. Una decisione che riaccende lo scontro politico in città, con il consigliere comunale del Partito Democratico Enrico Bruni che parla senza mezzi termini di «ennesima sconfitta per la giunta Conti».

«Ancora una volta – dopo il caso moschea, l’ordinanza antidegrado di Piazza della Pera, e adesso con la Società della Salute – la giunta Conti colleziona una nuova sconfitta al TAR, dimostrando un modo di amministrare fondato più sulla propaganda che sulla capacità di rispondere ai bisogni reali della città», attacca Bruni.

Secondo quanto stabilito dal TAR, l’Amministrazione comunale dovrà versare gli 880mila euro richiesti, comprensivi anche degli arretrati del 2023. Una somma che, secondo il consigliere PD, avrebbe potuto essere gestita diversamente: «Il TAR ha dato pienamente ragione alla Società della Salute, ribadendo che il rischio di interrompere i servizi sociosanitari essenziali è ben più grave delle motivazioni contabili del Comune. La città ora dovrà comunque versare gli 880mila euro richiesti, compresi gli arretrati del 2023. Un costo aggravato dalla testardaggine della giunta, che invece di cooperare ha deciso di alzare muri».

Bruni punta il dito anche contro la scelta, ormai definitiva, dell’Amministrazione di uscire dalla Società della Salute, definendola «una scelta ideologica, isolazionista, che spezza un sistema integrato di tutela e cura che negli anni ha garantito servizi omogenei su tutto il territorio pisano». Una decisione che, secondo l'esponente del PD, indebolisce il welfare cittadino proprio nel momento in cui le fragilità sociali sono in aumento.

«Stiamo parlando di una giunta che preferisce usare fondi pubblici per costruire parcheggi in aree verdi, piuttosto che sostenere servizi di assistenza, inclusione e prevenzione. Che investe in bonus e abbandona il lavoro silenzioso e continuo che i servizi sociosanitari portano avanti ogni giorno. E lo fa mentre la città avrebbe bisogno di tutt’altro: una guida seria, una visione collettiva e politiche attente alla dignità delle persone», conclude Bruni, che rilancia l’appello per «una nuova idea di amministrazione: più responsabile, più giusta, più solidale».

Una presa di posizione netta, che riporta al centro del dibattito cittadino il tema dei servizi sociosanitari e la gestione del welfare in un momento delicato per l’equilibrio sociale ed economico del territorio.


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massimo.corsini