Aumenta la criminalità a Pisa, sale al 15° posto in Italia

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 3 Novembre 2025

Immediate le reazioni della politica e di alcuni esponenti dell'opposizione al governo cittadino alla classifica sulla criminalità stilata annualmente da Il Sole 24 Ore: Pisa è prima in Italia per furti in abitazione

 Questo il comunicato del consigliere comunale del PD, Enrico Bruni
L’andamento della sicurezza a Pisa dal 2019 ad oggi evidenzia una parabola prima discendente e poi ascendente. Dopo un iniziale miglioramento forzato dalle chiusure pandemiche, negli ultimi due anni la criminalità denunciata è tornata a crescere. Pisa rimane stabilmente tra le province italiane con più alto tasso di reati, con trend negativi concentrati soprattutto nei furti, in particolare i furti in appartamento, e in taluni reati in aumento, come fenomeni dello spaccio.

Negli ultimi due anni corrispondenti all’avvio della Giunta Conti II, Pisa si è confermata fra le province italiane con maggiore incidenza di reati denunciati. L’Indice della criminalità 2023 ha visto Pisa balzare al 16° posto nazionale, con 17.323 delitti denunciati nell’anno. Si tratta di un sensibile peggioramento rispetto all’anno precedente (nel 2021 Pisa era 24ª) e rappresenta un chiaro segnale di recrudescenza criminale sul territorio. Nel 2024, poi, la situazione si è mantenuta critica, mantenendo Pisa tra le prime 20 province più insicure d’Italia.

Segnali ancora più preoccupanti emergono dall’Indice 2025 recentemente pubblicato (dati relativi all’anno 2024): la provincia pisana è ulteriormente risalita al 15° posto nazionale per delitti denunciati, con 4.260,8 denunce ogni 100mila abitanti, in crescita del +5,0% rispetto all’anno precedente. Questo dato indica che nel 2024 le denunce a Pisa hanno superato quota 17.800, consolidando un trend di aumento. In altri termini, dopo il picco minimo del 2021, la criminalità denunciata è tornata ai livelli (e oltre) del 2019, confermando una situazione di sicurezza pubblica deteriorata nell’ultimo biennio.

Osservando le tipologie di reato, Pisa presenta alcune criticità marcate. In generale, un’elevata incidenza di furti e reati predatori: nel 2024 Pisa risulta la 9ª provincia in Italia per numero di furti totali denunciati, in particolare spicca il dato dei furti in abitazione, da tempo punto debole del territorio pisano. L’aumento di circa +15% in un solo anno ha fatto sì che Pisa detenesse per il secondo anno consecutivo la maglia nera nazionale in questa categoria di reato. In effetti, Pisa è la provincia d’Italia col tasso più alto di furti in casa, superiore anche a città come Firenze e Lucca, un record negativo – già emerso nel 2022 – ulteriormente aggravato, che evidenzia una piaga della microcriminalità locale in costante crescita.

Anche altri reati di aggressione alla persona risultano in aumento: il Sole 24 Ore segnala ad esempio una crescita delle lesioni dolose (+5,8% in Italia) e delle rapine (+1,8%) nel 2024. Nel caso di Pisa, le rapine (specie quelle in pubblica via) e gli episodi di spaccio di stupefacenti continuano a destare preoccupazione, figurando tra i crimini più presenti sul territorio.

Dopo tanto parlare e predicare, la destra non è stata in grado di produrre risultati concreti per garantire ai cittadini di Pisa vivibilità, tutele e decoro. I numeri lo confermano: nonostante anni di proclami sulla sicurezza, la nostra città è oggi ai vertici nazionali per numero di reati, segno che la politica delle sirene e dei manganelli non funziona.

Non basta inasprire le pene o introdurre nuovi reati, come sta facendo il governo. Non basta militarizzare le strade o moltiplicare le telecamere. La sicurezza vera si costruisce garantendo condizioni dignitose alle forze dell’ordine — personale adeguato, stipendi giusti, strumenti efficienti — e, allo stesso tempo, con una migliore selezione che sia davvero meritocratica del personale della Polizia municipale a partire dai prossimi concorsi.

L’approccio esclusivamente repressivo che anche il sindaco Conti ha adottato in questi anni ha prodotto solo una città più insicura e più diseguale. Pisa ha smarrito una visione strategica: sono stati trascurati i progetti di prevenzione, i percorsi educativi, i programmi di rigenerazione urbana e le politiche per la casa. Per otto anni Conti ha governato senza un’idea complessiva di città, limitandosi a rincorrere le emergenze e a usare la paura come collante politico.

Ma proprio la paura non può essere ignorata: sottovalutare il sentimento di insicurezza delle persone significa lasciarle sole, alimentare frustrazione e rabbia. Le persone vanno accolte, ascoltate, capite. La sicurezza non è fatta di statistiche, ma di relazioni, di prossimità, di fiducia reciproca. Solo agendo sulle cause profonde — garantendo il diritto alla casa, recuperando spazi pubblici, sostenendo la scuola e il lavoro, costruendo comunità solidali — potremo avere una sicurezza duratura.
Nel tempo in cui si trovano miliardi per le spese militari ma non per migliorare la qualità della vita delle persone, serve il coraggio di cambiare paradigma: la vera sicurezza nasce dalla giustizia e dal rispetto. Pisa ha bisogno di tornare a essere una città vissuta e condivisa, non solo sorvegliata.

Enrico Bruni, consigliere comunale PD Pisa 

 

Questo il comunicato del consigliere regionale del PD, Antonio Mazzeo

"Pisa è la prima città d’Italia per furti nelle abitazioni.
Lo dice Il Sole 24 Ore, che ha elaborato i dati ufficiali del Viminale.
Non è una percezione, è la realtà dei numeri: Pisa oggi è al 15° posto nell’indice generale della criminalità, era al 24° nel 2021. E nel dato più drammatico, quello dei furti in casa, è al primo posto assoluto.

Questo è il risultato di anni di slogan, di propaganda e di promesse non mantenute.
La destra e l’amministrazione Conti hanno parlato di sicurezza per cercare consenso, non per costruirla davvero.
Ma la sicurezza non si conquista con le parole: si conquista con una strategia. Con più agenti nelle strade, con la prevenzione, con la presenza dello Stato nei quartieri, con una città viva e accogliente.

La sicurezza è una questione di sinistra.
Perché senza sicurezza non c’è libertà, non c’è comunità, non c’è futuro.
Essere di sinistra significa battersi perché ogni cittadino — ogni famiglia, ogni anziano, ogni ragazzo — possa vivere la propria città senza paura.
I nostri ragazzi devono poter uscire la sera, camminare per le strade, incontrarsi nei luoghi della socialità e tornare a casa sereni.
Questo è il senso più profondo della sicurezza: garantire a tutti il diritto di vivere la città, non di subirla.

La sicurezza è un diritto fondamentale, non un privilegio né un argomento da campagna elettorale.
Chi governa ha il dovere di proteggerla con serietà, con competenza e con visione.
Perché una città sicura è una città che si prende cura di chi la abita, che non lascia indietro nessuno, che costruisce fiducia giorno dopo giorno".

 

 

redazione.cascinanotizie