Intervista a don Morelli (Caritas): “Aumentano i lavoratori poveri e le famiglie fragili. Servono servizi stabili e risposte istituzionali”

Cronaca
PISA e Provincia
Sabato, 22 Novembre 2025

Povertà nell’area pisana: l’allarme della Caritas

Nel corso di un’intervista rilasciata a Punto Radio Cascina Notizie, il direttore della Caritas diocesana di Pisa, don Emanuele Morelli, ha commentato i dati del 18° rapporto sulla povertà.

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A colpire maggiormente, ha spiegato, è la sostanziale stabilità del numero di persone che si rivolgono ai servizi Caritas: dopo la crescita registrata nel periodo post-pandemico e con l’aggravarsi della crisi economica, la soglia resta alta, con circa 1.800 utenti l’anno.

Le criticità più rilevanti riguardano il lavoro, l’abitazione e il crescente disagio delle famiglie con minori. Secondo don Morelli, la povertà infantile rappresenta uno dei fenomeni più preoccupanti, con il rischio che i ragazzi delle famiglie in difficoltà diventino i nuovi poveri del futuro senza interventi coordinati tra istituzioni, scuola, comunità ecclesiale e realtà sociali.

Preoccupa anche la condizione dei “working poor”: circa un quarto delle persone accolte dalla Caritas possiede un impiego, ma il reddito non è sufficiente a coprire le spese mensili o a fronteggiare imprevisti. Situazione analoga per molti pensionati, penalizzati dall’aumento del costo della vita.

Nel dialogo con Carlo Palotti, don Morelli ha richiamato l’appello dell’arcivescovo, padre Saverio Canistrà, rivolto alle istituzioni affinché mantengano alta l’attenzione sulle fasce più deboli, esprimendo inoltre timori per la riorganizzazione dei servizi sociali dopo la chiusura della Società della Salute Pisana. “La nostra preoccupazione – ha spiegato – riguarda il futuro dell’assetto dei servizi: senza una struttura chiara e operativa, chi è in difficoltà rischia di restare senza punti di riferimento”.

Il direttore della Caritas ha infine ribadito l’importanza di una collaborazione stabile tra pubblico e privato sociale: “Non possiamo diventare la ruota di scorta di un sistema che non funziona. Il nostro ruolo è stare accanto alle persone più fragili, ma servono politiche strutturate e un lavoro integrato. In Toscana ci sono esperienze positive: significa che si può fare bene anche nel nostro territorio”.

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redazione.cascinanotizie