Violenza di genere, Toscana in emergenza: numeri record e vittime sempre più fragili
Il Rapporto regionale 2024 segnala un fenomeno crescente: più richieste d’aiuto, più accessi al Codice Rosa, nove femminicidi e migliaia di minori coinvolti
La Toscana si trova di fronte a una vera emergenza sociale sul fronte della violenza di genere. È quanto emerge dal Diciassettesimo Rapporto curato dall’Osservatorio Sociale Regionale, che per il 2024 restituisce una fotografia drammatica: il fenomeno cresce, si radica e colpisce tutte le fasce d’età, dalle giovanissime alle anziane, con numeri mai così alti nei centri antiviolenza, nei pronto soccorso e nei servizi sociali.
Un fenomeno strutturale: più richieste d’aiuto e più vittime Nel 2024 sono state 5.670 le donne che hanno chiesto sostegno ai 25 centri antiviolenza della regione, circa 1.100 in più rispetto all’anno precedente. Di queste, 3.533 hanno avviato un percorso personalizzato di uscita dalla violenza: il 66% è madre e il 32% è straniera, a conferma di un problema che riguarda anche le famiglie migranti e le situazioni di fragilità economica e parentale.
In aumento anche gli accessi ospedalieri: il programma Codice Rosa ha registrato 2.701 casi, 400 in più rispetto al 2023. Crescono purtroppo i femminicidi: nove le donne uccise nel 2024, con quattro bambini rimasti orfani. Dal 2006 le vittime in Toscana sono state 149, un terzo delle quali over 70, segno che la violenza colpisce tutte le generazioni.
Centri, case rifugio e volontarie: la rete che non si ferma La rete regionale è ampia e capillare: ai 25 Centri antiviolenza fanno capo 103 punti di accesso e 681 operatrici, in grandissima parte volontarie, formate per accompagnare le donne in percorsi di protezione e autonomia. Le 28 Case rifugio attive sul territorio hanno ospitato nel 2024 134 donne e 107 figli, con un calo significativo dei rientri dall’autore della violenza e delle interruzioni premature dei percorsi.
Il Terzo settore svolge un ruolo determinante nella gestione delle strutture, insieme ai servizi sociosanitari pubblici, vero presidio di sicurezza e ripartenza per le vittime.
Numeri in forte crescita anche sul fronte dei Centri per uomini autori di violenza (CUAV): nel 2024 vi si sono rivolti 1.155 uomini, il doppio dell’anno precedente. Il 71,6% è italiano, quasi la metà ha tra i 30 e i 49 anni. Nel 68,2% dei casi la violenza è diretta verso partner o ex partner.
I percorsi sono impegnativi: il 18,8% abbandona, mentre il tasso di condanna tra chi accede ai centri è alto, pari al 74%. La Regione punta a integrare sempre più i CUAV nei percorsi sanitari e sociali, rafforzando la formazione degli operatori.
LAVORO DI SQUADRA Il presidente Eugenio Giani, l’assessora Cristina Manetti e la presidente della Commissione pari opportunità Francesca Basanieri ribadiscono la necessità di un approccio integrato: prevenzione culturale, sostegno concreto e collaborazione serrata tra scuole, Comuni e sanità.
I servizi sociali territoriali hanno preso in carico 1.082 donne, mentre in 26 dei 28 ambiti toscani la collaborazione con i Centri antiviolenza è strutturata e continuativa. L’approccio multiprofessionale coinvolge consultori, servizi per minori, salute mentale e percorsi di inserimento lavorativo.
MINORI Secondo il CRIA, nel 2024 sono 5.844 i minorenni in carico ai servizi per maltrattamenti, trascuratezza, abusi o violenza assistita: +35% rispetto al 2020. I minori stranieri rappresentano il 36,4% del totale, più del doppio della loro presenza demografica. I maltrattamenti familiari restano la causa principale, con 4.341 casi registrati.
CONSULTORI E SCUOLE I consultori familiari hanno accolto 248.279 utenti e fornito oltre 630.000 prestazioni. Particolare importanza rivestono i Consultori Giovani, che lavorano nelle scuole con percorsi di educazione affettiva e sessuale, contrasto agli stereotipi e segnalazione precoce del disagio relazionale.
CODICE ROSA La Rete Codice Rosa coordina i percorsi di tutela nei pronti soccorso, in collegamento con Forze dell’Ordine e servizi sociali.
Il servizio SEUS, operativo 24 ore su 24 in 18 territori, ha gestito 452 casi di violenza di genere e 34 di violenza assistita, con un’età media delle donne di 40 anni e una prevalenza di cittadine straniere.
SFIDE Il Rapporto 2024 chiede un impegno collettivo e costante: non solo emergenza e protezione, ma un cambiamento culturale profondo contro stereotipi e modelli patriarcali. La violenza di genere è un fenomeno radicato e in evoluzione, ma la rete toscana mostra una capacità crescente di risposta, fatta di professionalità, volontariato e collaborazione istituzionale: un patrimonio da difendere e rafforzare per il futuro.

