Carabinieri in prima linea contro la violenza di genere
Informazione, prevenzione e strumenti concreti per le vittime
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Arma dei Carabinieri rilancia una vasta campagna di comunicazione e responsabilizzazione, confermando un impegno che non si limita a una ricorrenza ma che si rinnova ogni giorno sul territorio. L’obiettivo è chiaro: dire con fermezza “No!” a ogni forma di violenza, fisica o psicologica, e sostenere chi è ancora prigioniera del silenzio.
Cuore della campagna è la diffusione di materiale informativo, locandine, video e testimonianze di Carabinieri impegnati quotidianamente nel contrasto del fenomeno. A questi strumenti si affianca uno spot istituzionale che vede coinvolta l’attrice Cristiana Capotondi, volto scelto per richiamare i valori di rispetto, ascolto e legalità e per ribadire la necessità di un profondo cambiamento culturale.
Parallelamente, prosegue il coinvolgimento di scuole e comunità attraverso incontri mirati a sensibilizzare i più giovani, promuovendo una visione della donna fondata sul rispetto, sulla dignità e sulla piena valorizzazione delle sue risorse. Molte caserme, anche quest’anno, si illumineranno di arancione, aderendo alla campagna internazionale Orange the World. Sul sito istituzionale dell’Arma è stata inoltre dedicata un’intera sezione al Codice Rosso, con informazioni utili, linee guida per le vittime e il Violenzametro, un test di autovalutazione che aiuta a riconoscere il livello di violenza subita all’interno di un rapporto.
La violenza di genere rappresenta una delle priorità operative dell’Arma. Negli anni, l’Istituzione ha sviluppato una serie di progetti e strumenti altamente specializzati. Tra questi, la Sezione Atti Persecutori, istituita nel 2009 all’interno del Reparto Analisi Criminologiche del Ra.C.I.S., che studia il fenomeno e definisce strategie di prevenzione aggiornate. Il personale, dotato di competenze scientifiche e psicologiche, viene informato tempestivamente su ogni evento significativo per approfondire i fattori di rischio e supportare le attività investigative.
Dal 2014 è attiva anche la Rete nazionale di monitoraggio sulla violenza di genere, composta da ufficiali di polizia giudiziaria formati all’Istituto Superiore di Tecniche Investigative. I corsi, che coinvolgono reparti altamente qualificati come ROS, RIS e Nuclei investigativi, permettono di fornire agli operatori strumenti moderni e conoscenze avanzate. Un ulteriore tassello è la collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, grazie alla quale gli operatori partecipano a seminari dedicati alla psicologia comportamentale, fondamentali per gestire con sensibilità e competenza il primo contatto con le vittime vulnerabili.
Le Stazioni Carabinieri restano il primo presidio per chi subisce violenza: “porte della speranza”, diffuse capillarmente e pronte a garantire interventi tempestivi. Una delle iniziative più significative è “Una stanza tutta per sé”, progetto avviato nel 2015 con Soroptimist International d’Italia. Finora sono state allestite 211 stanze protette, ambienti riservati e tecnologicamente attrezzati per ascoltare in sicurezza le vittime. In provincia di Pisa, un locale dedicato è attivo presso la Stazione di Peccioli, inaugurato il 24 novembre 2023. Il progetto è stato ampliato con “Una stanza tutta per sé… portatile”, un kit dotato di notebook e microtelecamera utilizzabile anche dove non esiste una stanza dedicata. Sono già 79 i kit distribuiti ai reparti su tutto il territorio.
Accanto a questi strumenti si inserisce il programma “Mobile Angel”, nato nel 2019 e operativo oggi nelle province di Napoli, Milano, Torino, Ivrea e Roma. Consiste in uno smartwatch fornito alle vittime che, previo accordo con l’Autorità giudiziaria, possono contare su un dispositivo capace di inviare allarmi immediati e geolocalizzati alle Centrali Operative dell’Arma. Ad oggi i dispositivi distribuiti sono 71, con riscontri molto positivi sia per la percezione di sicurezza delle vittime, sia per la funzione deterrente nei confronti degli aggressori.
I dati confermano quanto la violenza di genere resti un’emergenza. Nel 2024 i delitti riconducibili al Codice Rosso perseguiti dall’Arma sono passati da 57.656 a 60.972. Nei primi nove mesi del 2025 ne sono stati registrati 40.803. Sul fronte repressivo, nel 2024 sono state arrestate 9.484 persone, contro le 7.650 del 2023. Nei primi nove mesi del 2025 gli arresti sono stati 6.673. In provincia di Pisa, l’ultimo anno ha visto 12 arresti, 125 denunce a piede libero, 33 allontanamenti con braccialetto elettronico e 19 allontanamenti dalla casa familiare. Dati che raccontano un impegno incessante dei Carabinieri e allo stesso tempo la persistenza di un fenomeno che continua a colpire migliaia di donne.
La sfida resta complessa: intercettare la violenza prima che sfoci in episodi estremi è difficile, perché molte vittime trovano il coraggio di denunciare solo dopo anni di soprusi. Tuttavia l’Arma ribadisce la volontà di rafforzare ogni presidio, intensificare la formazione e investire nella prevenzione, consapevole che soltanto un cambiamento culturale profondo può spezzare il ciclo della violenza. Un impegno che, soprattutto il 25 novembre, diventa un invito a tutta la comunità: proteggere, ascoltare, denunciare. Perché la sicurezza delle donne non è un tema, ma una responsabilità collettiva.

