Alessandria - Pisa, il borsino
Nella settimana più difficile il Pisa come l’araba fenice risorge e conquista tre punti importanti sul campo dell’Alessandria. Un successo importante per la classifica, visto che la davanti nessuno accenna a rallentare, per il morale minato dell’esonero di Gautieri e da alcune prestazioni sottotono, e per le certezze che i nerazzurri hanno ritrovato abbinando al massimo risultato anche una prestazione convincente nell’arco dei 90’ di gioco.
COSA FUNZIONA sul podio di questa partita va messo sicuramente mister Michele Pazienza. Non sappiamo ancora quale sarà il suo futuro e se resterà alla guida della squadra anche per la trasferta di venerdì a Piacenza. Sappiamo anche che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno e nel calcio non si improvvisa niente, ma proprio per questo è ancor più apprezzabile come l’ex mediano, alla sua prima stagione da allenatore, ha approcciato la partita. Pochi ma significativi aggiustamenti. Un 442 di base che ha messo le punte in condizioni di poter dialogare e di avere il supporto di un giocatore come Daniele Mannini che con i suoi inserimenti di fatto trasformava il modulo in 433 una volta che il Pisa era in possesso di palla, un modulo a tre punti quindi dinamico che non lasciava isolati gli attaccanti. I risultati si sono visti: Umberto Eusepi ha realizzato il primo gola stagionale, Negro c’è andato molto vicino con un palo esterno e la rete di De Vitis che ha sbloccato la gara porta per metà la firma di Masucci autore di un assist di pregevole fattura. Al di la di questo Pazienza ha impressionato anche per la gestione della partita, sempre attivo, presente, prodigo di consigli, ma senza mai risultare troppo “entrante” o plateale. La gestione dei cambi impeccabile con la novità di Sabotic in versione esterno destro che ha preservato Mannini dal doversi abbassare sulla linea dei difensori. Anche in occasione dei due goal la prima preoccupazione del mister è stata quella di tenere un profilo basso invitando da squadra a restare concentrata.
In definitiva sarebbe bello poter pensare, per una volta, che in casa abbiamo un potenziale ottimo allenatore e quella della soluzione interna è un ipotesi ad oggi da valutare.
COSA NON FUNZIONA Questa volta è come voler spezzare il capello in quattro. La premessa è importante perché la prova dei nerazzurri è stata davvero eccellente. Il Pisa ha accusato qualche lacuna sulla destra, la prova di Birindelli non è stata impeccabile e l’Alessandria ha sfondato spesso e volentieri da quella parte nelle poche occasioni create. A centrocampo se da una parte è stata sontuosa la prova di De Vitis, da un giocatore come Gucher ci si aspetta qualcosa in più. Specialmente nella prima frazione ha sbagliato qualche appoggio di troppo anche se ha rimediato con un paio di lanci da stropicciarsi gli occhi nella ripresa.
DA RIVEDERE. Questa è facile. Da rivedere, nel senso positivo del termine, è questo Pisa. Un indizio non fa una prova, ma la strada intrapresa è giusta. Se rivedremo questo Pisa, che ci sia Pazienza o un altro in panchina, il giocarsi la promozione diretta non è una chimera. Se gli attaccanti nerazzurri ritrovano dinamismo, verve e vengono messi in condizioni di pungere la porta la trovano, eccome se la trovano. Anche loro sono da rivedere, e se li rivedremo come contro l’Alessandria allora ce li troveremo molto spesso ad esultare spesso sotto la curva.