Comune di Cascina e Tinaia, ancora tensioni
Non accenna a stemperarsi il clima di tensione tra il Comune di Cascina e il Centro di Accoglienza La Tinaia a Santo Stefano a Macerata.
Ultimo capitolo della ormai più che annosa questione è una ordinanza dirigenziale, firmata dal nuovo Responsabile della macrostruttura Governo del Territorio del Comune, Francesco Giusti che diffida la proprietaria dell’immobile di via Santa Maria ad adeguare l’impianto di smaltimento reflui entro e non oltre 30 giorni a partire dal giorno della pubblicazione della stessa ordinanza all’Albo Pretorio del Comune di Cascina, il 10 gennaio 2018.
L’Amministrazione Comunale “minaccia”, sulla base di controlli effettuati in passato , di revoca dell’autorizzazione di smaltimento reflui perché non conforme e conseguente inagibilità di tutto il fabbricato, oltre a sanzioni amministrative ed eventuale applicazione delle norme penali.
Tutto questo a fronte di una memoria presentata dalla stessa proprietaria, dopo le prime richieste di adeguamento avvenute nella primavera 2017, che in alcune parti recita: “il nuovo procedimento si inserisce nell’ambito di una vicenda nella quale l’Amministrazione subentrata nel 2016 persegue, per propri celati fini politici, la sistematica repressione dell’attività svolta presso La Tinaia: dopo l’ufficio edilizia anche l’ufficio ambiente ritiene opportuno intervenire, con palese sviamento di potere. La comunicazione di avvio del procedimento non trova sostegno nei pregressi atti istruttori dell’Ente, i quali attestano, da parte di tutte le Amministrazioni competenti, l’assoluta insussistenza delle problematiche solo oggi rilevate…”
Difficile entrare nel merito tecnico della vicenda che riguarda lo smaltimento dei reflui (le acque sporche prodotte da chi abita e vive nei fabbricati): da una parte l’Amministrazione Comunale che considera le opere realizzate non sufficienti e non conformi a quanto comunicato dalla proprietaria; dall’altra parte i titolari de La Tinaia che si dicono certi di aver operato al meglio e di aver ottemperato a tutti gli obblighi.
Già in passato un’ordinanza simile era stata impugnata al TAR di Firenze che ha dato la sospensiva del provvedimento, tanto che anche questa ordinanza recita che è “possibile proporre ricorso al TAR Toscana nel termine perentorio di sessanta giorni dalla data di notifica…”
Una matassa che va avanti tra controlli, invio di notifiche, ricorsi, carte bollate senza che si giunga ad una reale e concreta soluzione condivisa da tutte le parti: cittadini residenti, proprietari de La Tinaia, gestori del Centro di Accoglienza, Comune di Cascina. Si resta in un limbo senza fine che non risolve nulla di quanto invece potrebbe essere pacificamente necessario fare.