Arzachena-Pisa, il borsino

Sport
Lunedì, 19 Febbraio 2018

di Ivan Cioni

Tre punti dovevano essere, tre punti sono stati. Il Pisa dopo 42 anni espugna la Sardegna e in un colpo solo guadagna terzo posto e tre punti sulla capolista. Contro l’Arzachena i nerazzurri la partita la mettono in cassaforte un paio di volte, poi la pareggiano e rischiano pure di perderla, ma a “the last kick of the game” la vince. Perdonateci la frase che ormai sta diventando un mantra delle nostre radiocronache e dei nostri commenti, ma proprio in settimana ci eravamo rammaricati della mancanza del ruggito finale proprio con questa nostra frase che è ormai un marchio di fabbrica e siamo stati esauditi alla prima occasione utile, la riproponiamo: non si sa mai!

COSA FUNZIONA Il Pisa segna quattro reti in 90’ per la prima volta nella stagione (e non accadeva dalla trasferta di Ascoli di poco meno di un anno fa, era il 25 febbraio 2016), se l’attacco nerazzurro si sblocca sognare diventa non solo lecito, ma anche doveroso. Questo Maikol Negro è un valore aggiunto per la categoria, quando avrà tutti e 90 i minuti nelle gambe allora sì che ci sarà da divertirsi. Sontuoso anche Gucher che quando accanto a se ha un paio di compagni che lo sollevano dai soli compiti di interdizione, diventa davvero un giocatore che fa la differenza, nell’assetto tattico visto contro l’Arzachena con Di Quinzio che da una parte fa il trequartista e dall’altra recupera in fase difensiva sulla linea dei centrocampisti, l’Austriaco si trova perfettamente a suo agio, come a suo agio sembra trovarsi nel ruolo di capitano, un compito che ne aumenta le responsabilità, ma che in campo sembra dargli quel “quid” in più tipico del leader.

COSA NON FUNZIONA Segnare un goal più degli altri non è un teorema di Catalano, è un principio fondamentale del calcio. Il Pisa con l’Arzachena lo ha fatto: W il Pisa! Ma sarebbe ideale trovare più equilibrio e non arrivare sempre a subire tanti goal quando se ne segna sopra la media. Dopo aver trovato la chiave per segnare, adesso serve trovare quella per avere una squadra più equilibrata. Inoltre è da dimenticare quella prima metà della ripresa in cui il Pisa, non solo si è fatto raggiungere, ma ha rischiato seriamente di soccombere, non è immaginabile cosa sarebbe successo se Vano, lanciato a tu per tu con Voltolini, non si fosse fatto ipnotizzare dal portiere. L’Arzachena aveva una sola arma a disposizione per provare a giocarsi la partita contro il Pisa: quella dell’entusiasmo. La squadra di Pazienza era stata brava a spegnerlo nel primo tempo, è stata disastrosa ad inizio ripresa permettendo ai Sardi di galvanizzarsi al punto da poter credere nell’impresa.

DA RIVEDERE Questo Pisa è da rivedere, nel senso che ci piacerebbe che ogni domenica fosse così, deciso a giocarsi le partite fino in fondo e con loro l’opportunità di riaprire i giochi per il primo posto finale. Abbiamo passato 4 mesi ed un girone intero ad invidiare il Livorno che su partite come quella portata in porto dal Pisa con l’Arzachena, c’ha fatto le sue fortune in questa prima parte della stagione, se adesso è il momento dei nerazzurri significa che il vento potrebbe essere cambiato. Se sarà così ce lo dirà già domenica prossima il derby contro la Lucchese, ma oggi, al di là di alcune scelte che ci lasciano perplessi, siamo decisamente più ottimisti di sette giorni fa.

redazione.cascinanotizie