Michele Parrini torna all'attacco: basta porte chiuse. "Lunedì tutti al Consiglio Comunale"
Michele Parrini torna all'attacco e lo fa con una lettera indirizzata ai cittadini cascinesi, una "chiamata alle armi" in vista del prossimo consiglio comunale di lunedì 23 aprile.
Già il titolo spiega bene gli obiettivi dell'ex vicesindaco della Giunta a trazione leghista guidata da Susanna Ceccardi: "Lunedì 23 aprile pv alle 15.30, tutti al Consiglio Comunale".
Dopo la sessione a porte chiuse della seduda di lunedì 16 aprile, per parlare del caso della millantata laurea di Elena Meini (leggi anche: Il silenzio è d'oro! Consiglio comunale a porte chiuse per il "caso Elena Meini"), l'ex vicesindaco di Cascina avverte: "Ancora un Consiglio a porte chiuse! Eh no, ragazzi, non funziona così".
"Avevamo cominciato alla grande, porte aperte, di più, spalancate. Almeno la mia, di porta, nessuno potrà mai dire di averla trovata chiusa".
Michele Parrini continua: "Avevamo fatto della trasparenza la nostra cifra, la nostra bandiera, un valore da contrapporre a 5 anni di porte chiuse con la combinazione, oscurantismo ed opacità, cecità e sordità ai bisogni della gente perpretate dal peggior governo di sinistra che si sia visto negli ultimi 20 anni".
Parrini parla come un membro dell'attuale Giunta. "Ma noi - scrive - rischiamo di fare peggio, e per fare peggio della precedente Amministrazione bisogna mettersi di impegno ed avere capacità quasi sovrannaturali, una sorta di CR7 o Messi della politica".
Poi si tira fuori e punta il dito verso l'amministrazione Ceccardi: "Ecco, a me sembra che ce la stiate mettendo tutta. Prima la questione della Laurea non laurea di Elena Meini per la quale, lo confesso, ho provato dispiacere. Adesso la questione della lettera anonima e del dimissionamento dell'Assessore Logli".
Michele Parrini mette sotto la lente le questioni aperte che stanno coinvolgendo la Giunta capitanata da Susanna Ceccardi. "Mentre il primo caso può dirsi "umano", il secondo, se fossero vere le versioni che si vociferano, riveste carattere di negligenza, sbadataggine, incapacità, volendo, con molta fatica, credere ancora nella buona fede".
L'ex vicesindaco di Cascina affonda il colpo: "Si parla di gestione anomala, non vorrei mai che il "cerino" si cercasse di farlo rimanere in mano a qualche impiegato...".
In conclusione Michele Parrini si appella al principio della trasparenza nella cosa pubblica: "I cittadini hanno il diritto di sapere che cosa sta succedendo all'interno della loro Amministrazione, come e perché alcuni funzionari, che peraltro si dice siano di fiducia del Sindaco, hanno agito in un modo "anomalo", funzionari che se hanno sbagliato in buona fede - che dovranno dimostrare - hanno il diritto/dovere di addurre le proprie ragioni e di difendere con forza di fronte a tutti con coraggio e determinazione, con lo stesso coraggio e con la stessa determinazione con cui, se invece la buona fede quella mattina l'avessero inavvertitamente dimenticata a casa, potrebbero avere tradito il patto di lealtà dovuto alla città".
"Difendersi a porte chiuse è sin troppo facile, se si è sbagliato in buona fede si spiegano in pubblico le ragioni, poi comunque si paga il pegno dovuto, se invece lo si è fatto in mala fede, lo si spiega, si paga pegno e si va via, tornando da dove siamo venuti, senza però dimenticare, prima di tutto, di chiedere scusa".
Ed ecco l'appello ai cittadini cascinesi: "Pertanto, poiché ritengo sacrosanto il diritto di tutti i cittadini di partecipare, sapere ed ascoltare, che ne dite di recarsi tutti alla seduta del Consiglio Comunale di lunedì pv.? Io ci sarò".
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