L'anteprima di Arezzo-Pisa
Con la trasferta di Arezzo si conclude la regular season del Pisa, ma non si conclude il campionato. Un campionato iniziato con l’ambizione di conquistare il primo posto per un immediato ritorno in serie B che invece dovrà inevitabilmente passare per l’appendice dei playoff.
Il campionato del Pisa si conclude all’insegna del “avrei voluto, ma non ho potuto”, del rammarico per quello che poteva essere e non è stato. L’ultimo mese, quello della gestione di Mario Petrone, terzo allenatore di questa stagione, ne rispecchia l’anima in modo inequivocabile. Tre vittorie, due autorevoli, Giana Erminio e Pontedera, una sofferta ma meritata con il Pro Piacenza, e una sconfitta, pesante, pesantissima contro un Livorno destinato a salire di categoria dimostrando che per vincere questo campionato bastava davvero fare poco più del minimo sindacale. Tutta questa moltitudine di rimpianti ora vanno gettati dietro le spalle, si riparte da zero o quasi, gli spareggi promozione mettono tutti sullo stesso piano, quelli di Serie C in più aggiungono la sensazione di lotteria di capodanno grazie a chi ha inventato un numero di partecipanti degno di un concorsone statale ed una formula cervellotica che costringe le seconde e le terze di ogni girone ad una lunga sosta che se mal gestita può causare non pochi problemi.
La Conferenza stampa di Mister Petrone (Pisachannel)
Petrone non ha nascosto il fatto che per lui i playoff sono iniziati venerdì scorso contro il Pontedera, la squadra ha risposto presente e questo è un dato incoraggiante, adesso ci aspettiamo che prosegua su questa strada troppe volte smarrita nel corso del campionato, a cominciare dalla partita contro l’Arezzo, un derby, l’ennesimo, ed è proprio nelle sfide made in Tuscany che il Pisa ha perso il proprio campionato (leggi qui) contando un distacco di ben 15 punti dal Livorno che invece il gironcino del Granducato lo ha vinto con autorevolezza davanti al Siena, guarda caso proprio le due squadre che guidano la classifica generale. C’è da sperare che in terra aretina il Pisa possa fornire conferme dopo la bella vittoria contro il Pontedera, poi inizierà la parte più difficile del lavoro di Petrone, ovvero quella di gestire le tre settimane di stop (una di riposo dal campionato e due di pausa nei playoff) nella quali servirà dosare soprattutto le energie nervose per far sì che la squadra non accumuli troppa tensione, ma neanche che si presenti eccessivamente rilassata e disabituata ai 90’, perché il rischio è quello di trovare invece un avversario, magari inferiore sul piano tecnico, ma che arriva esaltato dall’aver superato già un turno o forse due. (per tutte le informazioni sull’Arezzo leggi qui l’articolo che Gabriele Bianchi ha scritto per il Pisa siamo noi)
Già ad Arezzo inizierà questo lavoro, se è vero che è previsto un robusto turnover per dare l’opportunità a Petrone di vedere all’opera quei giocatori che sotto la sua gestione hanno disputato meno minuti. In questo senso sarà importante vedere l’approccio alla partita di questi uomini ai quali l’incontro di domani servirà per cercare di mettere in difficoltà il mister nelle scelte che dovrà effettuare per i playoff.
Nell’undici iniziale potrebbe ritrovare una maglia da titolare Petkovic, davanti a lui Birindelli, Sabotic, Ingrosso e Cagnano, a centrocampo vista la squalifica di Gucher potrebbe trovare spazio dal primo minuto Izzillo che andrà al centro in coppia con De Vitis. Sugli esterni Maza a sinistra e Giannone, torna a dsisposizione anche Mannini, ma è difficile pensare che il capitano possa essere schierato fin dal primo minuto. In attacco certo di una maglia è Alexis Ferrante che partirà titolare vista la squalifica di Eusepi, al suo fianco è ballottaggio Masucci-Negro con il primo favorito vista anche la bella prova offerta contro il Pontedera.
In casa aretina invece questa partita è importante per accumulare altri punti per cercare di evitare i playout, oltre che per cercare di aprire nel migliore dei modi un nuovo ciclo, infatti gli amaranto proprio in questo fine settimana avranno una nuova proprietà che debutterà proprio contro il Pisa. La società verrà rilevata dall’imprenditore umbro Giorgio La Cava (che avrà la maggioranza azionaria con il 79 per cento) e dall’imprenditore aretino Massimo Anselmi (che sarà socio di minoranza con il 20 per cento); il restante 1 per cento sarà acquisito invece da Orgoglio Amaranto, ovvero da una rappresentanza dei tifosi. Per il vernissage davanti alla nuova proprietà mister Pavanel schiererà un 352 con Ferrari in porta, Semprini, Varga e Muscat impiegati come difensori centrali; a centrocampo Luciani e Benucci sugli esterni avranno il compito di tenere vicini i reparti, in mezzo Foglia, De Feudis e Lulli invece quelli di regia e di interdizione; in attacco la coppia da brividi Moscardelli-Cutolo.
A dirigere la gara è stato chiamato Daniel Amabile di Vicenza che sarà assistito dai Giorgio Rinaldi e Daisuke Emanuele Yoshikawa, entrambi di Roma 1. Tre precedenti con il Pisa (due in campionato e uno in Coppa italia), l’ultimo in ordine di tempo quello che ha visto i nerazzurri pareggiare 2-2 contro il Prato sul neutro di Pontedera. Risale alla stagione 2014/2015 l’altro precedente che vide il Pisa battere il Tuttocuoio 1-0. Meno fortunato il precedente di Coppa Italia, il Pisa infatti perse a domicilio 1-0 contro il Santarcangelo ed uscì dalla competizione.
Il Città di Arezzo, è da sempre uno stadio ostile ai colori nerazzurri, su 24 gare giocate il Pisa ne ha vinte soltanto 2 a fronte di 9 pareggi e ben 13 sconfitte. 16 le reti fatte, l’ultima in ordine di tempo da Matteo Ricci su calcio di rigore valse il pareggio al Pisa di Gattuso, 34 quelle subite.
Per trovare l’ultimo successo dei nerazzurri bisogna risalire alla stagione 2002/2003, era la sedicesima di andata del campionato di C1 ed il Pisa si impose di misura grazie ad un goal di Varricchio al 42’ del primo tempo. Quella stagione si concluse poi con la sfortuna finale di playoff contro l’AlbinoLeffe.
Per trovare l’altra vittoria, la prima in assoluto ad Arezzo bisogna andare a ritroso fino all’anno di grazie 1984/1985, siamo in serie B, quando la cadetteria era una vera e propria A2, basti pensare proprio all’Arezzo, che alla fine si salverà pareggiando all’Arena una partita in cui il punticino serviva ai nerazzurri per volare in serie A, vantava nella sua rosa giocatori come Sandro Tovalieri, Amedeo Carboni, Stefano Colantuono, che la stagione seguente vestirà la maglia nerazzurra, ed i tanti ex come Mariano Riva, Alessandro Bertoni, Luciano Miani e Giovanni Pozza. Il Pisa era il primo Pisa di Gigi Simoni, uno “dei Pisa” più belli e forti che si ricordi, Berggreen, Kieft, Baldieri, Giovannelli, Ipsaro, un mix di gioventù e di esperienza che porterà i neroazzurri a conquistare la seconda promozione consecutiva in serie A, chiudendo al primo posto davanti alla coppia pugliese Bari-Lecce.
Ad Arezzo il 27 gennaio 1985, venne scritto un pezzo di storia: il Pisa dopo la sconfitta di Catania, aveva battuto l’Empoli all’Arena ed aveva bisogno dei tre punti per laurearsi campione d’inverno. I tre punti arrivarono grazie ad una rete dopo 11’ di Wim Kieft su calcio di rigore concesso dall’arbitro Lombardo di Marsala e fortemente contestato dai padroni di casa. Dopo le proteste furiose dei giocatori dell’Arezzoi, il biondo olandese si presenta sul dischetto, di fronte a lui un portiere esperto della categoria come Pellicanò. Fischia l’arbitro, il numero uno dell’Arezzo battezza il lato sinistro della porta, Kieft mette la palla a destra. Restano 79’ fra il Pisa e l’impresa, ma la squadra di Simoni è una corrazzata che resiste, anzi sfiora pure il raddoppio con Baldieri. La storia è scritta, il Pisa espugna Arezzo per la prima volta, e con il titolo di campione d’inverno in tasca, posa la prima pietra verso il ritorno in serie A.