Su cento comuni solo Cascina non vota lo spegnimento dell'inceneritore di Ospedaletto
L’Ato Costa conferma la decisione del Comune di Pisa Il Sindaco di Pisa: “Solo il Comune di Cascina, a guida leghista, non ha partecipato al voto e ha voltato le spalle a Pisa e all'intera comunità provinciale”
L’inceneritore di Ospedaletto, a Pisa è stato definitivamente spento. Una notizia che riguarda la città capoluogo, ma anche una gran parte del Comune di Cascina che con le sue frazioni confinanti con Pisa era esposta ai fumi e all’aria insalubre proveniente dall’impianto lungo la Via Emilia a poche centinaia di metri dal territorio cascinese.
Eppure la vicinanza con Cascina e quindi il coinvolgimento di una parte della popolazione cascinese, non è stata una motivazione sufficiente a convincere gli amministratori leghisti a partecipare all’importante votazione durante l’assemblea dell’ATO Toscana costa
A mettere in risalto l’astensione al voto del Comune di Cascina, unico su cento comuni aderenti, è Marco Filippeschi sindaco uscente di Pisa nonché membro del consiglio direttivo di Ato Toscana Costa insieme a Renzo Galli (Sindaco di Rio Marina), Luca Menesini (Sindaco di Capannori), Filippo Nogarin (Sindaco di Livorno), Alessandro Tambellini (Sindaco di Lucca), Alessandro Volpi (Sindaco di Massa), Angelo Andrea Zubbani (Sindaco di Carrara).
“L'assemblea è andata bene. Unanimità con una sola astensione. Solo il Comune di Cascina, a guida leghista, non ha partecipato e ha voltato le spalle a Pisa e all'intera comunità provinciale, è un fatto molto grave, i cittadini pisani devono saperlo, attacca Filippeschi, che prosegue: siamo riusciti ad incardinare nelle decisioni dell'Ato Toscana costa per la gestione dei rifiuti la nostra scelta, molto motivata, di chiudere il termovalorizzatore di Ospedaletto. Nero su bianco. Per questo anche i giorni a cavallo del ballottaggio sono risultati utili e non li ho sprecati. La pianificazione della realizzazione degli impianti di trattamento terrà di conto dell'orientamento del Comune di Pisa e della comunità provinciale. Lo stesso vale per la scelta che riguarda il tipo di gestione. Anche la verifica che abbiamo deciso di fare, di nuovo, per avvalersi o no di un socio industriale è determinata in sostanza notevole dalla nostra scelta. Intanto abbiamo rafforzato l'azienda d'ambito RetiAmbiente tutta a capitale pubblico. E' un fatto politico di grande rilevanza che risponde anche al dibattito che si è fatto nel nostro consiglio comunale e fra i comuni dell'Ato. C'è il segno di un ascolto fra forze partite da diversi punti di vista. A partire dal salto fatto con la raccolta differenziata spinta, abbiamo imboccato la strada dell'economia circolare e la direzione è irreversibile. La nuova legislazione dell'Unione europea rafforza di molto questa prospettiva. Ora ci aspettiamo che la Regione e l'Ato aiutino Pisa e provincia a rendere sostenibili le scelte innovative fatte e a realizzare gli investimenti che saranno realizzati secondo una concezione nuova”.