Nessuno è perfetto e le regole vanno rispettate
A scanso di qualsiasi equivoco, dopo la pubblicazione su alcuni quotidiani locali on line dell’Ordinanza del Comune di Cascina per abusi edilizi commessi dalla società Gmedia, proprietaria dell’immobile dove ha sede Punto Radio, ci occorre chiarire poche e semplici cose.
Come scritto nel titolo, si può sbagliare e se lo si fa se ne pagano le conseguenze, nel rispetto pieno delle regole. Può capitare, anche inconsapevolmente, ma se viene portato alla luce un possibile abuso, non lo si nasconde ma subito si ottempera per quanto stabilito dall’ente preposto.
Tutti conoscono la sede di Punto Radio, è un fabbricato ad un piano, come si dice, fuori terra, un tempo era una falegnameria, ma molto tempo addietro, come normale lo erano tanti fondi cascinesi.
L’edificio fu acquistato per farci la sede della radio nel 2009.
Gli ultimi abitanti delle stanze in via lungo le mura 155 furono ben 40 cinesi stipati dentro. Si, proprio così, fu una notizia.
Il fabbricato, dopo quella singolare esperienza “asiatica” si trovava in uno stato di totale degrado, interno ed esterno.
Dopo l’acquisto, la società proprietaria si è fatta anche carico della completa ristrutturazione: rifacimento degli interni, realizzazione della fognatura a norma, nuovi impianti elettrici ed idraulici, risanamento totale delle mura. Insomma il recupero di un manufatto nel pieno centro storico di Cascina.
Internamente sono, in pratica, quattro stanze, di varia metratura. Non sono stati eretti muri in cemento o con i classici “foratini”, abbiamo solo pensato ad isolare quello che poi sarebbe diventato lo studio radiofonico della diretta. Che come sapete necessita di una certa insonorizzazione. E’ stata realizzata una paretina in cartongesso e fatto un controsoffitto dove sono state poste tavole di legno per renderlo più adatto dal punto di vista del suono.
In pratica il Comune di Cascina ha valutato abuso edilizio quella parete e il controsoffitto tabellato in legno che hanno considerato soppalco calpestabile e raggiungibile da un stretta scala in metallo non permanente e quindi cambio della volumetria del manufatto.
Quando presentammo la richiesta di autorizzazione alla ristrutturazione (approvata in tutte le sue parti) non furono fatte queste richieste che oggi risultano abusi. Per noi era normale insonorizzare lo studio per la diretta, chiaramente con materiale facilmente asportabile.
Il resto del manufatto, a parte la ristrutturazione, non ha subito altre variazioni: quattro stanze erano e quattro sono rimaste.
Ma tant’è, appena ci è giunta l’ordinanza abbiamo ottemperato a quanto ci è stato prescritto: in primis abbiamo abbattuto la parete (adesso abbiamo un bello studio open space dove si sente tutto, non solo della diretta, come da foto allegata), il materiale in cartongesso è stato regolarmente smaltito in quanto rifiuto speciale.
Tutto secondo le regole, che anche quando non si condividono, devono essere rispettate ed è quanto Punto Radio ha fatto.
Ricordando che in tutti questi anni i locali, le stanze della radio sono state “abitate” da tantissime associazioni che non avendo una sede, ospitavamo per incontri, riunioni, eventi, vi si svolgono spesso anche assemblee condominiali. Una radio aperta alla città così come adesso il nostro studio (non perfetto per una diretta come si deve, ma pazienza).