Scuola dell'infanzia, attacco del PD: "giunta leghista inattiva"
Con l'approssimarsi del mese di settembre torna caldo il tema delle ammissioni alle scuole dell'infanzia e la notizia che ben 25 bambini sono esclusi dalla materna ha scatenato le opposizioni contro la giunta leghista di Cascina.
"Una situazione che peggiora anno dopo anno, scrive il PD cascinese. Dall'insediamento della giunta leghista a oggi per le famiglie cascinesi è diventato sempre più difficile l'accesso alla scuola dell'infanzia comunale. Le liste d'attesa crescono e gli amministratori si nascondono dietro alla frase "Ma la scuola dell'infanzia non è obbligatoria". È vero che la scuola d'infanza non è obbligatoria, ma è altrettanto vero che rappresenta un servizio fondamentale per le famiglie".
"Quello che sarebbe obbligatorio, proseguono i Dem, è una capacità di programmazione per dare risposte ai cittadini da parte di sindaca e giunta. Al Comune spetta l'adeguamento delle strutture, ma gli interventi in questo ambito non vanno oltre le manutenzioni".
"Prima di tutto l'assessore all'istruzione dovrebbe spiegare che fine ha fatto il Progetto Famiglia, così il PD incalza Leonardo Cosentini, con cui il comune stipulava convenzioni con i privati. Tale progetto potrebbe essere finanziato con i fondi straordinari arrivati dalla Buona Scuola e che, al momento, non si sa come siano stati utilizzati. Inoltre per le strutture date in gestione l'amministrazione non deve attenersi a una serie di rigidità sulle assunzioni del personale, su di esse sarebbe sufficiente prevedere fondi maggiori per consentire al gestore di assumere e rispondere. In passato l'integrazione tra sistema pubblico e privato ha dato ottimi risultati in termini di qualità del servizio educativo e di performance gestionali. L'istruzione pare però un settore secondario, dato che questa amministrazione ha altre priorità. C'è una sostanziale indifferenza alle reali necessità della comunità locale e buona parte della giunta preferisce suscitare clamore e indirizzandosi verso la polemica, la discriminazione e l'offesa gratuita".
"Infine, conclude la nota del Partito Democratico, va detto che l'assessore pare non aver mai letto il regolamento: la graduatoria si forma su dati oggettivi, come lo stradario e la composizione del nucleo familiare. E i bacini non si determinano sulla base della "reputazione" della scuola, ma sulle capacità di programmazione dei servizi".