Boom abbonamenti, la storia si ripete. Nei numeri l'amore dei tifosi per il "loro" Pisa
“Il Pisa Sporting Club comunica il raggiungimento di un nuovo record nella campagna abbonamenti per la stagione agonistica 2018-2019. Nella giornata odierna, infatti, con la ripresa della sottoscrizione delle tessere circa 100 nostri sostenitori si sono assicurati un posto sui gradoni dell’Arena Garibaldi e la cifra già record della passata stagione è stata dunque superata
Vogliamo dirvi 4.100 volte GRAZIE per questo nuovo importante traguardo raggiunto insieme a tutti voi! E la campagna prosegue…”
Questo il testo dell’articolo apparso ieri sul sito ufficiale del Pisa Sporting Club, che con giustificato orgoglio annunciava la sottoscrizioni di 4.100 abbonamenti, un risultato straordinario alla luce anche dell’esito deludente del campionato scorso.
Salvo rare eccezioni i tifosi nerazzurri non hanno mai deluso le attese in sede di campagna abbonamenti, ogni anno ci stupiamo, ma i numeri, specialmente per le categorie frequentate sono quasi sempre da record.
Grazie alla ricerca dell’amico Aemme, come sempre autore di un lavoro encomiabile, andiamo ad analizzare i dati sul numero degli abbonati delle ultime 14 stagioni.
Si comincia con il 2005/2006, il Pisa è appena passato di mano dalla famiglia Mian-Gentili a Leonardo Covarelli, la città accoglie il nuovo proprietario con 3.241 abbonamenti, un numero consistenze, una fiducia che però non verrà ben ripagata visto che quel Pisa, dopo aver importato buona parte del Gela calcio, si trova nei bassifondi della classifica ed ottiene la permanenza in serie C1 soltanto nel recupero della finale di ritorno dei play-out quando una rete di Eddy Baggio toglie le castagne dal fuoco e salva i nerazzurri.
Inevitabile una contrazione delle tessere l’anno seguente. 2.850 tifosi nerazzurri danno ancora fiducia alla società e avranno ragione. È il Pisa di Braglia, Ferrigno, Raimondi e Biancone, è il Pisa che batte il Monza e vola in serie B.
Il ritorno nella serie cadetta dopo 12 anni stuzzica la fantasia e l’entusiasmo di una città intera e così esplode la corsa all’abbonamento: 7.140 tessere staccate per il Pisa di Ventura, Kutuzov e Castillo che arriveranno ad un passo dalla serie A. Nonostante l’estate sia funestata dall’addio di Covarelli e dall’arrivo di Pomponi, i tifosi per quella stagione firmano il record di abbonamenti: 7.177 cifra mai più raggiunta negli anni a seguire. Come finisce quella stagione ce lo ricordiamo bene tutti, il goal del Brescia allo scadere dell’ultima giornata di campionato condanna il Pisa alla retrocessione ed al fallimento della scriteriata gestione dell’imprenditore romano, il Pisa riparte dalla serie D, ancora una volta e lo fa con una nuova società, ma soprattutto lo fa con al suo fianco 3.101 abbonati ai quali non importa la categoria di appartenenza, la maglia prima di tutto.
Il Pisa vince il campionato di serie D e poi viene ripescato in terza serie, gli abbonati però calano, sono 2.714 quelli sottoscritti nella stagione 2010/11. Il trend negativo proseguirà anche nei due anni a seguire. 2.030 nel 2011/12 e appena 1.732 nel 2012/13, l’anno dei “ragazzotti” di Pagliari che sfiorarono la B arrendendosi solo al latina in una finale nella quale avrebbero meritato di più assai.
Quel finale di stagione torna a dare fiato alla campagna abbonamenti che nel 2014/2015 torna a superare quota 2.000, 2.013 per la precisione.
Si arriva così al 2014/2015, la stagione del sogno della serie B infrantosi prima sulle lampadine dell’Arena e poi sulla pochezza caratteriale di una squadra che delude sotto tutti i punti di vista. Alla vigilia le aspettative erano altre ed i tifosi premiarono il ritorno di Braglia e le scelte di Battini con 2.975 abbonamenti.
Il 2015/2016 apre un altro capitolo nell’estate del pisano, battini viene contestato ferocemente, il Pisa passa a Lucchesi inizia l’era di Rino Gattuso: a settembre gli abbonamenti risentono del caos cessione e sono 400 in meno della stagione precedente: 2.563, a gennaio con i carnet ed i mini abbonamenti è boom: 2.584, il Pisa vola in serie B dopo l’impresa di Foggia, ma l’estate del pisano condiziona pesantemente la campagna abbonamenti del ritorno in cadetteria. Appena 2.712 tessere sottoscritte, quasi tutti prima del 30 luglio, giorno in cui Gattuso rassegna le proprie dimissioni ed inizia la “guerra” alla gestione romana di Petroni e Taverniti.
Con l’arrivo dei Corrado, la campagna abbonamenti, sotto forma di carnet, e mini-abbonamenti, riprende corpo, si sfonda quota 4.000 che non verrà più lasciata. 4.085.
La retrocessione non lascia strascichi sull’amore della città per il Pisa che riparte dalle serie C con 4.286 (4.308 a gennaio) e tanto entusiasmo sopito da una squadra incapace di trovare sul campo la via per esprimere quel potenziali che tutti gli addetti ai lavori gli accreditavano. L’eliminazione ad opera della Viterbese è la logica conseguenza dei tanti errori in fase di assemblaggio: Ma il tifoso pisano non si perde d’animo, in pochi avrebbero scommesso sulla quota 4.000 in questa stagione nella quale è stato subito detto che l’obiettivo primario era il contenimento dei costi per rendere il campionato di serie C sostenibile per la società. Invece con 4.100 abbonamenti i tifosi del Pisa hanno stupito tutti ancora una volta.