Non è vero che il rinnovo arboreo è l'unica soluzione
"Esistono molte analisi che ci dicono quanto preservare gli alberi maturi sia di fondamentale importanza"
Ha scritto il Comitatodifesalberipisa.
Abbiamo scritto più volte al Tirreno per far presente che il rinnovo arboreo non è l’unica soluzione per una città sana e sicura. Esistono molte analisi che ci dicono quanto preservare gli alberi maturi sia di fondamentale importanza. Purtroppo però il giornale non ci pubblica, di fatto lasciando i consulenti del Comune senza interlocutorio. Perché? La nostra opinione si basa su ricerche scientifiche portate avanti da illustri professori e quindi crediamo che meritino almeno di essere ascoltate. Sul Tirreno di 3 giorni fa l’architetto Daole sostiene: “Città più calda di 2 gradi nel 2050. Il rinnovo arboreo è l'unica azione responsabile “.
Secondo noi invece:
La difesa ai cambiamenti climatici comincia con il corretto mantenimento delle piante mature e continua con una corretta copertura arborea del suolo, su aree verdi scoperte.
È sorprendente sentir parlare l'architetto di “ fine ciclo di una pianta a 100 anni“ (espressione vuota di significato) con l’aggiunta “una pianta di 100 anni non è più in grado di contribuire alle mitigazioni dei cambiamenti climatici”. Non è così!
La capacità di fissare CO2 è direttamente proporzionale all'unità di area fogliare e quindi il viale di San Rossore, dall’ippodromo al gombo, che ha 140 anni circa, non è a fine ciclo ed è ancora capace di mantenere servizi ecosistemici insostituibili.
Vorremmo ricordare che per sostituire una pianta matura occorrono almeno 40 giovani piante di vivaio per avere, fra 20 anni, sempre che queste sopravvivano, gli stessi benefici ecosistemici.
Ecco perché risulta contraddittorio sentir parlare di CO2 come “madre di tutti i problemi “ e assistere all’abbattimento di metri quadrati di chioma arborea, unica rete di captazione della stessa.
Ma ancor più contraddittorio è sentir parlare di patrimonio vecchio di 70 anni e veder abbattere piante di 40/60 anni SANE.
La foto del futuro parco della Cittadella, pubblicata a corredo dell’articolo, è indicativa dell’idea di parchi pubblici artefatti e privi di suolo naturale in grado di assorbire acqua e gas inquinanti, e di mitigare i cambiamenti climatici e il riscaldamento urbano.
È assolutamente necessario ampliare il dibattito, ascoltare anche altri pareri, perché in ballo c’è il futuro della città che è molto, molto, importante e niente può essere lasciato al caso!