Nuova Arena, le opposizioni frenano: se ne riparli a giugno

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Giovedì, 18 Gennaio 2018

Si è parlato anche dell'Arena Garibaldi nella puntata di Primo Piano, il programma andato in onda il 18 gennaio su Punto Radio e che vedeva ospiti Valeria Antoni (M5S), Sandro Gallo (PD), Filippo Bedini (FdI), Franco Romagnoli (Lista civica Pisani per Pisa con Zippel sindaco) e Ciccio Auletta (UCC).

Stadio si stadio no, ma sopratutto stadio quando, la domanda di Massimo Marini è stata molto chiara e diretta. Per le opposizioni è inconcebile parlare di alienazione dello stadio, "inserire l’Arena Garibaldi nel piano delle alienazioni è un errore, dice Valeria Antoni. Perché noi non saremo più padroni dello stadio. Se domani Corrado andasse a gestire un’altra società, resterebbe proprietario di un opera che invece dovrebbe essere del Comune. La nostra posizione è no alla vendita dell’impianto e procedere immediatamente al restyling dell’Arena perché l’impianto deve essere funzionante. Il Comune deve tornare ad investire nell’impianto ma, ripeto, no alla vendita dello stesso".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Bedini che oltre a ribadire la sua contrarietà alla cessione dell'Arena da parte del comune rincara la dose affermando che dovrà essere la nuova amministrazione comunale, a decidere. Per Bedini quindi tempi lunghi, almeno fino a giugno: "l’Arena è un bene della città e si rischia di finire come l’aeroporto dove non si può fare più niente neanche per tutelare i lavoratori. Sull’Arena il comune deve avere voce in capitolo. Gli stadi sono delle città, è così a Bergamo, a Udine, in Germania ed in Inghilterra (qui però gli stadi sono tutti privati e di proprietà dei club ndr). Corrado si trova in una posizione di difficoltà perché siamo a fine legislatura, ma la decisione deve prenderla la nuova amministrazione comunale. Bisogna parlarne d’estate quando ci sarà una amministrazione che avrà cinque anni di lavoro davanti. Non si può restare sotto il ricatto delle società". Anche Romagnoli si trova in sintonia con il collega di Fratelli d'Italia.

Voce fuori dal coro quella di Sandro Gallo "in Italia sono pochi gli stadi privati, ma iniziano ad esserci. Per questo non mi appassiona il tema dell’alienazione. Ci sono criticità nel quartiere che devono essere superate e se la ristrutturazione dello stadio porta a risolverle ben venga. Il poter iniziare i lavori a Maggio è legato solamente alle questioni burocratiche".

Sulla tempistica insorge Auletta: "la risposta del PD signica che acceleremo l’iter per arrivare all’approvazione prima della chiusura della legislatura. E’ ridicolo che si proceda al voto sulle alienazioni prima del ritorno alle urne. Il progetto di restyling lo ha presentato un fondo immobiliare diverso dal Pisa calcio, e qui si potrebbe anche porre il caso delle scatole cinesi. Non c’è un piano economico finanziario non c’è una valutazione da parte dell’agenzia delle entrate quindi senza tutto questo non si può aprire la discussione. Non ci sono gli elementi perché il consiglio comunale possa prendere una decisione. Io dico fin da ora alla maggioranza guai a loro se pensano di fare una forzatura per farsi belli in campagna elettorale".

In chiusura Bedini: "Si è fatto l'esempio improprio della Juventus. Questo non sta in piedi,.la Juventus ha un bilancio granitico, rischiare con società come il Pisa, vedendo che in serie C falliscono ogni 2 mesi, non ce lo possiamo permettere il Pisa non può dare garanzie ed il comune deve restare il proprietario dello stadio"

Qui sotto l'audio completo di quanto andato in onda su Punto Radio

 

massimo.corsini