Nuova base dei Carabinieri, Marco Filippeschi si schiera con le associazioni ambientaliste
L'ex sindaco di Pisa ha firmato per il no alla sua realizzazione dentro l'area del Parco
Nei giorni scorsi ho firmato la petizione promossa dalle associazioni ambientaliste.
Pisa è già fortemente impegnata da insediamenti militari, tutti molto importanti: Camp Darby, l’Aeroporto Militare, la Caserma “Bechi Luserna” con il Battaglione Logistico della Folgore, la Caserma “Gamerra” con il Capar, il centro di addestramento dei paracadutisti della Folgore, il Comfose, Comando delle Forze Speciali dell'Esercito, e il CISAM a San Piero a Grado, dove si sono addestrati anche i Reparti Speciali dei Carabinieri, la base del Reggimento “Col Moschin” in bocca d’Arno.
Con Camp Darby, Comfose, Cisam e “Col Moschin” che operano già dentro il Parco e con l’Aeroporto Militare a confine.
Pisa ha sempre avuto un rapporto costruttivo con le istituzioni militari.
Il progetto presentato, che va molto oltre l’insediamento esistente a San Piero a Grado, è inaccettabile non certo per ostilità preconcette ma per un evidente squilibrio e una grave forzatura a danno delle fragilità ambientali di un territorio che la petizione ben dimostra.
Perciò la città, la Comunità del Parco e la Regione devono respingerlo e non possono avallare passivamente i fatti compiuti.
Un ampio schieramento, fatto di istituzioni, partiti e personalità, ha preso posizione in difesa del Parco insidiato.
Chi si schiera sottoscrivendo la petizione, come ha fatto anche l’assessora regionale Alessandra Nardini, lo fa sulla base di motivazioni molto solide che impongono coerenza, a tutti i livelli, e non giochi di parole.
È a rischio la credibilità di una classe dirigente erede dei valori e delle battaglie che hanno portato alla conquista dell’istituzione del Parco, di chi in questo caso è alla prova per mettere in pratica le affermazioni scandite nei programmi europei e nazionali e nelle mozioni dei congressi.