Nuova base di Carabinieri al Cisam. Mozione a favore di Fratelli d'Italia

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 1 Ottobre 2024

Bruni (Pd): "La destra continua ad ignorare mesi e mesi di mobilitazione portati avanti dalla cittadinanza, movimenti studenteschi e ambientalisti e da tante realtà associative"

Ha scritto Maurizio Nerini, capogruppo dei Fratelli d'Italia Pisa.

Passa con i voti della maggioranza la mozione di Fratelli d'Italia a favore della nuova base dei Carabinieri a Pisa.

La mozione prende atto del dibattito al Parlamento nella VIII commissione (ambiente, territorio e lavori pubblici) per il disegno di legge che contiene anche il progetto della base militare al Cisam di San Piero a Grado sappiamo che sulla vicenda il tavolo interistituzionale  si è concluso lo scorso anno e da allora il tema è di competenza del Ministero delle Infrastrutture.

Ora prendiamo anche atto che il disegno di legge in oggetto, introduce tra le altre cose, disposizioni volte ad “assicurare il celere avvio dei lavori afferenti alla realizzazione del I lotto funzionale della nuova sede dei reparti di eccellenza dell'Arma dei Carabinieri”, ovvero il Gruppo di Intervento Speciale-Gis e il 10 Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania", prevedendo «la riqualificazione» del Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari Cisam, con sede in San Piero a Grado e continua con «la realizzazione di una pista addestrativa e di un poligono da 500 metri nel comune di Pontedera, complessivamente in 520 milioni di euro nonché di opere complementari a beneficio anche dalla collettività come: la rifunzionalizzazione di Villa Medicea, Stazione Radio Marconi, Stalle del Buontalenti e Borgo "ex Bigattiera", bonifica ex reattore nucleare, per 120 milioni, quindi nel nostro atto: si esprime totale apprezzamento a favore della nuova Caserma dei Carabinieri, in termini di ricadute positive un indotto sul territorio, vedendo la presenza  delle basi militari come un valore aggiunto e considerando l'ottimo posizionamento logistico tra porto, aeroporto e snodi ferroviari e autostradali certo da migliorare ma centro nevralgico del paese.

Ricordiamo la ferma posizione tenuta in prima battuta alla presentazione del progetto che ha scongiurato l'utilizzo di terreni demaniali oggi usati per l'agricoltura in Coltano, noi abbiamo salvato Coltano, rivendichiamo con forza: l'idea di spostare il progetto nella sottoutilizzata base militare al Cisam di San Piero a Grado, costruendo “una caserma in una caserma”, senza ulteriore consumo di suolo, apprezziamo  la decisione di avviare la bonifica dell’ex reattore nucleare altrimenti difficilmente realizzabile, accogliamo favorevolmente la decisione di realizzare opere complementari a beneficio della collettività come i restauri di Villa Medicea, Stazione Radio Marconi, Stalle del Buontalenti e Borgo "ex Bigattiera", apprezziamo il coinvolgimento di altri territori come  Pontedera per la costruzione di un poligono e di un autodromo anche questi altrimenti difficili da realizzare.

Impegnamo quindi il Sindaco e la Giunta: a continuare i rapporti col Ministero delle Infrastrutture fornendo tutte le indicazioni in possesso quando richieste sul progetto specifico e dandone priorità nei termini di legge nelle parti di competenza, a continuare a coltivare gli ottimi rapporti di vita comune quotidiana con le forze militari presenti sul territorio, per noiuna divisaè una sicurezza, a dare riscontro al Consiglio Comunale dell'iter del progetto nella sua evoluzione.

 

Ha scritto Enrico Bruni, consigliere comunale PD.

Ieri in consiglio siamo tornati a parlare della Base che il Governo vorrebbe costruire all’interno del Parco di San Rossore.

La destra continua ad ignorare mesi e mesi di mobilitazione portati avanti dalla cittadinanza, movimenti studenteschi e ambientalisti e da tante realtà associative. Qualcuno parla di “ecorinascita”, noi pensiamo che quel progetto sia un “ecocidio”, come l’hanno definito 11 associazioni ambientaliste in un appello inviato agli attori istituzionali coinvolti.

L’ultimo progetto presentato dal Ministero prevede, infatti, l’abbattimento di più di 10mila alberi, per giunta in un’area protetta. Questo stravolgimento non può essere banalizzato come fa la maggioranza di cdx con frasi di circostanza, assolutamente provocatorie, come “tanto ne pianteremo altri”.

Si continua sulla linea della mancanza di rispetto oltre che di trasparenza. Come è accaduto ieri in aula consiliare con la giunta che ha spesso disertato per lunghi momenti del dibattito con il chiaro tentativo di delegittimare la discussione in atto. Continuiamo a chiedere al Sindaco Conti e al Presidente del Parco Bani di fare chiarezza, davanti a un progetto che nel frattempo è lievitato nei costi sia economici che ambientali, ma che intanto continua ad essere nascosto alla cittadinanza.  

Come esponente del Partito Democratico non posso non evidenziare che in questa vicenda, anche il mio partito ha avuto delle responsabilità, sostenendo un primo progetto, allora di 190 milioni durante il governo Draghi, di costruzione della base sul nostro territorio. D’altra parte non posso non apprezzare il percorso fatto in questi mesi, che ha permesso al PD di non restare fermo a quella fase.

Sia durante la campagna elettorale come coalizione di centrosinistra, che successivamente con le posizioni dei segretari comunale, provinciale e dell’allora segretario nazionale, il PD ha fin da subito sostenuto una posizione di contrarietà alla realizzazione della cittadella militare, divenuta sempre di più un progetto di cementificazione selvaggio all’interno del parco.
Nessuno, quindi, oggi parla di “base sostenibile”, il fulcro della vicenda è ed è da sempre stato il Parco e la salvaguardia dell’ecosistema di cui il Parco è baricentro.

Accanto a tutte queste considerazioni, ce n’è poi una di opportunità. Ci chiediamo, infatti, quale sia la logica che guida il Ministero nell’individuare il nostro Comune per la realizzazione di un centro di tale portata. In un territorio, come quello pisano, che già ospita diverse infrastrutture del settore della difesa, nonché, è bene ricordarlo, una imponente base statunitense come quella di Camp Darby, tutto questo in un contesto storico preoccupante. Questo evidente squilibrio tra strutture militari e quelle civili, dovrebbe portare a riconsiderare ipotesi di ulteriori installazioni.

È chiaro che oggi, oltre al tema ambientale debba essere affiancata la questione sociale, e su questo si caratterizza la nostra opposizione alla costruzione di questa Base. Il progetto passato a 520 milioni di euro sono una sottrazione di risorse alla collettività che devono essere utilizzate per temi più importanti come la sanità, la scuola, la salvaguardia del territorio.

Né lo stanziamento per la bonifica dell’ex area Cisam può diventare moneta di scambio per la realizzazione della Base, la salute dei cittadini non può essere posta sotto ricatto. Così come siamo ben consapevoli dell’esigenza di destinare una parte di quelle risorse per la rigenerazione del borgo, che i cittadini di Coltano attendono da troppi anni.

Chiediamo che questi interventi vengano fatti, senza porre condizioni di decurtazione di intere aree di territorio che ne comprometterebbe lo straordinario patrimonio ambientale che abbiamo a disposizione.

 

 

 

redazione.cascinanotizie