Nuova base militare a Coltano. Cgil: "Scelta sbagliata e dannosa"
Il sindacato entra nel merito della decisione del Governo
Abbiamo appreso in questi giorni della volontà da parte del Governo di realizzare una nuova e più ampia base militare nell’area dell’ex Centro Radar in Coltano.
Con il decreto del Presidente del Consiglio n. 69 del 23-03-2022 e sentito il parere del Ministero della mobilità sostenibile e quello della difesa, si intende costruire con le risorse del PNRR e con l’urgenza e la semplificazione che l’attivazione di tali fondi concede, una struttura funzionale dedicata per il Gruppo intervento speciale del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania» e da impegnare per le operazioni speciali delle Forze armate.
La Camera del Lavoro di Pisa ritiene questa scelta sbagliata e dannosa, sbagliata perché attuata senza alcuna evidenza di dibattito pubblico, sottraendo peraltro risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in opere che non rientrano nell’ottica del piano stesso. Inoltre siamo in piena emergenza abitativa, in particolar modo sul territorio pisano, dove risultano non assegnati perché da ristrutturare più di 170 alloggi di edilizia residenziale pubblica con140 sfratti in corso.
Dannosa perché si continua con la logica della cementificazione, su una superficie di più di 70 ettari con una volumetria di 445.000 metri cubi, per giunta all’interno del Parco Regionale di Migliarino - San Rossore – Massaciuccoli, una zona protetta che deve essere salvaguardata per la sua biodiversità e per la regolamentazione di un sistema climatico già alquanto compromesso.
Tutto ciò avviene anche in spregio alle recenti modifiche della Carta Costituzionale, introdotte lo scorso febbraio agli articoli 9 e 41, specificando la tutela dell’ambiente come principio fondamentale da salvaguardare.
Chiediamo quindi al Governo, alla Regione Toscana, alla Provincia ed al Comune di Pisa di attivarsi affinché questa opera non venga realizzata, considerando inoltre la già forte presenza militare sul territorio piuttosto diffusa e articolata tale da evidenziarlo tra i più importanti in Italia, ma che tali risorse vengano destinate per opere di pace e di emergenza e valore sociale.