Nuova stangata TARI, a Pisa la tassa sui rifiuti diventa un incubo

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 8 Aprile 2025

Il sindaco Conti contro tutti. Nel 2025 aumenti per famiglie (6,7%) e utenze non domestiche (tra il 6,7% e il 7,5%)

Il Consiglio Comunale di Pisa ha discusso la rideterminazione delle tariffe TARI 2025 e il nuovo regolamento rifiuti

Il costo complessivo del servizio sarà di 40,1 milioni di euro, ridotto a 38,9 milioni grazie a recuperi fiscali e contributi statali.

Le tariffe aumentano in media del +6,72% per le utenze non domestiche e tra il +6,67% e il +7,48% per quelle domestiche, con misure di sostegno rafforzate per famiglie numerose e con disabili: sconto per componenti aggiuntivi aumentato al 5% (fino al 20%) e sconto per disabili portato al 35%.

Il sindaco Michele Conti ha denunciato criticità nella gestione delle società RetiAmbiente e Geofor, chiedendo manager competenti e trasparenti. Ha inoltre segnalato disparità tra comuni, come il caso del Porto di Livorno escluso dalla TARI, e ha contestato i confronti infondati sulla produzione di rifiuti turistici tra Pisa e altre città come Lucca.

Conti ha infine sollecitato una gestione efficiente e trasparente, evidenziando il rischio di trasformare la TARI in un peso ingiusto per cittadini e imprese se non si interviene sulla governance delle aziende del settore.

 

Ha scritto il Comune di Pisa, che riporta le dichiarazione del sindaco di Pisa Michele Conti.

La rideterminazione delle tariffe della TARI per l’anno 2025 e il nuovo regolamento sulla tassa dei rifiuti sono stati al centro della discussione del Consiglio Comunale di oggi, lunedì 7 aprile. Nella relazione illustrata dal Sindaco di Pisa Michele Conti è emerso che il costo totale previsto dall’amminstrazione comunale per la raccolta rifiuti nel 2025 è di 40.126.478 euro. Da questa cifra sono stati tolti 1.209.694 euro, provenienti dall’attività di recupero dell’evasione svolta nel 2023 e da un contributo del Ministero dell'Istruzione per la raccolta rifiuti nelle scuole statali. Pertanto, le entrate tariffarie applicabili al netto delle detrazioni ammontano, per l’anno 2025, a 38.916.784 di euro.

Per quanto riguarda la ripartizione della produzione di rifiuti urbani, il 51,86% del totale proviene da utenze domestiche, il 48,14% da utenze non domestiche. Gli aumenti delle tariffe sulle utenze non domestiche sono tendenzialmente omogenei e si attestano intorno al +6,72%. Per quanto riguarda le utenze domestiche, gli aumenti oscillano tra il +6,67% delle famiglie più numerose e il + 7,48% della famiglia con quattro componenti.

“Per ridurre l'impatto degli aumenti – ha spiegato il sindaco Michele Conti -  il Comune ha deciso di incrementare gli sconti per le famiglie più numerose e per quelle con persone disabili gravi. In particolare, nel nuovo regolamento sulla TARI è previsto l’aumento dello sconto dal 4% al 5% per ogni persona oltre la prima, fino a un massimo del 20%, per le famiglie di cinque o più persone. Aumenta inoltre dal 30 al 35% lo sconto già previsto per le famiglie con persone disabili gravi. Per andare incontro alle esigenze delle utenze più fragili la nostra amministrazione ha previsto nell’ultima variazione di bilancio quasi 500mila euro e altre risorse saranno utilizzate per questa finalità grazie al prossimo avanzo di amministrazione”.

“Ma detto questo – ho proseguito il sindaco di Pisa – per occuparci della vera questione  dell’aumento della TARI, devono essere affrontati una volta per tutte due problemi: uno si chiama RetiAmbiente e l’altro Geofor. Società che, se non ben guidate da un punto di vista manageriale, rischiano di portare le tariffe della TARI alle stelle, peggiorando parallelamente il servizio di raccolta. Servono manager selezionati per la loro competenza e con esperienza nel settore, in grado di efficientare i meccanismi aziendali e risanare i bilanci, e non personaggi improvvisati che passano da un’azienda ad un’altra, selezionati secondo criteri di appartenenza politica. Chiediamo in questo senso un’attenzione particolare e chiediamo anche che tutti facciano la propria parte. Retiambiente è una società che riguarda 97 comuni. Pisa sta facendo e ha sempre fatto la propria parte, ma non è così per tutti i comuni. Ci sono addirittura alcune aree produttive di enorme importanza all’interno dell’area di Reti Ambiente, come ad esempio il Porto di Livorno, che non sono nemmeno inserite nel sistema della TARI, e questo è inaccettabile. Il Comune di Peccioli è un altro caso a sé. Non è più possibile continuare ad utilizzare due pesi e due misure”.

“Allo stesso modo – conclude Conti - è ora di smettere di sentirci raccontare da Geoforo o da RetiAmbiente che a Pisa abbiamo più rifuti delle altre città perche sono prodotti da turisti e studenti. Se confrontiamo Lucca e Pisa, Lucca ha la stessa superficie di Pisa e gli stessi abitanti e spende 23 milioni di euro: 16 milioni di differenza ci sembrano un po’ troppi da imputare a turisti e pendolari, quindi vorremmo capire meglio il perché di questa differenza.  Quello che chiediamo è maggiore attenzione ai bilanci e ai numeri: ci vuole un metodo corretto di gestione del sistema dei rifiuti e dei manger in grado di gestire aziende così importanti. Per fare un altro esempio non è possibile continuare a portare da un bilancio all’altro di RetiAmbiente crediti che non sono più esigibili, sperando che passino gli anni e poi si faccia la multiutility dove mettere tutto insieme, la gestione dell’acqua, con quella dei rifiuti e dell’energia. La vera sfida sta proprio nella gestione delle aziende. La politica deve fare un patto e cercare i manager migliori per gestire queste società: se non affrontiamo in maniera seria questo argomento rischiamo di trasformare la Tari in un balzello per i cittadini e per le imprese.”

 

redazione.cascinanotizie