Nuovi distributori a Cascina, intervista a G. Piccioni della Fegica-Cisl

Cronaca
Cascina
Mercoledì, 30 Agosto 2017

Due nuovi distributori di carburante, più o meno a distanza di 100 metri l’uno dall’altro, entrambi nella stessa direzione e a 500 metri altri due già presenti.

Una polemica che si sta scaldando sempre più.

Succede a Cascina dove è nato anche un comitato che sta raccogliendo firme per la non realizzazione del secondo distributore, quello meno vicino alla rotatoria che fa immettere anche alla FIPILI.

Ma la questione deve essere affrontata esclusivamente sull’opportunità o meno di un secondo punto di rifornimento in quell’area o collocata in un più ampio discorso sulla materia?

Ne abbiamo parlato con Giancarlo Piccioni, della Segreteria Nazione e Responsabile dell’area Centro Nord della Fegica – Cisl, il sindacato dei gestori impianti carburanti e affini.

“Non voglio entrare nel merito specifico della questione su dove saranno realizzati i due distributori, se è sbagliato vicino ad una curva, se il secondo che ha chiesto l’autorizzazione è giusto che sia a poca distanza da quello che è già in una fase avanzata dei lavori di realizzazione.” esordisce Piccioni.

“La questione va posta, come Sindacato, in altri termini. C’è veramente la necessità di due nuovi distributori di carburante a Cascina? Considerate che recenti disposizioni nazionali hanno messo nero su bianco che dovranno essere chiusi ben 4.000 punti carburante su tutto il territorio italiano. A Cascina quali studi sono stati fatti? Ma soprattutto perché non è stato redatto un Piano Carburanti come hanno fatto in quasi tutti gli altri Comuni italiani? Un Sindaco non può essere semplicemente un notaio che ratifica un’autorizzazione, un Sindaco deve saperne valutare l’opportunità o meno della loro realizzazione. A Cascina non esiste un piano del genere.”

Il Sindacato mette l’accento sul problema principale che attiene alla giusta remunerazione degli attuali gestori: “Due nuovi punti di distribuzione carburante più che intercettare nuovi clienti, li dirotteranno semplicemente dalle stazioni già esistenti, mettendo a rischio il già magro guadagno dei gestori presenti sul territorio cascinese. Il Sindaco dovrebbe valutare questo aspetto. Le nuove stazioni forse daranno lavoro a qualcuno, ma mi domando con quali caratteristiche, ma lo toglieranno ad altri, mettendo a rischio il reddito di intere famiglie, forse portando alla chiusura di altri distributori di carburante.

E qui entra in gioco tutto il sistema della rete italiana di distribuzione che nonostante il settore sia attraversato da una grave crisi, ci sono gruppi stranieri che acquisiscono, con ingenti capitali, i marchi, basta vedere la vendita della rete Esso a società dell'India, e poi ci sono privati che si fronteggiano per realizzare due impianti a Cascina. Il settore, ad oggi, non appare così in forma, da dare tali ritorni tali da ricoprire gli investimenti.  

Si rende necessario che tutti si siedano ad un tavolo, venga fatta chiarezza su quali siano i reali bisogni di un territorio in questo settore e non ci si limiti a fare semplicemente la figura del notaio di turno. A rimetterci saranno tutti: gestori ma anche gli stessi utenti. Due nuovi impianti, uno vicino all’altro, si faranno concorrenza spietata sui prezzi alla pompa, richiamando clienti anche da altri impianti già esistenti, ma alla fine per poter offrire un pezzo basso concorrenziale, con margini risicatissimi per il gestore, quale tipologia di carburante viene servito agli utenti?” conclude Piccioni.

Più che una raccolta di firme per la non apertura di un secondo distributore o la possibile “guerra” tra i proprietari dei due nuovi impianti, forse sarebbe il momenti di pianificare al meglio tutta la rete degli impianti sul nostro territorio. Pianificazione che né le precedenti Amministrazioni, né l’attuale hanno, neanche lontanamente, pensato.

luca.doni