Oaisha e Greta: la solidarietà inizia con un gelato offerto al mare
Una ambulante in spiaggia, l'altra dentista. Entrambe mamme. Da Vicopisano parte la raccolta solidale in favore della famiglia della piccola Eva
I bambini sono il nostro futuro ma per Eva, 14 mesi appena, la vita in Italia è iniziata tutta in salita.
Sua mamma e suo babbo, infatti, non se la passano bene o almeno, lavorano come tanti altri connazionali sbarcati sulle nostre coste dopo i lunghi e difficili viaggi attraverso il deserto e il Mediterraneo, sui barconi. Lavori che spesso portano a guadagnare pochi e sudatissimi euro in spiaggia, sotto il sole, dalla mattina alla sera.
Così, una domenica di luglio, Eva era come sempre sulle spalle della mamma Oaisha, fermatasi all'ombra, per riposare prima di tornare a vendere braccialetti e altre piccole cose tra le sdraio e gli ombrelloni di Baratti.
Proprio in quel momento, al banco del bar scelto da Oaisha per la sosta, era arrivata Greta Puccinelli, mamma 35enne di Vicopisano, in fila per prendere il gelato ai suoi tre bambini.
Lì avviene il primo contatto tra Greta e Oaisha, con un gelato offerto alla piccola Eva e l'inizio di una relazione sempre più stringente.
Nelle scorse ore Greta Puccinelli, odontoiatra, aveva pubblicato un post che riportava la storia di Eva, Oaisha e di suo marito. Una nota molto bella e condivisa, unita anche alla notizia dell'inizio di una raccolta di generi alimentari e vestiti da destinare alla famiglia, residente a Pontedera da quasi due anni.
Insieme al post anche una foto di Eva, ospite in casa di Greta, per una giornata di divertimento e spensieratezza.
Per chi volesse, è possibile partecipare alla raccolta solidale portando o inviando il proprio materiale presso gli studi odontoiatrici di Greta Puccinelli nelle sedi delle Misericordie di Bientina e Vicopisano.
Aveva scritto Greta Puccinelli
Lei è Eva e ha 14 mesi.
Abbiamo conosciuto lei e la sua mamma una domenica di questo luglio al mare a Baratti e per me e i miei bimbi è stato subito amore.
Eravamo in fila al bar per prendere i gelati e così di getto ho chiesto a sua mamma, che era seduta lì vicino a prendere un po’ di ombra, se potessi comprarlo anche alla sua piccolina che dalle sue spalle ci guardava con gli occhi di chi ti conosce da sempre e sa che sei porto sicuro.
Mi ha raccontato del suo terribile iter per arrivare in Italia, il deserto, la sosta infinita in Libia e il barcone che le ha permesso di raggiungere Lampedusa.. il destino poi l’ha fatta arrivare a Pontedera. Da quasi due anni che è qua, il suo unico lavoro è stato quello della vendita in spiaggia di braccialetti e piccoli oggetti tipici dell’Africa.. Oaisha vorrebbe svoltare la sua vita, trovare un lavoro (e mi ripete Greta tutto va bene tutto) per lei e suo marito che come lei vende in spiaggia e ha un passato analogo al suo, una casa vera perchè ad ora vivono in una stanza fatiscente e un po’ di normalità che secondo me tanto si meriterebbero.
Fino a oggi ho aiutato Eva e la sua famiglia donandogli un po’ di vestitini dei miei bimbi (non aveva quasi niente), cibo perché per mancanza di soldi ancora stava prendendo solo latte materno, un passeggino e calore, tanto calore che non aveva trovato in noi italiani mi ha detto.
Stamani Eva è qua a casa nostra mentre sua mamma è a vendere al mare.
Le abbiamo proposto di lasciarla qua a giocare per farle passare una giornata diversa alla solita levataccia, spalle e sole in giro per la spiaggia.
In questo mondo dove di umano, a mio avviso è rimasto davvero poco, questi piccoli gesti di solidarietà mi fanno stare tanto bene e spero che possano contagiare tutti. Se qualcuno volesse aiutarmi ad aiutare batta un colpo..
Per me le mani che aiutano sono ancora più sante delle labbra che pregano.