One Billion Rising: un ponte di solidarietà tra Calci e Cascina per dire no alla violenza sulle donne
Si è svolta nella serata di sabato, intorno alle 18, la manifestazione di Cascina: One Billion Rising 2017 ready to 2018 che ha unito i Comuni di Cascina e di Calci con un ponte di solidarietà in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Nonostante le condizioni meteo poco propizie, un corteo di una 50ina di persone ha sfilato sul Corso di Cascina per radunarsi, poi, in Piazza dei Caduti dove, dopo essersi messe tutti in cerchio, si sono letti al microfono estratti di testi, poesie e testimonianze riguardanti il tema importante della giornata di ieri. Simbolo della manifestazione le tanto discusse scarpette rosse, disposte sulla piazza insieme alle candele accese.
Molto applaudito e apprezzato lo spettacolo di danza organizzato da Andrea Bibolotti e Sara Baglioni: sotto la pioggia battente si sono esibiti in una danza giudicata da tutti molto bella e toccante dal nome “Quello che non si vede”, ovvero la violenza domestica, che non si vede ( o si fa finta di non vedere) ma che è fin troppo dilagante.
Presenti anche il Vicesindaco di Calci Valentina Ricotta e la Consigliera Regionale Alessandra Nardini, di cui riportiamo il testo che ha pubblicato su Facebook nella serata di ieri:
Ieri si è celebrata una giornata importante, ed io ho partecipato ad una bellissima iniziativa organizzata dal gruppo Cascina: One billion rising 2017 ready to 2018 sostenuta dall'Amministrazione Comunale di Calci e da molte associazioni del territorio.
Un ponte tra Calci e Cascina, un ponte contro le indifferenze.
In un momento in cui si rischia di pensare sia più facile costruire muri, due comunità si sono volute unire per lottare contro il drammatico fenomeno della violenza sulle donne.
Dispiace leggere che chi ha l'onere e l'onore di guidare la comunità cascinese ritenga questa giornata ricca di banalità e retorica.
Dispiace leggere che "...un uomo che sa prendere in mano la situazione fa comodo a tutte", oppure che nella giornata di ieri gli uomini sarebbero stati dipinti come criminali. Forse sarebbe dovuta scendere in piazza con noi allora, ed ascoltare bene. Non avrebbe trovato nulla di tutto questo, anzi...avrebbe sentito parole che condannavano qualsiasi forma di violenza, discriminazione e stereotipo.
Chissà se tutte le sarebbero piaciute.
Avrebbe sentito chiedere agli uomini di unirsi a noi in questa lotta, perché è una battaglia che possiamo vincere solo insieme: la violenza di genere non è un problema delle donne, è un problema del Paese.
Un fenomeno che si combatte prima di tutto promuovendo un forte cambiamento culturale, attraverso l'educazione.
Ma questo non può essere tradotto nell' "insegnare alle donne a non fare le prede", ma piuttosto nell'insegnare agli uomini a rispettarle, a rispettare la loro libertà e le loro scelte.
La violenza contro le donne si combatte promuovendo la cultura della parità, non certo abolendo la Consulta per le Pari Opportunità e distribuendo spray al peperoncino.