Ospedale Lotti di Pontedera: la chirurgia mini-invasiva applicata alla mammella è una realtà

Cronaca
Pontedera
Lunedì, 21 Ottobre 2019

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa inviato dall'Usl Toscana Nord Ovest circa l'avvio, anche presso il Lotti di Pontedera, di tecniche specifiche mini-invasiva nella chirurgia per la mammella

Riporta una nota inviata ai media.

All’ospedale Lotti di Pontedera, la chirurgia senologica è in continua crescita, non solo nei numeri ma anche nell’innovazione tecnologica. Infatti, nei gironi scorsi è stata eseguita l’asportazione, per via mini-invasiva, di una voluminosa massa ‘retro-mammaria’, cioè contenuta nello spessore del muscolo pettorale. E’ stata sufficiente una piccola incisione, di 4 centimetri, che rimarrà completamente nascosta sotto l’ascella.

Tutto questo – sottolinea Laura Roveda, chirurgo senologico referente del percorso senologico del Lotti - è stato realizzato anche grazie alle moderne tecnologie normalmente impiegate in chirurgia laparoscopica, oltre che con l’ausilio di un braccio robotico che si è rivelato utile nel completamento dell’asportazione della lesione in punti altrimenti più difficili da raggiungere. Questa tecnica ha comportato evidenti vantaggi per la paziente perché ha consentito di evitare una antiestetica cicatrice sulla mammella ed ha garantito una più meticolosa asportazione della lesione, con possibilità di recidiva ridotta al minimo. La stessa metodica – continua la dottoressa -  permette anche l’accesso al  cavo ascellare per l’eventuale chirurgia dei linfonodi (es. tecnica del linfonodo sentinella o svuotamento ascellare) consentendo così di eseguire interventi radicali sul piano oncologico e, al tempo stesso, completamente rispettosi dell’integrità della cute e dei tessuti della regione mammaria”.

I vantaggi della chirurgia mini invasiva, applicata alla mammella, sono già stati dimostrati da importanti centri nazionali, come lo IEO (Istituto Europeo Oncologico) ed internazionali, dove questa metodica viene regolarmente impiegata sia in chirurgia profilattica (es. mastectomia in donne ad elevato rischio di carcinoma della mammella) sia in chirurgia oncologica per asportare neoplasie mammarie maligne.

La metodica è molto promettente, tuttavia non può essere per il momento considerata un’opzione terapeutica da applicare routinariamente poiché trova indicazione solamente in casi ben selezionati, tra cui quello recentemente affrontato, e richiede competenze in ambito senologico e di chirurgia mini-invasiva endoscopica, unitamente ad una specifica attitudine per le tecnologie innovative.

redazione.cascinanotizie