Ospedaletto, cattivi odori e maleodoranze. Ecco i risultati delle verifiche Arpat

Cronaca
PISA e Provincia
Venerdì, 5 Luglio 2019

I sopralluoghi di ARPAT in relazione a numerosi esposti di cittadini che lavorano o risiedono in Località Ospedaletto, nel Comune di Pisa, nelle vicinanze della Waste Recycling

Da circa 3 anni, con incrementi nel periodo estivo, si verificano numerose lamentele per cattivi odori da parte di lavoratori di aziende situate nelle immediate vicinanze della Waste Recycling, in località Ospedaletto a Pisa, così come di residenti, anche a qualche Km di distanza dalla stessa. Le lamentele (11 esposti nel 2016, 11 nel 2017 e 39 nel 2018) sono riferite sia ad orari diurni che notturni.

Nei primi mesi del 2019 sono pervenute all'URP di questa Agenzia 14 segnalazioni; in relazione a queste segnalazioni ed in accordo al programma dei controlli delle installazioni soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), il personale del Dipartimento di Pisa ha effettuato nei mesi scorsi 5 sopralluoghi presso l'installazione gestita dalla Waste Recycling SpA, soggetta ad AIA e dotata di un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma ISO 14001:2005.

La Ditta opera nel settore del trattamento e stoccaggio di rifiuti solidi, liquidi e fangosi, pericolosi e non pericolosi (voci IED ex IPPC 5.1 e 5.3 Allegato VIII, Parte Seconda DLgs 152/2006). Le attività presso tale installazione possono essere riassunte in:

  •     stoccaggio e trattamento rifiuti mediante inertizzazione fanghi e polveri;
  •     stoccaggio e trattamento rifiuti mediante triturazione;
  •     stoccaggio e trattamento/recupero rifiuti mediante lavaggio dei terreni;
  •     trattamento chimico-fisico di soluzioni acquose e neutralizzazione acidi;
  •     trattamento biologico di finissaggio di rifiuti liquidi.

Nell'installazione vengono inoltre effettuate alcune attività di smaltimento e recupero rifiuti, funzionali alle attività sopra elencate: deposito, messa in riserva ed attività collaterali, per il successivo avvio a smaltimento o recupero.

In estrema sintesi l'installazione prevede le seguenti sezioni:

  1.     neutralizzazione acidi
  2.     impianto chimico-fisico
  3.     triturazione
  4.     officina
  5.     area ricondizionamento rifiuti
  6.     stoccaggio infiammabili e pericolosi
  7.     inertizzazione
  8.     lavaggio terreni
  9.     baie vecchie stoccaggio rifiuti solidi e fangosi lato nord

Tale installazione è uno degli impianti selezionati, a livello regionale, per il trattamento dei fanghi biologici prodotti dalla depurazione delle acque reflue urbane, presso le installazioni dei gestori del servizio idrico integrato, prima del loro conferimento in discarica. Ciò avviene in accordo a quanto disposto dalla Regione "al fine di rendere compatibile il fango ai criteri di ammissibilità alla discarica o comunque di migliorarne le caratteristiche di lavorabilità e ridurre il più possibile eventuali pressioni ambientali legate ad emissioni di maleodoranze durante le fasi di conferimento e lavoro all’impianto di destinazione".

In base ai volumi richiesti, presso la suddetta installazione arrivano circa 6 camion al giorno che scaricano tali fanghi, con un carico odorigeno significativo, all'interno di una delle 6 baie della sezione 9.

È ragionevole ritenere che, da settembre 2018 sino ad oggi, l’origine degli ultimi episodi di maleodoranze lamentati dagli esponenti sia da imputare a tali fanghi.

Dall'inizio del 2019, con la realizzazione del nuovo parcheggio delle autocisterne contenenti rifiuti e con la conseguente eliminazione della presenza costante di lunghe code di tali autocisterne maleodoranti, proprio di fronte agli esponenti, si è verificata una significativa riduzione degli esposti.

Da sempre ARPAT ha individuato nelle fasi di movimentazione e stoccaggio dei rifiuti presenti nel capannone 9 l'origine delle maleodoranze lamentate. L'attività svolta è caratterizzata da ampie variazioni nelle tipologie di rifiuti stoccati/trattati, in termini quantitativi e qualitativi, di conseguenza le emissioni originatesi dagli stessi risultano variabili in quanto governate dall'attività al momento in corso nel capannone.

Il capannone 9 è diviso in 2 locali. Nel primo locale ci sono 6 baie (vecchie) contenenti rifiuti pericolosi e non:

  •     nella baia 1 sono presenti rifiuti pericolosi derivanti dalle operazioni di triturazione e/o miscelazione (CER 19.02.04) che vengono inviati ad impianti di termovalorizzazione situati principalmente all'estero;
  •     nella baia 2 sono stoccati ed inertizzati con bentonite i fanghi di origine biologica (CER 19.08.05) descritti sopra;
  •     nelle baie 3, 4, 5, 6 sono presenti rifiuti pericolosi derivanti dalle operazioni di inertizzazione (CER 19.03.04) che vengono inviati in discariche per rifiuti pericolosi e/o miniere situate all'estero.

Nel secondo locale (baie nuove) sono stoccate altre tipologie di rifiuti non pericolosi di tipo solido o fangoso.

Dal mese di settembre 2018 gli impianti di abbattimento, a servizio di tale capannone, sono stati sottoposti, su indicazione di ARPAT, ad interventi significativi di adeguamento per cercare di migliorare il trattamento alle emissioni provenienti dai rifiuti in qualsiasi condizione.

Nell'intero capannone sono presenti 2 impianti di aspirazione che convogliano l'emissione a due linee di abbattimento, costituite ora da:

  •     un filtro a manica, un filtro a carboni attivi, uno scrubber acido ed un biofiltro (camino E12)
  •     un filtro a manica ed uno scrubber a triplo stadio (acido, base, ossidante) (camino E13)

Le maledoranze percepite possono essere di tipo diffuso o di tipo convogliato (camini E12, E13).

Per escludere l'assenza delle prime, nel mese di novembre 2018 sono stati effettuati, su richiesta di ARPAT, test con fumogeni per verificare:

  •     l'efficacia dell'aspirazione esistente all'interno di tali locali, con particolare riferimento ai punti più distanti dai ventilatori di aspirazione;
  •     la tenuta del tetto dei capannoni, al fine di escludere la possibilità di diffusione all'esterno delle emissioni maleodoranti dallo stesso.

In particolare sono stati accesi 4 fumogeni, in prossimità delle baie vecchie 5, 6 (vedi immagine a seguire) e delle estremità occidentali dei capannoni in questione, regolando le portate prementi ed aspiranti, con apertura o chiusura dei portelloni di ingresso (uno alla volta), per tentare di simulare tutte le condizioni operative all'interno degli stessi, negli orari diurni, notturni dei giorni feriali, così come nei fine settimana.

Le prove hanno dato esito soddisfacente per quanto concerne la tenuta del tetto, mentre l'aspirazione, a nostro avviso, è risultata scarsa nei punti in cui sono stati accesi i fumogeni.

A marzo 2019 sono stati effettuati infine i campionamenti alle due emissioni E12, E13, per verificare il rispetto dei Valori Limite di Emissioni (VLE) autorizzati. Le sonde di misurazione sono state lasciate fino a 24 ore, al fine di rilevare anche le condizioni notturne.

Contestualmente sono state campionate anche alcune tipologie di rifiuti ritenuti maggiormente odorigeni, stoccati nei due locali. Di seguito si riportano i risultati ottenuti.

  Emissione E12 Emissione E13
  Valore riscontrato (mg/Nm3) VLE (mg/Nm3) Valore riscontrato (mg/Nm3) VLE (mg/Nm3)
Portata Vedi E13 - - - 33.491 Nm3/h - - -
Polveri Non effettuata 3 Non effettuata 3
NH3 0,02 5 2,95 5
COT 23,3 60 56,1 60
SOV tab. D classe I - - - 5 - - - 5
SOV tab. D classe I + II 0,3 10 0,7 10
SOV Tot. tab. D 11,1 60 52,9 60
SOV Tot. tab. A1 classe III 0,2 4,5 0,6 4,5
SOV tab. A2 classe III - - - 0,5 - - - 0,5

In sintesi è stato riscontrato il rispetto dei VLE autorizzati, reso possibile rispetto a quanto riscontrato 3 anni fa dagli interventi di adeguamento effettuati sui sistemi di abbattimento, a corredo delle linee di emissione E12, E13.

Durante il sopralluogo si avvertivano, saltuariamente, maleodoranze provenienti dal locale al momento dell'apertura dei portoni di ingresso, per l'accesso delle autocisterne. Talvolta il capannone rimaneva aperto anche per diversi minuti.

ARPAT ha chiesto alla Regione Toscana, in qualità di Autorità competente, di prescrivere alla Ditta un ulteriore intervento di mitigazione, ovvero la presentazione di un progetto per il contenimento delle maleodoranze derivanti dal capannone, al momento dell'apertura dei portoni di ingresso, per l'accesso delle autocisterne.

Entro la fine del 2019, sarà spostata la pesa delle autobotti sul lato orientale dello stabilimento dalla postazione attuale (lato ovest) situata di fronte agli esponenti. Tale intervento dovrebbe garantire un'ulteriore riduzione delle maleodoranze, dovute ai rifiuti trasportati dai camion.

Si segnala infine che sono in corso di ultimazione, da parte della Ditta, la valutazione olfattometrica e lo studio meteo diffusionale che, a stretto giro, saranno inviati agli Enti.

Degli esiti dell'attività di ARPAT sono stati informati, come sempre, l'ASL Toscana Nord-Ovest - Settore Igiene Pubblica - ed il Comune di Pisa, per la valutazione degli eventuali aspetti di carattere sanitario di propria competenza.

Testo di Andrea Villani

redazione.cascinanotizie