Osservatorio Permanente Scuole Pisa e i prefabbricati per le superiori
L'associazione entra nel merito dell'annunciata proposta di utilizzo di prefabbricati per ovviare alla carenze di aule in alcune scuole superiori della città; delusi per non essere stati né ascoltati, né interpellati
Siamo indignati, stupiti e amareggiati. Da ormai lungo tempo come Osservatorio Scuole Pisa ci battiamo per far fronte comune alla carenza di aule che attanaglia numerosi istituti cittadini. Mettiamo a disposizione le nostre competenze di docenti, genitori e studenti per cercare di risolvere il problema ed evitare di ritrovarci ancora una volta a settembre con orari massacranti e privi di laboratori didattici. E dopo il bando scritto in fretta e furia all’indomani dell’apertura dell’anno scolastico per reperire strutture che si sono poi rivelate inutilizzabili, adesso è la volta dei moduli prefabbricati.
Di tutto questo veniamo informati dalla stampa, così come di un tavolo scolastico (da noi richiesto) previsto per il 22 febbraio, a cui ci auguriamo di poter essere invitati, nonostante una nostra pec del 25 gennaio in cui chiedevamo un incontro preventivo con il dirigente provinciale all’Edilizia e Programmazione Scolastica Vincenzo Simeoni per discutere di quanto concordato all'ultimo tavolo e a cui ancora non abbiamo ricevuto risposta. Scopriamo che la Provincia ha di recente incontrato i 3 dirigenti scolastici degli istituti maggiormente coinvolti dal problema (Buonarroti, Carducci e Dini) proponendo agli ultimi due la realizzazione di alcuni moduli prefabbricati da installare nei pressi delle strutture esistenti. Moduli che, ricordiamo, secondo quanto affermato dagli stessi dirigenti della Provincia al tavolo del dicembre scorso, hanno un costo di 92.000 euro ciascuno e necessitano di 476 giorni dal momento dell’ordine. Una proposta che il presidente Angori ha chiesto ai due Consigli di Istituto di valutare e votare in tempi ultra rapidi, dal momento che venerdì prossimo si incontrerà con la Soprintendenza per richiedere la fattibilità del progetto.
Come Osservatorio non siamo neppure contrari ai moduli prefabbricati a prescindere. Semplicemente non abbiamo dati per poterli valutare. Sono costruiti con materiali a scadenza? Ovvero, che durata hanno? Sono smontabili e rimontabili in altro luogo così da poter provvedere alle esigenze di altre scuole che dovessero trovarsi in difficoltà nei prossimi anni o magari per sopperire alle esigenze dell’intero Concetto Marchesi che prima o poi andrà ricostruito? C’è un progetto a lungo termine per cui questi moduli sono davvero da considerarsi temporanei e una volta esaurito il loro scopo verranno messi da parte? È necessaria la climatizzazione continua, soprattutto con l’arrivo del caldo, e dunque esiste l’impossibilità di tenere aperte le finestre, cosa che con il Covid non va propriamente d’accordo? Sono queste le domande che ci assillano e che vorremmo poter porre prima di una qualsiasi approvazione priva di alcun criterio di scelta se non “o questo o nulla”. E ancora: al Carducci i moduli verrebbero messi al posto dell’area fitness recentemente creata, subito sotto le mura? E al Dini andrebbero dentro al cortile, negando così lo spazio di aggregazione e di assemblea degli studenti e delle studentesse? E perché non si è pensato di metterli nella più ampia e abbandonata sede dell’Iti dove già il Carducci ha una sede distaccata? Come mai non sono ancora iniziati i lavori alle Perodi che l’assessore Munno aveva promesso di fare a gennaio? E infine, se davvero i tempi di realizzazione sono di ben oltre un anno, quali sono le soluzioni emergenziali previste per il prossimo anno scolastico? Settembre si avvicina.