Palio, scartato a sorpresa in cavallo di San Nicolao
A Buti, in occasione delle visite mediche preliminari per lo svolgimento del “Palio di Sant'Antonio" domenica 17 gennaio, il purosangue presentato dalla contrada San Nicolao è stato scartato dalla commissione veterinaria incaricata di salvaguardare la regolarità della corsa e l'incolumità degli animali.
Una decisione inaspettata, che coglie parzialmente impreparata la magistratura di San Nicolao – già colpita nel 2014 da un analogo provvedimento – e che costringerà i bianconeri a ripiegare su di una cavalcatura di riserva (c'è tempo fino a domenica mattina) o ad avvalersi del cavallo messo a disposizione ogni anno dal seggio di Sant'Antonio proprio per ovviare ad intoppi di questo genere.
“La salute dei cavalli prima di tutto – dice Lorenzo Caturegli, presidente del seggio di Sant'Antonio, quanto di più vicino alla massima autorità in campo – Conoscendo le dinamiche e gli sforzi che stanno dietro a certe scelte, capisco che gli uomini di San Nicolao siano delusi ed arrabbiati, ma non possiamo e non vogliamo mettere a rischio l'intera manifestazione per l'incolumità di un purosangue”.
Va da se' che la decisione lascerà sicuramente spazio ad aspre polemiche, oltretutto perchè inaspettata.
Gli altri sei cavalli visitati hanno tutti billantemente superato le visite. Tutto secondo le previsioni della vigilia per un appuntamento che vedrà sfidarsi in due batterie di semifinale ed una terza di recupero le sette contrade del paese.
La prima batteria (La Croce, San Nicolao e Ascensione) prenderà il via alle 14, a seguire la seconda (Pievania, San Michele e San Francesco): i vincitori volano direttamente in finale, i secondi classificati sfideranno San Rocco – il “signore” - per ottenere il terzo posto per la finalissima.
L'importante tappa di avvicinamento alla contesa - fondamentale oseremo dire – si è dipanata in una tradizionale atmosfera caratteristica e peculiare del borgo alle falde del Serra.
Più di 350 persone presenti dalle 8 del mattino al campo sprtivo comunale “Vincenzo Russo” potrebbero sembrare un'esagerazione per un appuntamento affatto emozionante come una visita medico/veterinaria, ma tra un ponce a vela, una focaccia ripiena ed un doveroso omaggio alla trippa alla butese - tutti “accessori” ben presenti al piccolo bar/ristoro del “Russo” e consumati in quantità per combattere il freddo e la nebbia di metà gennaio -, i contradaioli hanno avuto modo di parlare della gara, di confrontare i rispettivi pronostici, di cavillare sull'apparente stato di forma dei cavalli...
E poi la tradizione è la tradizione. Da quando il Palio di Buti esiste nella sua versione moderna (dall'inizio degli anni '60), il venerdì precedente alla gara ci si ritrova in gran numero per assistere alle visite dei cavalli. A Buti il Palio è “speciale” a partire da questi dettagli, apparentemente insensati agli occhi degli spettatori disinteressati “NON butesi”...
Anche questo è Buti, anche questo è Palio.