Partita doppia al tavolo della trattativa
"Pisa non merita tutto questo, non lo meritano i presenti di ieri all’Arena che al goal della Lucchese sono sprofondati in un silenzio assordante, che, fatte le debite proporzioni mi ha ricordato quello che calò sullo stadio al goal playoff del Brescello e che è frutto della paura di vedere il giocattolo che si rompe sul più bello, perché oggi il tifoso del Pisa vede nei risultati della squadra anche l’ancora di salvezza del futuro della società, e fanno bene. Anche questi ragazzi non meritano tutto questo, ieri si è certificato che questo è un gruppo di “predestinati” e Gattuso lo sa, con il suo Milan ne ha vinte tante di partite così, giocando male, ma che poi venivano decise da giocatori stellari. Quando si portano a casa tre punti in questo modo si è solo destinati a stare al vertice, e tutti meritano di cullare questo sogno fino all’ultimo. Chi si assumerà la responsabilità di trasformare il sogno in un incubo, avrà commesso un crimine (sportivamente parlando) atroce alla città tutta"
Un anno fa preciso, il giorno dopo la vittoria con la Lucchese, ebbi a scrivere queste parole, sono passati 365 giorni e dopo la prestazione di Torino sono più che mai attuali. Anche una prestazione gagliarda come quella fornita in casa di una delle squadre più in forma di tutta la serie A, il giorno dopo passa tragicamente in secondo piano di fronte alle questioni societarie, sempre più impellenti ogni giorno che passa.
La trattativa fra Petroni e Corrado va avanti, le parti si stanno incontrando e provano a limare le differenze. E’ Lorenzo che se ne occupa in attesa che i giudici possano concedere al padre la possibilità di poterlo fare in prima persona. Questo però non è il solo fronte aperto, perché, nonostante, l’out-out di Abodi, pare che i Petroni vogliano tenere calda anche la pista che porta a Ruggeri.
L’imprenditore bresciano, nonostante non abbia ottemperato a tutte le richieste della lega di serie B, non è fuori dai giochi, non lo è almeno per la famiglia Petroni che intende tenere aperta una strada nel caso si arrivi a metà dicembre senza una soluzione e con un altro bimestre di stipendi da pagare.
Ad occuparsi di questa trattativa è un nome poco rassicurante: Vincenzo Taverniti. L’avvocato ha incontrato prima un emissario di Ruggeri che poi è sceso in campo in prima persona per trattare l’affare. Ruggeri probabilmente non ha la forza economica di sostenere l’intera operazione, e allora potrebbe offrire il salvagente all’attuale proprietà entrando come socio, se di maggioranza o di minoranza questo non ci è dato di saperlo.
Certo è che questa sarebbe una soluzione invisa alla piazza, presentarsi come la stampella dell’attuale proprietà non rappresenterebbe il biglietto da visita migliore per il patron di IPM. La speranza è, e resta, che i Petroni tolgano il disturbo definitivamente e che arrivi a Pisa qualcuno in grado di dare stabilità e solidità, riconosciuta dalla Lega di Abodi, ad una città ed una piazza che merita di riscuotere l’enorme credito che in un anno intero (da quel Pisa-Lucchese) merita di esigere.