Pay tv in corsia, l'Aoup replica a Fratelli d'Italia

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 9 Dicembre 2019

Il capogruppo di Fratelli d'Italia Pisa Maurizio Nerini mette sotto accusa il sistema che prevede il pagamento di una quota giornaliera per usufruire della tv presso gli ospedali pisani

Botta e risposta tra Maurizio Nerini e l'Azienza ospedaliera universitaria pisana.

Il capogruppo in consiglio comunale di Fdi aveva accusato il sistema sanitario pisano e regionale, che da qualche tempo, per l'uso del televisore in corsia, prevede il pagamento di una quota da parte dei degenti.

Qua a sinistra il tariffario per l'utilizzo della tv in ospedale.

Questa di seguito, invece, la nota di Nerini.

"In ospedale con mia madre 88enne - scrive Maurizio Nerini - per una operazione chirurgica mi rendo conto che l'uso della televisione nelle stanze dei degenti nel nostro nosocomio è già o lo sarà tra poco a pagamento. Trovo la cosa schifosamente ingiusta. Quando si è all'ospedale la televisione svolge una funzione sociale, di distrazione alleviando la pena della situazione, quindi se per l'uso obbligatorio delle cuffiette per l'ascolto sono d'accordo, davvero non lo sono per quanto rigurda la visione a pagamento. Tanto tanto le pay tv, o eventuali servizi internet, ma assolutamente contrario al pagamento dei canali nazionali RAI! E non mi vengano a parlare del canone...in bolletta lo paghiamo tutti basta questo per giustificare le utenze ...”forzate”. Il fatto poi che questo odioso balzello sia attivo in altre strutture in Italia non giustifica il comportamento della sanità Toscana che si dice al top internazionale. Ci sarebbe da fare appello all'ex-comunista Enrico Rossi, ma credo sia affaccendato a trovarsi una collocazione quando verrà detronizzato dalla sua sedia dorata".

Interpellato al telefono, l'ufficio stampa dell'Aoup pisana, ha rilasciato un comunicato stampa in merito alla vicenda.

"L’adesione dell’Aoup alla gara regionale Estar per la fornitura del servizio di intrattenimento tv per i pazienti negli ospedali è stata motivata dall’esigenza di dover rinnovare completamente la dotazione di apparecchi televisivi nelle degenze. Molte ne erano sprovviste, mancavano gli impianti satellitari ma soprattutto i televisori esistenti non erano più compatibili con la piattaforma del digitale terrestre e quindi, nella stragrande maggioranza dei casi, non erano più funzionanti. Si è posto quindi il problema dell’acquisto ex novo per tutte le degenze di entrambi i presidi ospedalieri.

Nelle degenze vecchie, quelle con più di un posto letto per camera, non era più proponibile un unico apparecchio tv per tutti, com’era stato negli anni passati, perché creava non pochi problemi di “convivenza” per le differenti esigenze dei vari pazienti (volume, orari etc…). Nell’ottica dell’ospedale nuovo - costruito secondo i più moderni standard e all’avanguardia per tecnologie e dimensioni, con le nuove degenze che somiglieranno sempre di più a camere d’albergo - a maggior ragione è parso opportuno mettere a disposizione anche servizi innovativi come la tv personalizzata e on demand.

L’investimento complessivo avrebbe tuttavia rappresentato una spesa consistente per l’Azienda (alla quale si somma il pagamento del canone), e per un ospedale il comfort alberghiero è senz’altro importante ma secondario rispetto alle priorità assistenziali.

Ecco perché al momento si è optato per l’adesione all’offerta della ditta aggiudicataria della gara regionale, che ha garantito la fornitura gratuita di circa 1000 apparecchi televisivi (uno per ogni singolo posto letto), tutti completi di impianto satellitare, e che prevede un costo di 2 euro giornalieri a posto letto per la fornitura del pacchetto base che consente la visione di tutti i canali del digitale terrestre. C’è poi un tariffario per l’accesso a ulteriori pacchetti. Esiste comunque un canale gratuito che l’Aoup riempirà di contenuti informativi sull’ospedale utili per i pazienti.

Per l’Aoup questa scelta – che non prevede impegno di risorse pubbliche e dove il rischio di impresa è a carico della ditta aggiudicataria, qualora l’adesione dei pazienti non riuscisse a coprire i costi del loro investimento – rappresenta senza dubbio un’innovazione importante dal punto di vista tecnologico. Oltretutto si tratta di un sistema flessibile che potrà essere anche migliorato nel corso degli anni con ulteriori agevolazioni nella fruizione del servizio".

 

 

carlo.palotti