PD Cascina: «un'opposizione senza memoria»
Si scaldano nelle fila dell'opposizione nel corso del consiglio comunale andato in scena lunedì scorso
Dopo la bagarre dell’ultimo consiglio comunale, dove I toni della dialettica politica si sono alto alzati (almeno per quanto riguarda i decibel), il Partito Democratico parla di «vero e proprio linciaggio verbale da parte di due consiglieri della minoranza e in particolare da parte dell'ex Sindaco F.F. Dario Rollo e dal Consigliere Daniele Funel nei confronti di consiglieri della maggioranza, del sindaco, degli assessori e del presidente del consiglio comunale, reo di aver richiamato al rispetto delle regole del dibattito».
«Si tratta di comportamenti che condanniamo e che dimostrano lo scarso rispetto delle istituzioni e la difficoltà all'osservanza delle regole minime di comportamento in un consesso civile, attacca il Partito Democratico. Ribadiamo che esiste un unico modo per portare avanti efficacemente ogni azione e idea politica e passa inevitabilmente attraverso il rispetto delle persone, delle regole, delle opinioni altrui e dell’educazione. In nessun caso tali tipi di comportamento verranno ulteriormente tollerati e il Partito Democratico si augura che non si ripetano più. Suonano un po’ ridicole le affermazioni su un'opposizione “imbavagliata”, quando il consigliere Funel ha avuto il doppio del tempo dato dal regolamento per la sua dichiarazione, e, probabilmente, manca un po’ di memoria. Nel 2016, a soli cinque mesi dall’insediamento, l'amministrazione comunale leghista faceva politica con offese e minacce (neanche troppo velate) verso i consiglieri di opposizione. L’assessore alle politiche sociali, Edoardo Ziello scelse la via dell’offesa, definendo “poveri mentecatti” gli avversari. Proprio il consigliere Funel non trovò di meglio che rilanciare con un “Mandali da me”, facendo scendere il confronto del livello politico a rissa di strada». In quei giorni, conclude la nota del PD, il capo di gabinetto del primo cittadino, Lorenzo Gasperini, invocava l’uso della violenza, definendolo “legittimo contro lo Stato ingiusto”».