PD Cascina: la Ceccardi pensa a non lavorare e campare di privilegi

Politica
Cascina
Martedì, 29 Ottobre 2019

Il Partito Democratico di Cascina critica la "voglia" di poltrone della ex sindaca Susanna Ceccardi che dopo Strasburgo intende ritraslocare alla Regione Toscana. Pubblichiamo il loro comunicato stampa.

 

Ceccardi, la Regione e la Ragione

Puntuale come un orologio svizzero, la banda cascinese del privilegio tira fuori la testa ad ogni vittoria elettorale, pur lontana che sia. Ed infatti Susanna Ceccardi ieri si è detta più che possibilista di candidarsi alla guida della Toscana.

Riepiloghiamo: nel 2016 Ceccardi vince di 100 voti a Cascina e, in pieno spregio del programma elettorale della sua coalizione, comincia ad occuparsi di questioni nazionali.

Nel 2018, con la formazione del governo gialloverde, Ceccardi diventa consigliera (pagata) di Salvini. Nel giugno 2019, in cerca di palcoscenici adeguati, si candida alle Europee e va a Strasburgo.

Ora, a pochi mesi dall'elezione allo scranno del Parlamento Europeo, ammette che potrebbe candidarsi alla guida della Toscana, vista la vittoria in Umbria. Intanto a Cascina, burocrati del leghismo vendono come grandi vittorie il taglio dell’erba in qualche prato o il mobbing politico verso una cooperativa sociale come "Chez nous... le cirque", apprezzata da moltissimi cascinesi, col ridicolo che pure esponenti della loro maggioranza esprimono critiche.

In sostanza: per la zarina cascinese nessuna seggiola è duratura, con l’obiettivo di fare quello che pochi cittadini possono permettersi: non lavorare e campare di privilegi.

D'altronde già in occasione delle elezioni regionali del 2015 non avendo le preferenze necessarie a essere eletta consigliera, Ceccardi trovò un contratto come portaborse del leghista Claudio Borghi in Regione.

Intanto i suoi modesti sodali tirano avanti, duellando nell’ombra per la successione, consci che la bella vita di Susy è un esempio da imitare, e ci sono sempre altre elezioni in cui candidarsi.

Ed Edoardo Ziello? Da assessore e poi deputato del territorio si è dipinto come ideologo di una Cascina grande, ma ora si gode il Parlamento italiano. E, al netto delle differenze con la Ceccardi, ne condivide l’idea di fondo: attraversare l’esistenza lasciando agli altri il compito di lavorare.

A maggio prossimo si faranno i conti, i cascinesi non sono stupidi. Ci hanno mandato un messaggio che abbiamo capito.

 

redazione.cascinanotizie