PD Pisa: "Piano Urbano per la mobilità sostenibile del Comune? Bocciato"

Politica
PISA e Provincia
Mercoledì, 16 Dicembre 2020

Una bocciatura senza appello quella raccontata da due esponenti del PD pisano; Marco Biondi e Matteo Trapani. Nel mirino il PUM del Comune di Pisa, il piano urbano per la mobilità sostenibile è il peggiore che si poteva progettare

 

Il Piano Urbano per la mobilità sostenibile è pure peggiore di come ci potevamo aspettare. Il tema però sta sempre lì: i piani non si possono redigere senza una solida conoscenza della città e presentare solo per dire li abbiamo fatti e ora basta.

Temporalmente il termine delle osservazioni al PUMS coincide pressappoco con quello delle osservazioni al  PSI ma purtroppo si rileva che la predisposizione del PUMS non risulta in funzione delle trasformazioni urbanistiche promosse dal PSI. Evidentemente il PUMS corre per conto suo visto il grado di alta fumosità del PSI, inoltre si rileva una mancanza di lettura della sua struttura urbana nelle sue trasformazioni e nei suoi usi, evidentemente anche questa non si può estrapolare dal PSI, visto che anch’esso la ignora.

Quindi ancora una volta si perde la complessità di una visione d’insieme e una strategia univoca dei vari strumenti per pianificare il futuro di Pisa.

Ridisegnare la mobilità in città non può essere un esercizio di stile. Ma partiamo dall’inizio: affermare che si ragiona di Area Vasta ma dimenticarsi di mettere in questa area tutto ciò che sta intorno a Pisa è veramente grave. Così come è grave affrontare la mobilità con un obiettivo di area vasta e un Piano Strutturale includendo solo Pisa – Cascina. Passiamo subito ad un’altra incongruenza: tra gli obiettivi ci sarebbe quello di limitare l’accesso forzato in città. Bene, certo però questa previsione non può in alcun modo rimanere una affermazione vaga per poi leggere nel piano che si aggiunge una moltitudine di nuovi posti nel centro abitato.

Inoltre la previsione di 2700 posti auto, non solo per residenti, all’interno del centro urbano sembra  una scelta che va in contrasto anche alle affermazioni recenti del sindaco Conti che parlava di una maggiore attrattività del centro per i residenti, così facendo si va solo a penalizzare ulteriormente i residenti ed a generare un ulteriore fattore di perdita di abitanti i quali diventerebbero esasperati senza alternativa alla sosta. Quindi i parcheggi all’interno del centro urbano devono essere esclusivamente per residenti, al fine così di togliere dalle piazze e dagli spazi pubblici le auto e per riconsegnare queste aree alla loro funzione primaria ovvero quella sociale. 

Inoltre la scelta per i parcheggi di aree anche a ridosso delle mura urbane (via del Bastione-via Rustichello), riqualificate pochi anni fa con un importate progetto, sembra una scelta completamente errata per il valore storico che hanno e contraria rispetto alla loro valorizzazione turistica.

Un terzo campanello di allarme è proprio la mancanza di un qualsiasi studio o analisi sulla politica della sosta, sull’impatto delle nuove infrastrutture previste (si pensi al tanto declamato Tram che rischia di avere un impatto molto profondo sul traffico e su alcuni nodi cruciali delle arterie cittadine), sulle nuove abitudini post covid, sulla configurazione urbanistica, sulle trasformazioni in atto, sui flussi dei pendolari legati anche alle nuove prospettive occupazionali, sulle nuove esigenze di area vasta anche tra province differenti, sull’impatto ambientale e l’efficientamento dei tempi.

Una tale analisi non può non partire da un serio approfondimento circa l’alleggerimento del traffico veicolare sui Lungarni, doppio percorso a U sul  ripensando quegli stessi spazi come un’asse importante in previsione di un suo utilizzo pedonale. Se poi guardiamo alla mobilità sostenibile ci accorgiamo di grandissime dimenticanze: si parla di ciclabilità senza una gerarchizzazione tra le modalità di mobilità, senza prendere in considerazione le condizioni in cui vertono alcune già presenti, senza prevedere collegamenti delle varie piste con i Parchi presenti e futuri, senza pensare uno sviluppo anche verso gli altri Comuni.

Il tema poi della moderazione della velocità o limitazione dell’accesso risulta in parte mancante e in parte insufficiente. Non si parla più di ZTC e non vi è una previsione di “Zone 30” per tutti i quartieri e i centri abitati. Nel Piano inoltre non si parte dall’analisi di una città dei “15 minuti” (o forse sarebbe anche il caso dei 10) dove si ricollocano tutti i quartieri in un sistema integrato e sostenibile, dove si utilizzano i big data e le tecnologie emergenti per adeguarsi ai cambiamenti e migliorare infrastrutture e trasporti. Silenzio anche per quanto riguarda la mobilità innovativa (da quella elettrica a quella automatizzata), la camminabilità e le misure per i bambini, la mobilità e il trasporto pubblico per gli studenti. Si prevedono nuovi parcheggi quando invece dovremmo liberare le strade, non si affrontano nodi cruciali come quelli derivanti dal traffico dal litorale, dalla situazione di Pisanova, da quella che interessa i quartieri di San Marco - San giusto. Sono completamente dimenticati tutti i quartieri e le loro criticità senza alcun accenno a un impegno per renderli più accessibili ai pedoni e ai mezzi pubblici e meno critici a causa delle auto.

Lo stesso quartiere di Riglione, a confine con il Comune di Cascina, per il quale viene proposta una zona 30, risulta carente di una visione complessiva di riordino della viabilità, che dovrebbe perseguire l’aumento degli spazi dei marciapiedi e per chi si muove a piedi, la creazione di una pista ciclabile, almeno nel tratto a senso unico di via Fiorentina nel centro abitato, e la riduzione degli spazi di sosta, prevedendoli nel caso in altri spazi limitrofi già destinati a parcheggio.

Tutto il tema del turismo, del commercio e dell’e-commerce, della riorganizzazione in smart working sono inoltre sacrificate nelle pagine di poca lungimiranza. Insomma, questo Piano s’aveva da fare sì, ma non così.

Come gruppo consigliare e come partito abbiamo attivato una campagna di ascolto dei simpatizzanti e delle varie associazioni per poter concretizzare il lavoro di analisi del PUMS con osservazioni specifiche di tutte le problematiche e mancanze rilevate.

 

redazione.cascinanotizie