Peccioli e l’Alta Valdera protagonisti alla Biennale Architettura di Venezia

Cultura
Peccioli
Sabato, 24 Aprile 2021

L’esperienza davvero singolare del ‘Sistema Peccioli’ avrà un ruolo centrale alla prossima Biennale Architettura di Venezia, la più importante e attesa rassegna mondiale del suo genere. Il ‘Laboratorio Peccioli’, questo il nome della sezione, sarà nel cuore del Padiglione Italia, curato in questa edizione da Alessandro Melis e presentato alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini

Il Padiglione Italia, realizzato a impatto zero, si focalizzerà sul cambiamento climatico e metterà in luce esempi virtuosi di comunità che si sono fatte carico di una nuova agenda di sviluppo sostenibile, individuando e promovendo le capacità di trasformazione e adattamento delle realtà territoriali nel contrastare positivamente l’odierna pressione sociale e ambientale.

Il Laboratorio Peccioli mostrerà nella prestigiosa cornice internazionale veneziana il suo modello straordinario ed esemplare di comunità resiliente in chiave ecologica, sociale, culturale, circolare e tecnologica.
Il ‘Sistema Peccioli’, nell’Alta Valdera si alimenta grazie a un’idea di corretta gestione di un impianto di smaltimento nata negli anni ’90 che si protrae fino a oggi che riversa sul territorio una grande potenzialità economica, una notevole capacità d’innovazione, una pervicace difesa del territorio e un incredibile fervore artistico e culturale.
Il ‘sistema’ pecciolese si regge su tre pilastri: il Comune che è la parte istituzionale e di garanzia, la Belvedere SpA – la public company partecipata dal Comune e ad azionariato popolare diffuso che gestisce la discarica e i suoi spin off – è il motore economico ed esempio di economia circolare, la fondazione Peccioliper è il braccio operativo e promotore di iniziative culturali di richiamo internazionale.
È stata l’intuizione politica a trasformare la presenza di una discarica non gestita (per mancanza di normative adeguate) in un esempio (oggetto di innumerevoli ricerche e pubblicazioni) di recupero, gestione, programmazione e innovazione di una nuova ‘industria verde’.

Il Sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni, racconta che “Nel 1988 a Peccioli era presente una discarica che raccoglieva i rifiuti di sei Comuni. All’interno di un riordino che prevedeva la chiusura di diverse discariche della zona, noi abbiamo ritenuto indispensabile procedere ad un intervento sull’esistente con un progetto di adeguamento che ha permesso di servire le esigenze del nostro territorio”.

Laboratorio Peccioli: ecologia, energia e partecipazione alla cosa pubblica
È una bella storia che nasce dal superamento del rifiuto dei rifiuti, per dar vita a un circuito virtuoso che prende forma dalla dimensione ambientale, introduce quella energetica, somma quella del benessere, della cultura in senso lato e offre diffusamente una generosa qualità della vita.
Un circuito che gode dell’attenzione e collaborazione di ONU, OCSE, CNR, Università di Pisa, Legambiente, Touring Club Italiano, Scuola Superiore di Sant’Anna di Pisa, per citare qualche nome.
Al centro di tutto c’è l’impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti, ormai sostanzialmente autosufficiente dal punto di vista energetico, e i suoi corollari: gli ‘ettari di cielo’, ossia il parco eolico, la centrale fotovoltaica – primo impianto ad azionariato popolare in Italia -, il teleriscaldamento e la centrale a biomasse. Sono ormai oltre 16milioni i KWh prodotti ogni anno, in parte utilizzati, in parte rivenduti alla rete. Rispetto ai consumi medi di una famiglia, Belvedere produce energia elettrica tre volte il necessario delle famiglie residenti nel Comune di Peccioli. Gli utili dell’impresa Belvedere vengono redistribuiti tra il piccolo azionariato pubblico e privato, e riversati nel territorio, dando forma e sostanza a qualcosa di davvero unico e sorprendente.

Laboratorio Peccioli: l’Alta Valdera, un museo a cielo aperto e un centro culturale internazionale
I borghi del Comune di Peccioli, nell’Alta Valdera, sono diventati un museo a cielo aperto che ospita tra strade, vicoli e palazzi opere d’arte d’autore site-specific, la discarica stessa è diventata oggetto degli interventi artistici di rilevanza mondiale, e con la bella stagione diventa essa stessa inaspettato e sorprendente anfiteatro e palcoscenico culturale, ribalta inedita di rassegne di spettacoli, di teatro, di musica, nonché scenografia per servizi di moda e set fotografico scelto da brand planetari.
Accanto a ciò, sono fiorite negli anni iniziative pubbliche di grande richiamo, dalla convegnistica all’attività formativa per i giovani, dai laboratori diffusi all’ideazione di prodotti multimediali. Rassegne quali 11Lune, 11Lune d’Inverno, Pensavo Peccioli, Potrebbe andare Peccioli, i concerti e le performances di danza richiamano ormai abitualmente intellettuali, scrittori, politici, attori, economisti, musicisti dall’Italia e dal mondo.

Laboratorio Peccioli: esempio di innovazione
Può un borgo medievale diventare esempio di sperimentazione e innovazione tecnologica? La prospettiva di un futuro in cui domotica, robotica, connettività e mobilità dolce saranno sempre più presenti, ha spinto il ‘Sistema Peccioli’ ad allacciare partnership importanti (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, CNR, studi di progettazione, Università di Pisa, Università di Udine…) per testare ‘sul campo’, nella quotidianità – proprio come per l’arte contemporanea -, nuove applicazioni.
Le sperimentazioni compiute coi robot che, sfilando per le vie del borgo medioevale, fungono da spazzini a domicilio o portano la spesa a casa, sono uno tra i primi esperimenti al mondo di robotica sociale in un contesto reale.
Così come una singolarità tutta locale è la casa domotica, realizzata per essere testata direttamente dai cittadini per valutarne necessità, efficacia e utilità. Le risorse del ‘Sistema Peccioli’ hanno permesso inoltre la realizzazione di incubatori d’impresa e di altri centri di ricerca.

Laboratorio Peccioli: “esempio di comunità resiliente”
Il ‘Sistema Peccioli’, grazie al Comune, alla società Belvedere e alla Fondazione Peccioliper ha reso questo territorio protagonista di una lotta contro la marginalizzazione delle aree agricole periferiche e interprete di una condotta davvero peculiare per il recupero e il rilancio delle dinamiche demografiche, sociali, culturali ed economiche locali. “È un’occasione per riflettere su come modelli di sviluppo virtuoso in ambiti locali possano divenire esempio, matrice e modello da studiare, riproporre e replicare altrove”, afferma il curatore del Padiglione Italia.

Il passaggio politico e il consenso sociale, tutt’altro che scontati, dalla logica NIMBY (Not In My BackYard) alla logica PIMBY (Please In My BackYard) ha fatto del borgo pecciolese, dei suoi dintorni e del suo ‘sistema’ un sorprendente Laboratorio Peccioli in cui la sperimentazione – gestionale, culturale, tecnologica, partecipata e sociale – ha dato e offrirà altissimi indicatori di circolarità, in un processo metabolico che ha trasformato la visione dello scarto in una risorsa su cui investire per lo sviluppo del territorio e il benessere degli abitanti. Dando vita a un percorso di profonda coerenza con la visione e il messaggio del Padiglione Italia.

Il Laboratorio Peccioli all’interno del Padiglione Italia è curato da Nico Panizzi, Ilaria Fruzzetti e Laura Luperi (dello studio Heliopolis 21 di Pisa).

Sponsor del Padiglione Italia sono la società Belvedere S.p.A. e la Fondazione Peccioliper.

redazione.cascinanotizie