Pedopornografia in rete: 5 arresti, 31 indagati. Sequestri anche a Pisa

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 31 Gennaio 2023

Inchiesta a carattere nazionale della Polizia Postale. Migliaia di file sequestrati

Una vasta rete di utenti dediti alla raccolta e condivisione di materiale pedopornografico. I soggetti prescelti oggeto dello scambio dei file? Soprattutto maschi di 1-3 anni, abusati sessualmente, anche se le violenze a volte erano perpetrate su neonati.

La Polizia Postale della Toscana, all'interno della più ampia operazione "DICTUM", nelle scorse ore ha arrestato 5 persone, 26 gli indagati. Perquisizioni e sequestri anche a Pisa città, in casa di due ragazzi di 18 e 20 anni.

Nella rete della Polizia Postale sono finiti uomini di ogni età ed estrazione sociale, molti dei quali, avevano lavori o attività extra-lavorative a contatto, quotidianamente, con bambini in tenera età (ad esempio un catechista e un autista di scuolabus).

Tutti si tutelavano dai controlli delle forze dell'ordine tramite l'utilizzo in rete di servizi di navigazione anonima, per evitare di essere rintracciati.

 


Riporta la nota della Polizia Postale.

Vasta operazione di contrasto alla pedopornografia in ambito regionale del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per la Toscana: 26 indagati e 5 arresti.

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per la Toscana (C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Toscana”), diretto dal gruppo reati informatici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, nell’ambito di una vasta operazione di contrasto alla pedopornografia condotta su tutto il territorio regionale, ha tratto in arresto cinque persone per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico e ne ha denunciate altre 26.

L’attività si inserisce nella più ampia operazione “DICTUM”, supportata operativamente dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio Polizia Postale ed originata da un’indagine del C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Lombardia”, che ha visto coinvolti oltre 1.700 utenti residenti in Italia, 31 dei quali in Toscana, che si procacciavano materiale pedopornografico attraverso un noto servizio di cloud storage estero.

Gli elementi emersi nel corso della complessa attività investigativa, curata dalla Sezione specializzata del C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Toscana”, hanno permesso alla Procura della Repubblica di Firenze di emettere provvedimenti di perquisizione informatica a carico di tutti i 31 utilizzatori degli account individuati in ambito regionale.

Le sofisticate tecniche di analisi utilizzate dagli investigatori del C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Toscana” sui dispositivi informatici sequestrati agli indagati hanno consentito di accertare che molti di loro si servivano della navigazione anonima su internet per non essere rintracciati.

Il materiale illecito scaricato da internet veniva catalogato in base alla tipologia, per poter essere rapidamente individuato, per soddisfare il desiderio del momento o per condividerlo con altri utenti.

Ulteriore tratto comune è dato dallo svolgimento di attività lavorativa o extra-lavorativa che consentiva contatti quotidiani con bambini in tenera età. Ad esempio, uno degli arrestati era autista di scuolabus, un altro catechista, mentre altri due avevano rapporti con figli o parenti di fascia di età tra 1 e 8 anni.

Per cinque degli indagati, oltre alla gravità del fatto, desumibile dalla detenzione di migliaia di immagini e video raffiguranti bambini, anche in tenera età, coinvolti in atti sessuali con adulti o con altri minori, oltre che in atti di autoerotismo, è stata accertata anche la pericolosità, in quanto stabilmente dediti alla raccolta e allo scambio di materiale pornografico realizzato con l’impiego di minori degli anni 18.

​Gli arresti sono stati tutti convalidati dall’A.G. procedente, che ha anche disposto opportune misure cautelari.

Le posizioni di tutti i soggetti a carico dei quali sono state emesse le predette misure cautelari dovranno comunque essere sottoposte al vaglio dell’A.G. in sede processuale, per il definitivo accertamento delle singole posizioni di responsabilità.

redazione.cascinanotizie