Via Pellizzi: sentenza del Tar sconfitta durissima per il Comune

Politica
PISA e Provincia
Mercoledì, 14 Luglio 2021

Annullato il permesso a costruire nell'area occupata dall'ex deposito dei monopoli di stato

La sentenza del TAR sul ricorso promosso dalle e dai residenti di via Pellizzi, con cui viene annullato il permesso a costruire rilasciato dal Comune alla ditta Ferrante per un nuovo edificio a destinazione residenziale scatena il dibattito politico con Diritti in Comune che attacca l’amministrazione comunale presente e passata parlando di “una vittoria importantissima per chi, come noi, da anni si batte con chi vive nel quartiere contro questo progetto e per tutta la città”.

«È una sconfitta durissima e senza appello per le amministrazioni Conti-Filippeschi e l’idea di città che le loro Giunte hanno portato avanti, spiega Ciccio Auletta: la sentenza, con le sue motivazioni, mette in discussione l’operato del Comune non solo sua via Pellizzi ma su numerose altre operazioni che oggi sono in corso. Il Tar riconosce, infatti, che siamo davanti ad un progetto che aumenta il carico urbanistico con conseguenze negative per il quartiere e chi vi abita e che questo non solo è in evidente contrasto con i documenti regolatori dello stesso Comune in materia urbanistica, ma che lo stesso Comune ha rilasciato il permesso a costruire senza neanche valutare e misurare questi aumenti di carico.

«In altre parole il Comune, come abbiamo sempre sostenuto, prosegue Auletta, ha agito in violazione dei suoi stessi strumenti pianificatori e senza alcuna analisi sugli effetti di questa nuova costruzione. Ma la condotta dell’amministrazione comunale è ancora più grave perché, nonostante il ricorso pendente al Tar, in questi mesi ha dato il via libera ad un nuovo progetto, leggermente ridimensionato, cercando così di superare l’opposizione dei cittadini e il rispetto delle norme. Ma la sentenza del Tar mette in discussione i presupposti stessi anche del permesso a costruire per questo nuovo progetto e il Comune non può far finta di nulla e continuare ad andare avanti. Per questo abbiamo chiesto che l’assessore Dringoli, la dirigente dell’urbanistica e l’avvocatura civica vengano subito in Commissione consiliare per chiarire cosa intende fare il Comune a questo punto. Vuole ignorare la sentenza, magari costringere i cittadini ad un nuovo ricorso e perdere anche questo, esponendo il Comune ad ulteriori spese visto che è già stato condannato al pagamento delle spese legali dal Tar?»

«Ancora una volta i cittadini e le cittadine non sono stati ascoltati per assecondare un progetto privato sbagliato, conclude Auletta di Diritti in Comune. È ora di fermarsi, rispettare la sentenza e ridiscutere il tutto».

redazione.cascinanotizie