Pensioni “da fame” a Pisa e in Toscana
Sono tantissime quelle sotto i 1.000 euro (lordi)
Sono stati pubblicati dall’Inps i primi dati relativi alle pensioni 2023. Cerchiamo di approfondire ed analizzarli, come sempre, solo ed esclusivamente dal punto di vista matematico, lasciando ad altri eventuali commenti socio-politici dei numeri.
Puntualizziamo innanzitutto che tutte le cifre che verranno menzionate si riferiscono all’importo lordo della pensione.
In Toscana in certificati di pensione in essere al 1° gennaio 2023 risultano 1.138.815 con un importo medio mensile di 1.059,59 euro. Il 60% di questi (682.460, quindi, per la precisione, il 59,93%) ha un importo inferiore ai mille euro. 185.718 (pari al 16,31%) hanno un importo compreso tra i 1.000 ed i 1.500 euro; 130,632 (pari all’11,47%) un importo compreso tra i 1.500 ed i 2.000 euro, mentre i residui 140.005 hanno un importo superiore ai 2.000 euro (tra questi ce ne sono anche 5.270 con un importo superiore ai 5.000 euro).
In provincia di Pisa la situazione è ancora peggiore. Su 123.860 certificati di pensione, quelli che non arrivano ai 1.000 euro sono 77.752 (pari al 62,77%). 19.372 (pari al 15,64%) sono compresi nell’intervallo 1.000-1.500 euro; 13,561 (pari al 10,95%) nell’intervallo 1.500-2.000 euro, ed i residui 13,175 hanno un importo superiore ai 2.000 euro (qui i certificati di pensione sopra i 5.000 euro sono 435).
Nella tabella allegata la situazione delle dieci province toscane.
L’immagine in alto è una rielaborazione della copertina del libro “Mendicanti di luce” di Luigi Verdi