Pesenti occupato, via il Collettivo: "Ci dissociamo dai violenti e dai danni procurati"
Sotto accusa il servizio d'ordine e l'accesso notturno alla struttura da parte di "esterni"
Il collettivo del Pesenti si dissocia dall'occupazione in atto presso l'Istituto superiore cascinese da martedì 17 dicembre.
Con un comunicato, il collettivo del Pesenti, prima chiarisce di non essere promotore dell'occupazione, ma solo "pubblicatore di aggiornamenti e organizzatore di eventi interni all’occupazione", e poi, attacca le modalità della protesta, diventata, a causa dell'inadeguato servizio d'ordine, uno spazio per la violenza ed il vandalismo.
Il collettivo precisa anche di non condannare l'occupazione, né gli studenti e le studentesse che la stanno ancora portando avanti, poiché considerato un mezzo di protesta adeguato, utile per dare risalto alle problematiche della Scuola.
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Ha scritto il Collettivo Pesenti
Con questo documento è nostro intento chiarire le motivazioni della nostra dissociazione rispetto all’occupazione ancora in corso.
Il collettivo, nato non come ente organizzatore dell’occupazione stessa, ma solo come pubblicatore di aggiornamenti e organizzatore di eventi interni all’occupazione, si è trovato costretto a dissociarsi dall’occupazione per motivi principalmente di sicurezza: il corpo studentesco non è stato in grado di costruire una sorveglianza efficace, che permanesse anche durante tutto il periodo notturno, onde evitare l’accesso di esterni che sono la causa della quasi totalità dei danni avvenuti nell’istituto.
Ci teniamo a precisare che non stiamo condannando l’occupazione: rimane sempre un mezzo di protesta, che fondamentalmente ha comunque messo in evidenza delle problematiche che non possono essere ignorate, anche con la collaborazione delle altre scuole. Con questo discostamento vorremmo evitare che venga fatta una distinzione tra “studenti buoni”, cioè gli studenti non occupanti e “studenti cattivi” che rimangono a occupare.
Chi è ancora dentro crede ancora nell’occupazione, e probabilmente, al contrario nostro, non individua il problema di sicurezza da noi dibattuto come così urgente, o magari ha individuato un piano alternativo per la sicurezza che riuscirà a risolvere la problematica.
Rimane il fatto che comunque l’occupazione è stata organizzata da un gruppo di ragazzi, non correlati al collettivo, con intenzioni pacifiche e di ordine, che nei primi giorni sono riusciti a erigere un corpo di sicurezza funzionante che è riuscito a mantenere l’ordine per tutte le mattinate, l’unico problema di questo corpo è che nelle ore della sera, i componenti smettevano di sorvegliare senza darsi cambi di orari, che ha portato a delle vulnerabilità nella scuola, sfruttate da esterni.
Il collettivo, che si era quindi allineato, una volta iniziata l’occupazione, con gli ideali degli occupanti, si trova quindi adesso costretto ad andarsene quando il principio che mantiene la manifestazione pacifica viene a mancare: La sorveglianza. Con questo quindi non fornirà più i suoi servizi divulgativi e di event planning, senza però ostacolare direttamente l’occupazione, con la quale ancora condivide i principi, anche se ostacolati da una mancanza di sicurezza notturna e l’accesso di esterni che hanno provocato danni, contraddittori ai nostri principi.
Ci scusiamo con gli studenti per non essere stati in grado di portare le attività, anch’esse sentitosi minacciate dalla mancanza di sicurezza. Speriamo che anche senza la nostra presenza vi sia una produzione efficace e utile di documentazione che divulghi le motivazioni della protesta, e che gli studenti rimasti siano in grado di sostenere un dialogo in sicurezza, riuscendo a risolvere le problematiche dell’ingresso di esterni.
Ci riconfermiamo aperti al dialogo con tutte le componenti scolastiche.
Grazie per l’attenzione