Piano Strutturale Intercomunale Pisa-Cascina immune al Coronavirus?

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 17 Marzo 2020

I Verdi - Europa Verde di Pisa pone domande importanti sul perché, in questi giorni di emergenza Coronavirus, si svolgano, senza sosta riunioni sul Piano Strutturale Intercomunale Pisa-Cascina e perchè lo si fa senza trasparenza, informazione e con incarichi esterni affidati senza bando?

Alcune domande al Garante dell’informazione e della Partecipazione.

In questo momento estremamente critico per la Nazione, non possiamo esimerci da mantenere alta l’attenzione per gli sviluppi che la politica locale intraprende.
Poiché prima dello tzunami Coronavirus eravamo in tanti ad essere concentrati su cosa cosa stesse accadendo nell’ambito del programma di sviluppo futuro del nostro territorio ovvero il Piano Strutturale Intercomunale (PSI), oggi alla data del 17 marzo 2020, riteniamo opportuno riteniamo opportuno aprire una finestra sull’argomento.

Il motivo per il quale “distrarci” su un argomento così banale in questi tempi tristi, sta nel fatto che abbiamo avuto modo di riscontrare che proprio oggi alle 15,00 è convocata una conferenza di copianificazione tra la Regione Toscana e i Comuni di Pisa e Cascina sull’argomento PSI e che tale convocazione non è ancora stata annullata.

Di seguito la riflessione che vorremmo condividere con la società civile interessata all’argomento.

Analizzando la documentazione abbiamo riscontrato che:
1)    non risultano disponibili informazioni specifiche sulla composizione dello staff tecnico che costituisce l’Ufficio di Piano appositamente costituito per la redazione del Piano;
2)    il quadro conoscitivo di riferimento è a tutt’oggi privo delle informazioni relative alle condizioni di pericolosità gravanti sul territorio.

Tale grave carenza non pare sia dovuta ad una dimenticanza, quanto piuttosto al fatto che solo nei giorni scorsi il responsabile del procedimento abbia appaltato i servizi tecnici specialistici relativi alle indagini geologiche e agli studi idraulici.

Dopo tale premessa dovrebbe essere lecito per tutti, società civile e mondo della politica, porsi alcune semplici domande:

-    E’ mai possibile che il dirigente della direzione urbanistica e edilizia privata del Comune di Pisa possa valutare tecnicamente corretto rappresentare una delegazione che si siederà al tavolo della conferenza di copianificazione regionale per trattare di uno strumento urbanistico progettato senza tener conto del quadro conoscitivo delle pericolosità che interessano il territorio del quale si intende progettare lo sviluppo dei prossimi 20 anni?

-    Perchè, pur essendo il Comune di Pisa dotato di figure tecnicamente competenti al suo interno, l’ufficio di Piano ha deciso di avvalersi di competenze esterne, per la qual cosa andando ad impegnare significative risorse pubbliche?

-    Perché il Comune di Pisa, in qualità di capofila, e i suoi funzionari individuati allo scopo, visto che hanno ritenuto di attingere a professionalità esterne, non hanno valutato l’opportunità di indire in maniera trasparente una manifestazione pubblica per assegnare gli incarichi di consulenza tecnica ? 

Alla luce di tutte queste perplessità è chiaro che la mancata informazione pubblica sulle decisioni che le amministrazioni di Cascina e Pisa intendono adottare in merito allo Strumento Urbanistico in oggetto, non possa che dare adito ad ulteriore preoccupazione.

La preoccupazione che, nonostante la riduzione di tutte le attività istituzionali dovuta alla concomitanza della diffusione del Coronavirus, l’attività di questa nuova pianificazione non condivisa possa correre dritta come un treno, o meglio ancora come un pullman diretto in Spagna, verso un traguardo di interesse non collettivo.

Per questa ragione chiediamo alle amministrazioni di Cascina e di Pisa di rendere pubbliche quanto prima le loro intenzioni nonché di rispondere alle nostre domande a garanzia della trasparenza del loro operato.

Verdi - Europa Verde Pisa
 

redazione.cascinanotizie