Piazza della Pera solo per gli avventori dei bar. Il sindaco Conti tira dritto, protestano le opposizioni
L'ordinanza dello scorso 14 agosto fa ancora discutere. Scontro su l'uso privato di un bene di tutti i pisani
Piazza Chiara Gambacorti, o della Pera, torna al centro della bagarre politica.
Nelle scorse ore, facendo seguito all'ordinanza del 14 agosto, il Comune di Pisa ha incontrato gli esercenti e i residenti della Piazza, per decidere il da farsi circa le misure prese e messe a regime fino al prossimo 2 novembre.
L'ordinanza vietava, tra le altre cose, "dalle ore 18.00 alle ore 24.00 di tutti i giorni, la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche negli esercizi di vicinato, nei pubblici esercizi, nelle attività artigianali di somministrazione alimenti e bevande e nei distributori automatici presenti in piazza Gambacorti".
Ma non solo: "Negli stessi orari sono inoltre vietate: la consumazione in aree e spazi pubblici di bevande alcoliche e superalcoliche di qualsiasi gradazione, ad eccezione di quella effettuata nei pubblici esercizi e nelle loro pertinenze; la somministrazione di bevande, alcoliche e non, in contenitori di vetro, all’esterno e nelle pertinenze dei pubblici esercizi; la vendita per asporto di bevande, alcoliche e non, in contenitori di vetro".
Una presa di posizione del Comune di Pisa, volta a migliorare la sicurezza ed il decoro della Piazza, che allo stesso tempo, dice Luigi Sofia, capogruppo Sinistra Unita per Pisa, "sacrifica la libertà di coloro che, per anni, hanno vissuto pacificamente in quell'area. La convivenza armoniosa e rispettosa che ha caratterizzato la vita della piazza è stata distrutta, cedendo il passo a una logica puramente commerciale e mercantile, che mira esclusivamente al profitto di alcuni esercenti".
Piazza della Pera, aggiungiamo noi, negli anni era tornata a vita nuova, soprattutto dopo la riqualificazione apportata dalla giunta Filippeschi, che in qualche modo, era riuscita a tirarla fuori dalla condizione di degrado in cui era caduta, ridandola in mano ai cittadini, agli esercenti e ai residenti.
Piazza della Pera era anche diventata luogo di aggregazione delle famiglie pisane, che generalmente la domenica pomeriggio, potevano portare i propri figli in un luogo chiuso, altamente frequentato dai piccoli coetanei e costituito da una pavimentazione adatta a giocare con la palla, con i pattini o i monopattini, o da abbellire con disegni in gessetto. Insomma, un posto adatto sia ai grandi (che potevano passare ore in tranquillità, magari bevendo anche un aperitivo ndr) che ai piccoli. E questo in pieno centro, in San Martino, un quartiere che tolto il Giardino Scotto, offre davvero pochissimi spazi di aggregazione.
Luigi Sofia, di cui pubblichiamo il comunicato qua sotto, richiama l'amministrazione Conti ad un maggiore confronto sul tema con le opposizioni e più in generale con chi ha idee di utilizzo di Piazza Gambacorti differenti da quelle della giunta pisana.
► LEGGI ANCHE: La sagra dei divieti del Sindaco Conti
Ha scritto Luigi Sofia, capogruppo Sinistra Unita per Pisa.
Esprimiamo forte preoccupazione per l'incontro svoltosi riguardante Piazza Gambacorti.
Questo incontro, condotto in maniera esclusiva, ha coinvolto solo i rappresentanti della maggioranza e un parlamentare di governo, ignorando completamente le voci della minoranza e, soprattutto, quelle dei cittadini che quotidianamente vivono e attraversano la piazza.
Questo ha dato una visione pubblica distorta della questione, come se tutti fossero d'accordo con la loro visione, quando in realtà ci sono già ben due ricorsi al Tar come annunciato dalla stampa, da parte di persone direttamente interessate dall'ordinanza.
L'ordinanza presentata, oltre a favorire palesemente gli interessi degli esercenti della piazza — e neanche di tutti, a dire il vero — sacrifica la libertà di coloro che, per anni, hanno vissuto pacificamente in quell'area. La convivenza armoniosa e rispettosa che ha caratterizzato la vita della piazza è stata distrutta, cedendo il passo a una logica puramente commerciale e mercantile, che mira esclusivamente al profitto di alcuni esercenti.
Questa ordinanza, oltre a reprimere comportamenti del tutto normali come il gioco dei bambini o la permanenza in piazza senza l'obbligo di consumare, rappresenta una vera e propria dichiarazione di ostilità contro i cittadini che non si piegano al consumo nei locali commerciali.
È inaccettabile che si considerino problemi di "decoro" delle semplici attività quotidiane, come il gioco con un pallone, mentre i veri problemi di sicurezza della città vengono trascurati. La piazza è pubblica e tale deve rimanere. I problemi di sicurezza si trovano altrove e si fa finta che non esistano, spostando l'attenzione su una polemica pretestuosa per distogliere lo sguardo dal caos che regna nel quartiere della stazione, ormai completamente fuori controllo.
Inoltre, è preoccupante che la maggioranza ignori il fatto che non tutti i commercianti della piazza siano favorevoli a questa ordinanza. La narrazione secondo cui l'intera categoria degli esercenti sostiene queste misure è falsa e nasconde il tentativo di silenziare ogni forma di dissenso.
Invitiamo il Questore e le autorità competenti a concentrarsi su misure di sicurezza reali e necessarie per la città, anziché su queste ordinanze che, lungi dal migliorare il decoro, riducono Pisa a una caricatura di se stessa, tra repressione e ridicolo.
Continueremo a opporci a queste misure ingiuste e a difendere i diritti di tutti i cittadini di Pisa, senza distinzione, affinché Piazza Gambacorti possa tornare a essere uno spazio di convivenza serena e inclusiva per tutti. Infine, invitiamo il Sindaco a confrontarsi con la città per conoscere il pensiero reale di chi vive quotidianamente la piazza.