PinQua, querele e carte bollate: "Ora farà luce la magistratura"
L'associazione Cascina Bene Comune dopo le querele enfatizza sul reato di "lesa maestà". Il sindaco Betti risponde per le rime: diffamati gli amministratori e gli uffici del Comune
Da una parte il Comune di Cascina, dall'altra, l'associazione (e lista) Cascina Bene Comune. In mezzo il PinQua, un differente approccio alla politica amministrativa e un diverso modo di concepire il diritto di "critica".
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A volte, anzi, più volte in questi primi mesi di mandato, secondo il sindaco Michelangelo Betti, l'associazione Cascina Bene Comune ha superato la linea del confronto politico, per sfociare nella diffamazione circa il "lavoro portato avanti dagli amministratori e dagli uffici del Comune di Cascina".
Da questa posizione nascono poi le querele presentate dal sindaco Betti nei confronti di tre membri dell'associazione Cascina Bene Comune: Enrico Fiorini, Franco Allegretti e Roberto Bargellini.
Di tutt'altra opinione proprio i querelati, che in una nota parlano di "critiche circostanziate, precise" al PinQua e di "errori materiali" del Comune di Cascina nel presentare il progetto (confermati a loro dire dalle correzioni fatte a posteriori proprio dall'amministrazione cascinese).
Aveva scritto l'associazione Cascina Bene Comune
In questi giorni, tre esponenti di Bene Comune, l'arch. Franco Allegretti, l'arch.Roberto Bargellini ed il coordinatore Enrico Fiorini sono stati querelati dal Sindaco di Cascina Michelangelo Betti in merito alle critiche sollevate sulla ombrosa vicenda del Pinqua.
Le critiche sollevate sono tutte rivolte ad atti amministrativi che la Giunta Comunale di Cascina ha approvato dalla fine di Gennaio 2021 al mese di Aprile 2021.
Critiche circostanziate, precise che non hanno mai avuto smentite, ma anzi una plateale indiretta conferma con la delibera di correzione di "errori materiali".
La scelta di chiedere l'intervento della magistratura da parte del Sindaco Betti è l'occasione per far luce su questa vicenda. Ora avremo modo di verificare di fronte all'autorità giudiziaria, se quello che abbiamo sempre sostenuto corrisponde al vero, se le procedure risultano corrette, e tutte quelle inesattezze, errori approssimazioni evidenziate, rientrano nella buona amministrazione.
Corre anche l'obbligo di evidenziare che il Dott. Michelangelo Betti, dopo aver incassato la nomina a Sindaco di Cascina, si sia sbarazzato di alcune forze che sono state determinanti per la sua elezione, come Bene Comune, per poi addirittura utilizzare per il confronto politico l'istituto della querela per diffamazione. Questo è un ulteriore aspetto di chiarificazione politica relativo alla cultura autoritaria che soggiace ed è manifesto in un importante esponente del Partito Democratico.
La critica non è ammessa. E' permesso solo acconsentire, omaggiare e applaudire. Chi ha il coraggio di dissentire è allontanato, messo agli angoli, non è più affidabile. Prevale una concezione "aristocratica" : è vietato criticare chi gestisce il potere. Se questa azione nelle intenzioni del Sindaco Betti vuol essere un tentativo di fermare le critiche, possiamo assicurare che invece ci convince ancora di più della giustezza delle nostre posizioni e nella determinazione di svelare il progetto Pinqua.
Sarebbe stato opportuno invece che il Sindaco Betti rispondesse alle critiche perché nel nostro ordinamento, dalla liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo del 1945 non esiste più il reato di "lesa maestà".
Ha scritto Michelangelo Betti
Sulla vicenda Pinqua ci sono indagini in corso e, proprio per rispetto a questo elemento, è bene avere misura nei commenti. Posso dire che abbiamo presentato una memoria in cui sono contenute le affermazioni relative al contributo progettuale presentato alla Regione Toscana da Cascina insieme ad altri cinque Comuni dell’area. Al momento stiamo aspettando la valutazione finale del Ministero per le infrastrutture, che potrebbe assegnarci 15 milioni di finanziamento per rigenerazione urbana indirizzata a dar risposta all’emergenza abitativa. Un’idea virtuosa e utile al territorio.
La memoria ripercorre quasi tre mesi di esternazioni sul lavoro portato avanti dagli amministratori e dagli uffici del Comune di Cascina. Per tali esternazioni ci saranno indagini. Aspettiamo l’esito di queste indagini e siamo pronti a fornire informazioni integrative. In ogni caso le indagini non riguardano l’amministrazione comunale, ma chi ha “criticato” l’elaborazione della proposta cascinese. In sintesi, l’oggetto delle indagini non è l’attività del Comune. L’oggetto delle indagini è se il limite di critica è stato superato, arrivando alla diffamazione.
In generale in questo inizio mandato ho registrato un modo malato di interpretare il concetto di “critica” e i modi del confronto politico, che per i componenti della lista Cascina Bene Comune si è sostanziato in una lunga serie di esposti e denunce a diversi soggetti, dai ministeri alla regione per arrivare a soprintendenza, carabinieri e altri enti e istituzioni.