Pisa 2023. Paolo Martinelli mette al centro il "contrasto della povertà educativa"
Il candidato del centro-sinistra interviene sulla crescita della povertà minorile, anche a Pisa e sul finanziamento restituito dall’amministrazione comunale
Riporta il comunicato di Paolo Martinelli.
“C’è un dato che dovrebbe essere scolpito nella pietra e messo al centro di questa campagna elettorale ed è 1.219: è il numero delle bambine e dei bambini che vivono nelle famiglie seguite dalla Caritas, l’anno peggiore vissuto dai centri d’ascolto Caritas”. Parte da qui la Paolo Martinelli, candidato sindaco di Pisa del centro-sinistra, dai dati dell’ultimo report presentato dall’ufficio per la pastorale della carità della diocesi di Pisa presentato nel novembre scorso alla vigilia della Giornata mondiale del Povero. Per dire che, “anche nella nostra città esiste un’emergenza educativa, lievitata a dismisura in conseguenza della crisi economica e sociale innescata dalla pandemia, come ci raccontano i report periodici della stessa Caritas, purtroppo colpevolmente troppo spesso inascoltati, e come sa bene i tanti operatori e volontari di associazioni, parrocchie, circoli società sportive e realtà del terzo settore che negli ultimi due anni, nel silenzio e nell’ombra, hanno animato i quartieri e le periferie della nostra città con doposcuola educativi e iniziative e percorsi rivolti a promuovere interventi di promozione di opportunità extrascolastiche: dallo sport alla musica passando per il cinema o il teatro”.
Da qui la proposta: “Va sostenuto e accompagnato il diritto allo studio degli studenti pisani più fragili partendo dalla rilettura di proposte e progetti germogliati nel mondo associativo – spiega -: nostra intenzione sarà quella di valorizzare la collaborazione tra mondo della scuola e realtà educative del volontariato e del terzo settore incentivando sinergie e collaborazioni a partire dall’ascolto dei bisogni delle famiglie e delle comunità scolastiche. In particolare ritengo sia opportuno introdurre e investire su un vero e proprio servizi di tutoraggio scolastico, in accordo e in collaborazione con il mondo della scuola e dei servizi sociali, per ridurre le barriere burocratiche, linguistiche e culturali che, spesso, rendono farraginosi i rapporti fra scuola e famiglie. Un servizio che coinvolga e valorizzi i tanti “insegnanti per passione” che da tempo forniscono assistenza ai compiti per i più piccoli, motivandoli ad affrontare le difficoltà incontrate lungo il percorso scolastico, che spesso sono causa di prematuro abbandono. Figure che offrono un aiuto prezioso alle famiglie in difficoltà”.
C’è una cosa sola, invece, che non deve essere fatta ed è “quella di perdere opportunità e risorse per contrastare la povertà educativa come accaduto a Pisa con la decisione dell’attuale amministrazione comunale di restituire i fondi per i “Progetti educativi zonali” lasciando sguarnite del servizio di doposcuola due scuole della città e scontenti tutti gli attori coinvolti, a cominciare dalle famiglie. Se crediamo nella scuola come spazio e strumento per arginare e ridurre le disuguaglianze, questo è esattamente ciò che non si deve fare”.