A Pisa arriva la prima "zona rossa": provvedimento valido nel quartiere della Stazione

Cronaca
PISA e Provincia
Venerdì, 17 Gennaio 2025

Lo ha deciso Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica

Dopo le grandi metropoli, anche a Pisa arriva la prima "zona rossa".

Dal 16 gennaio e a seguito della decisione presa durante l'ultima riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, l'area urbana adiacente alla Stazione FS, è identificata ufficialmente come "un’area urbana ad alto rischio di illegalità diffusa, dove, in presenza di comportamenti aggressivi, minacciosi o molesti, sarà possibile vietare lo stazionamento e disporre l’allontanamento dei soggetti già segnalati all’Autorità Giudiziaria".

Quella di Pisa è una stazione ferroviaria molto trafficata, su cui transitano circa 20 milioni di passeggeri all'anno.

Anche per questo motivo, il Comitato ha quindi deciso di ampliare i servizi di controllo, sia con l'uso di più personale di sicurezza e delle forze dell'ordine, sia, tramite l'implementazione, da parte del Comune di Pisa, di nuova illuminazione pubblica e maggiore videosorveglianza.

La zona rossa di Pisa, istituita per almeno due mesi, comprende Piazza della Stazione, Via Mascagni, Via Puccini, Viale Bonaini e Viale Gramsci.

 

Questo a scritto la Prefettura di Pisa.

Nella mattinata di ieri, presso la Prefettura di Pisa, si è svolta una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Maria Luisa d’Alessandro. Durante l’incontro è stata approvata l’istituzione di una “zona rossa” nell’aria adiacente alla Stazione Ferroviaria di Pisa, secondo la Direttiva del Ministro dell’Interno del dicembre scorso e anche su istanza del Sindaco di Pisa Michele Conti.

Questa è la seconda stazione della Toscana per numero di presenze, registrando un transito stimato di circa 20 milioni di viaggiatori l’anno, concentrati principalmente tra le 7:00 e le 18:00. Considerando, quindi, l’elevato afflusso di persone, è stato valutato che quest’area necessiti di maggiori misure preventive. Peraltro, l’introduzione della “zona rossa” presso la Stazione Ferroviaria segue le misure già attuate, sotto il coordinamento della Prefettura, delle operazioni ad “alto impatto” eseguite dalle Forze di Polizia e del presidio del contingente dell’Operazione “Strade Sicure”.  Questi sforzi si affiancano alle opere di riqualificazione realizzate dall’Amministrazione comunale, inclusi il potenziamento dell’illuminazione e della videosorveglianza.

La “zona rossa” identifica un’area urbana ad alto rischio di illegalità diffusa, dove, in presenza di comportamenti aggressivi, minacciosi o molesti, sarà possibile vietare lo stazionamento e disporre l’allontanamento dei soggetti già segnalati all’Autorità Giudiziaria. Questa misura mira a garantire la libera fruibilità degli spazi pubblici in piena sicurezza. A seguito dell’analisi degli indici di delittuosità nell’area della Stazione, realizzata dal Questore di Pisa Gargiulo, con la collaborazione del Comandante Provinciale dei Carabinieri Izzo e della Guardia di Finanza Salvo, della Polizia Municipale, dei rappresentanti delle Ferrovie dello Stato e dei referenti dell’operazione “Strade Sicure”, sono stati individuate le strade da includere nella zona di controllo: Piazza della Stazione, Via Mascagni, Via Puccini, Viale Bonaini e Viale Gramsci. Il Comitato ha, infine, espresso parere favorevole all’adozione di un provvedimento prefettizio contingibile e urgente, ai sensi dell’articolo 2 T.U.L.P.S., che istituisce la “zona rossa” per la durata di due mesi dalla sua emanazione.

I servizi di controllo saranno implementati e suddivisi tra le Forze di Polizia con la collaborazione della Polizia Municipale e dei Militari dell’Operazione “Strade Sicure”.

Questa misura si aggiunge agli strumenti di tutela della sicurezza urbana con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la fruibilità degli spazi pubblici da parte dei cittadini

 

Sul provvedimento, nelle ore successive all'ultima riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza, si è espresso negativamante Ciccio Auletta, capogruppo di minoranza di Una città in comune.

Purtroppo siamo stati facili profeti quando negli scorsi giorni abbiamo depositato una interrogazione in consiglio comunale al sindaco Conti per sapere se era sua intenzione proporre in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza l’istituzione di una zona rossa nella nostra città in base alla direttiva del Ministro Piantedosi. E puntualmente la nostra preoccupazione era più che fondata.

Siamo quindi totalmente contrati alla decisione della Prefettura di Pisa di istituire una zona rossa  nelle aree adiacenti alla Stazione Centrale, assunta su proposta del sindaco leghista Conti: una ulteriore arma che questa destra mette in gioco per aumentare l'esclusione sociale e la repressione.

Ancora una volta si interviene demagogicamente sull’area della Stazione, con politiche repressive e emarginatrici, nascoste sotto la promessa del securitarismo per nascondere le pesantissime responsabilità della Giunta Conti per i mancati interventi e politiche che spettano al Comune.

Con criteri così vaghi, come quelli contenuti nella circolare, a pagare le spese delle promesse di maggiore sicurezza saranno le fasce deboli di popolazione, come chi è senza fissa dimora o senza permesso di soggiorno. Sappiamo bene infatti come l'essere pregiudicato sia ormai spesso il corollario scontato dell'emarginazione sociale, in un mondo di disuguaglianze crescenti.

Ripetiamo da anni e anni che la zona Stazione avrebbe bisogno di ampi interventi di riqualificazione urbana e sociale: magari non per farne l’ennesimo quartiere pieno solo di turisti e di tavolini di ristoranti, ma per creare uno spazio accogliente e vivibile per bambini, famiglie, residenti, anziani, giovani, recuperando spazi e le decine e decine di case abbandonate. Ma nulla viene fatto perché da anni dalla destra che periodicamente invoca telecamere, presidi fissi e mobili di polizia, interventi “muscolari” delle forze dell’ordine, espulsioni e ora la zona rossa : ennesimo inutile e pericoloso tassello di queste politiche di propaganda securitaria.

 

A sostegno del provvedimento la Lega di Pisa.

Esprime piena soddisfazione il Segretario Provinciale della Lega nonché capogruppo Consiglio comunale Giovanni Pasqualino per l'istituzione della 'zona rossa' nell’area della stazione ferroviaria di Pisa, decisa dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

“Questa importante misura - afferma Pasqualino - approvata durante la riunione presieduta dal Prefetto Maria Luisa d’Alessandro, rappresenta un passo significativo per garantire maggiore sicurezza e prevenzione in un'area ad alta affluenza, con circa 20 milioni di viaggiatori all'anno. È fondamentale che si attuino interventi mirati, soprattutto in un contesto che richiede vigilanza e attenzione.

La decisione di introdurre questa zona rossa, in linea con le direttive del Ministro dell’Interno e su richiesta del Sindaco Michele Conti, dimostra l’impegno costante delle istituzioni verso la sicurezza dei cittadini e dei visitatori. Siamo convinti che questo provvedimento, unito alle operazioni di controllo già in atto e agli sforzi di riqualificazione urbana, contribuirà a rendere l’area della stazione un luogo più sicuro e fruibile per tutti.

La 'zona rossa' -continua- non è solo un provvedimento di sicurezza, ma un segnale chiaro che vogliamo tutelare gli spazi pubblici e garantire il diritto di vivere la città in tranquillità. I controlli saranno potenziati grazie alla sinergia tra le forze dell'ordine, la Polizia municipale e i militari dell’operazione 'Strade Sicure'. “

Pasqualino conclude sottolineando che “la sicurezza è una priorità per la Lega e continueremo a lavorare affinché misure efficaci e tempestive vengano adottate per il bene della nostra comunità.”

 

Ha scritto Confcommercio Pisa.

“Il Prefetto ha piena legittimità e autonomia nel prendere le decisioni che ritiene più opportune per garantire la sicurezza pubblica e l’istituzione della 'Zona Rossa' rappresenta, senza dubbio, una misura adeguata e necessaria per rispondere all'annosa questione della sicurezza nell’area della stazione ferroviaria”. Commenta così il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli la misura adottata dal Prefetto di Pisa di istituire come Zona Rossa l'area circostante alla stazione di Pisa.

“Ci amareggia apprendere questa decisione tramite canali diversi, visto la forte collaborazione che ha finora contraddistinto il nostro rapporto con la Prefettura. In ogni caso la nostra attenzione per la sicurezza è sempre stata e sarà totale, specialmente in una delle aree più vulnerabili della città, dove purtroppo sono sempre più frequenti episodi di violenze, minacce, furti e spaccio. La questione Sicurezza deve essere al centro dell'agenda di chi amministra la città e delle autorità preposte a garantirla e supportiamo pienamente tutte le misure che vanno in questa direzione. Auspichiamo controlli capillari e mirati verso tutti coloro che delinquono e non rispettano le regole, con l'obiettivo di porre fine alle violenze e ai gravi episodi così diffusi e pervasivi in zona Stazione, con il corollario di danni economici e rischi per l'incolumità personale per chi invece lavora e investe nella sua regolare attività”.

Il provvedimento, che entrerà in vigore per un periodo di due mesi, comprenderà piazza della Stazione, via Mascagni, via Puccini, viale Bonaini e viale Gramsci: “Ci preme sottolineare che il problema della sicurezza non può essere associato al commercio o ai pubblici esercizi. Le attività commerciali e gli imprenditori sono, infatti, le prime vittime dell'insicurezza, e sono coloro che più di altri subiscono gli effetti negativi di situazioni di degrado e di pericolo” conclude Pieragnoli.

 

Ha scritto Enrico Bruni, consigliere comunale PD.

È notizia di questi giorni la scelta da parte del comitato provinciale per la sicurezza di istituire una zona rossa nel quartiere della Stazione secondo quanto dispone la direttiva del Ministro Piantedosi.

“Il problema della tenuta della sicurezza è una questione reale che non può essere ignorata né tantomeno affrontata in maniera propagandistica come fatto in tutti questi anni dalla Giunta di centrodestra” così il consigliere comunale PD Enrico Bruni. “La situazione preoccupante della tenuta sociale del quartiere della stazione non la si risolve con interventi una tantum come quello del modello Piantedosi, ma con importanti interventi per riportare le persone comuni a vivere il quartiere e le attività che lo animano, nonché con operazioni di ristabilimento della legalità contro gioco d’azzardo, microcriminalità e infiltrazioni mafiose”.

“Da pendolare vivo ogni mattina e ogni sera viale Gramsci e piazza della stazione dove sono rimasto vittima mesi fa anche di un tentativo di scippo all’altezza della sala scommesse” racconta Bruni. “Il problema è che negli anni si è deliberatamente considerata quella zona come uno spazio della città unicamente funzionale alla presenza della stazione ferroviaria, pensando che un quartiere come quello potesse diventare oggetto di una pianificazione urbana insufficiente dove nel corso degli anni si sono trascurati investimenti sulla qualità della residenzialità e sono sorte soltanto attività quali punti scommesse e attività imprenditoriali non attrattive”.

Bruni interviene, quindi, torna sulla logica che sottende l’operazione della zona rossa: “il quartiere della stazione non si riqualifica con interventi spot come quello proposto dal Ministro Piantedosi, ma con importanti interventi strutturali capaci di ridisegnare quegli spazi a favore della residenzialità, del turismo lento e dell’inclusione delle diverse comunità nazionali che lo animano. Da quanto il Comune non organizza momenti di incontro con residenti e comunità etniche? Dove sono finite le iniziative di inclusione delle comunità come le celebrazioni del Capodanno cinese? Inoltre, perché la Giunta non interviene con importanti agevolazioni a favore di nuovi residenti per rimettere a disposizione l’importante numero di alloggi privati sfitti all’interno di quel quartiere?”.

“Qualsiasi intervento, però, non può prescindere da due passaggi” appunta Bruni “ovvero il trasferimento del punto SNAI e della Sala giochi al di fuori di quel quartiere e l’apertura di un presidio fisso delle istituzioni e delle forze dell’ordine attorno a viale Gramsci, tentativo rispetto al quale la Giunta ha calato bandiera bianca dopo la fallimentare operazione dell’ufficio non conforme della Polizia municipale all’interno del viale”.

Rispondendo alle dichiarazioni del deputato Ziello che aveva plaudito sui giornali alla notizia dell’istituzione della zona rossa, Bruni afferma “non è intellettualmente onesto però che dopo tutti questi anni di amministrazione a trazione leghista, ci siano deputati di centrodestra che ancora additano il centrosinistra da ormai 7 anni all’opposizione come responsabile della preoccupante tenuta sociale di quel quartiere”. “Ziello dovrebbe fare un’operazione verità, invece che usare parole offensive e dal sapore di intolleranza” conclude Bruni “ammettendo che i proclami autoreferenziali rispetto ai grandi traguardi ottenuti dal deputato a Roma non sono bastati a fronte di un totale disimpegno del proprio partito e della loro coalizione rispetto a strategie sociali capaci di guidare il quartiere della stazione fuori dalla marginalità”.
 
 

redazione.cascinanotizie