Pisa - Carrarese, l'anteprima
La prova del nove, quella che si insegna alla scuola elementare per verificare la correttezza del risultato di una moltiplicazione, è la verifica a cui è atteso il Pisa sabato prossimo, i nerazzurri contro la Carrarese sono chiamati a verificare la bontà del risultato ottenuto nel turno infrasettimanale al Marcello Melani di Pistoia.
Una partita non facile, vuoi per l’emergenza che si è venuta a creare in difesa con la squalifica di Sabotic, vuoi perché la Carrarese arriverà all’Arena con il dente avvelenato dalla pesante sconfitta patita ad Alessandria, e vuoi perché certamente non avrà dimenticato la rocambolesca sconfitta della partita di andata maturata fra grandi polemiche in campo e sugli spalti.
In casa nerazzurra non sembrano esserci molti dubbi sull’occupazione degli spazi. Il Pisa giocherà ancora con tre centrocampisti, una punta centrale e due ali per comporre quel 433, prima accantonato dopo l’esonero di Gautieri e riproposto da due partite a questa parte. Fra i pali troverà ancora posto Voltolini, in difesa certi di una maglia Filippini sulla sinistra e Lisuzzo al centro. A destra è ballottaggio Birindelli-Mannini, ma oggettivamente pare difficile rinunciare al capitano dopo la bella prova fornita a Pistoia. Al centro della difesa invece c’è da valutare la condizione di Ingrosso, il giocatore dopo oltre un mese è tornato in panchina, ma al momento dell’espulsione di Sabotic, Pazienza gli ha preferito Cagnano, a dimostrazione del fatto che l’ex Matera ancora non era nella condizione di poter scendere in campo. Staremo a vedere se in questi tre giorni avrà fatto i progressi necessari a poter ambire ad una maglia da titolare, vista la batteria di attaccanti a disposizione di Silvio Baldini ce ne sarebbe davvero bisogno. In mezzo al campo il Pisa potrebbe riproporre il trio Izzillo, Gucher, Di Quinzio che non ha sfigurato contro il folto centrocampo della Pistoiese, in attacco ancora dubbi: Lisi sarà sicuramente della partita, come punta centrale si giocano una maglia Eusepi e Ferrante, entrambi in ombra a Pistoia, e Negro, Sainz Maza e Giannone come esterno. Più remota l’ipotesi di Negro impiegato come prima punta, anche se sembra essere il ruolo che più gli si addice.
Anche in casa gialloblù è emergenza difesa. A Baldini mancheranno i due difensori centrali Murolo e Ricci, entrambi appiedati dal giudice sportivo. Nessun dubbio sul modulo che sarà il 424 marchio di fabbrica di Baldini con in porta Borra, a destra Vitturini a sinistra Baraye e in mezzo Benedetti e l’ex nerazzurro Benedini. A centrocampo ci sarà la collaudata coppia Cardoselli-Agyei, mentre in attacco Bentivegna sarà l’esterno destro, Vassallo quello sinistro che faranno da supporto alle punte centrali, entrambi a segno contro il Pisa nella partita di andata, Tavano, altro ex di turno, e Biasci, pisano di nascita. Per saperne di più sulla Carrarese clicca qui e leggi l'articolo che Gabriele Bianchi ha scritto per "Il Pisa siamo noi".
A dirigere la partita è stato designato Davide Miele di Torino che sarà assistito da Massimiliano Magri di Imperia e Luca Dicosta di Novara. E’ la prima volta che le strade del fischietto piemontese si incrociano con il Pisa, mentre ha diretto tre volte la Carrarese per un totale di 2 vittorie ed una sconfitta per il gialloblù.
Pisa e Carrarese si sono affrontate all’Arena Garibaldi in 19 occasioni, almeno per quanto riguarda le partite di campionato. Ed eccezione di tre circostanze, due anteguerra in cui le squadre militavano in serie B e una nel 1955/1956 in cui erano in quarta serie si sono sempre trovate di fronte in Serie C. Il bilancio parla di 13 vittorie del Pisa, 3 pareggi e 3 vittorie della Carrarese, 31 le reti segnate dai nerazzurri, 15 quelle subite.
L’ultima in ordine di tempo si è giocata il 29 febbraio 2016 e venne risolta da una rete di Lores Varela ad un quarto d’ora dal termine.
La prima volta all’Arena fu invece il 22 gennaio 1928, Pisa e Carrarese erano in serie B e furono inserite nel girone C, al tempo la cadetteria era composta da 38 squadre suddivise in quattro girone. Le prime ottenevano la promozione in Divisione Nazionale, la serie A di oggi, mentre le ultime due di ogni girone finivano in II Divisione, ovvero in serie C. All’Arena i nerazzurri la spuntarono per 1-0. Questi due punti aiutarono i nerazzurri a terminare il campionato proprio a pari punti con i marmiferi, anche se con una differenza reti peggiore, e con un punto di vantaggio sulla Canottieri Lecco piazzatosi al penultimo posto e quindi prima delle retrocesse, l’altra squadra a scendere di categoria fu la Lucchese che chiuse, staccatissima, all’ultimo posto.