Pisa celebra i 200 anni della prima cattedra di Egittologia al mondo

Cultura
PISA e Provincia
Mercoledì, 10 Dicembre 2025

Nel 1825 l’orientalista Ippolito Rosellini inaugurava all’Università di Pisa un primato mondiale. Mostra e convegno per ricordare l’origine dell’Egittologia moderna

Due secoli fa, a Pisa, nacque per la prima volta al mondo una cattedra di Egittologia. Era l’anno accademico 1825/26, e il protagonista di quella svolta fu Ippolito Rosellini, giovane orientalista destinato a segnare la storia degli studi sull’antico Egitto. Per celebrare il bicentenario, il 12 dicembre alle 12:45, al Museo della Grafica (Lungarno Galilei 9), sarà inaugurata la mostra “Ippolito Rosellini, Pisa e la nascita dell’Egittologia moderna”, curata da Mattia Mancini, Gianluca Miniaci e Daniele Cianchi.

In esposizione ci saranno volumi, manoscritti e disegni originali della celebre spedizione in Egitto del 1828-1829, condotta dallo stesso Rosellini insieme a Jean-François Champollion, il decifratore dei geroglifici. Saranno visibili anche le trascrizioni delle prime due lezioni tenute da Rosellini all’Università di Pisa.

Parallelamente, l’11 e 12 dicembre, Palazzo Matteucci e il Museo della Grafica ospiteranno il convegno internazionale “Recentering the Formation of Modern Egyptology: Egypt, Pisa and Livorno 1770s–1825”, organizzato dal Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Ateneo pisano e dall’Institute of Archaeology dell’University College London.

«Nel momento in cui Rosellini entra in aula per spiegare agli studenti dell’Ateneo pisano nozioni di storia e lingua dell’antico Egitto, Pisa segna un traguardo mondiale e anticipa Parigi di ben sei anni», spiega Gianluca Miniaci, professore di Egittologia all’Università di Pisa. «La cattedra francese, infatti, fu istituita solo nel 1831 e affidata a Champollion».

Un primato che si deve al genio di Rosellini e alla lungimiranza dell’Ateneo, ma anche al contesto favorevole della Toscana di allora. Fondamentali furono il porto di Livorno – principale approdo europeo per il commercio di antichità faraoniche – e la figura del Granduca Leopoldo II, che insieme al re di Francia Carlo X finanziò la spedizione franco-toscana in Egitto.

«Livorno divenne un vero e proprio crocevia del collezionismo egizio – racconta Mattia Mancini – e perfino meta di un turismo specializzato di antiquari e studiosi che volevano vedere da vicino statue, sarcofagi, mummie e papiri arrivati da Alessandria».

Da quella straordinaria stagione nacque un patrimonio di oltre 20.000 carte e mille disegni, oggi conservato alla Biblioteca Universitaria di Pisa. Un tesoro di conoscenza e di storia che torna ora alla luce per ricordare dove tutto ebbe inizio: a Pisa, 200 anni fa, con la nascita dell’Egittologia moderna.


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massimo.corsini