Pisa fuori dalla SDS: Regione Toscana e opposizioni all'attacco. Auletta chiede a Guainai trasparenza sui conti
L'assessora regionale Spinelli: "Scelta avventata". Auletta rincara la dose: "Impossibile, bufala del sindaco Conti. Presentato un question time". Sofia: Pisa sempre più isolata"
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Ha scritto Regione Toscana.
“La scelta di uscire dalla Società della salute annunciata dal Comune di Pisa è decisamente avventata”, a criticare la decisione annunciata dal primo cittadino di Pisa Michele Conti in occasione dell’assemblea dei soci della Società della Salute dell’area pisana è l’assessora regionale al sociale Serena Spinelli, che spiega: “Le linee di indirizzo ministeriali, gli investimenti che stiamo realizzando con il PNRR, le risorse del Fondo Sociale Europeo sono tutti elementi che vanno nella direzione di rafforzare l’integrazione sociosanitaria nell’assistenza territoriale. La Toscana è stata pioniera venti anni fa nella costituzione delle Società della salute e deve cogliere questa occasione per rafforzare il suo modello, che è ben oltre il livello di sperimentazione”.
Spinelli continua: “Quello toscano è a tutti gli effetti un modello gestionale integrato e all’avanguardia, che si trova a dover reggere i tagli imposti dal governo nazionale su sanità e sociale. Scelte come quella del Comune di Pisa mettono a rischio la qualità e i servizi per i cittadini toscani”.
“Convocherò al più presto in Regione i sindaci della conferenza zonale pisana – conclude l’assessora - per approfondire lo stato di salute della Sds e le ripercussioni della scelta annunciata dal Comune di Pisa”.
Hanno scritto Luigi Sofia (capogruppo Sinistra Unita per Pisa), Andrea Aretini (coordinatore Sinistra italiana Pisa).
Un grande in bocca al lupo e sostegno alla nuova presidente della Società della Salute, Giulia Guainai, alla giunta e al gruppo dirigente che assume la guida dell'ente in un momento critico, caratterizzato da un contesto economico e sociale complesso, in cui è sempre più urgente garantire il diritto all’assistenza socio-sanitaria. Il suo ruolo sarà decisivo nel rafforzare i servizi offerti a cittadini e famiglie, sempre più in difficoltà come testimonia la recente indagine e analisi pubblicata recentemente sulla stampa da Caritas.
In questa fase, diventa fondamentale lavorare in ottica di area vasta, di alleanze tra i diversi comuni della zona perché le sfide crescenti della nostra comunità non possono essere affrontate in maniera isolata. Ecco perché ritengo che la decisione del Comune di Pisa di uscire dalla Società della Salute sia irresponsabile: è una scelta miope e dannosa, che priverà i cittadini pisani di servizi essenziali e ben integrati, esponendoli a una maggiore vulnerabilità. Un salto nel buio che non porterà alcun beneficio per la nostra città.
Non possiamo ignorare che negli anni la Società della Salute ha portato risorse e servizi fondamentali a Pisa, contribuendo in modo decisivo al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, specialmente delle persone più fragili. Uscire da questo sistema significa compromettere anni di lavoro e di collaborazione tra istituzioni e territorio, andando contro logiche di programmazione congiunta. È chiaro che il futuro del welfare si muoverà sempre di più verso una gestione di area vasta capace di coordinare politiche sociali, sanitarie e abitative in maniera sinergica.
Senza una visione d’insieme, i cittadini rischiano di perdere servizi vitali, e le risorse economiche saranno frammentate e mal utilizzate. Anziché dividere, Pisa dovrebbe partecipare con gli altri comuni a una strategia condivisa che integri risorse e competenze, come indicato dalla normativa regionale e dal Piano Integrato.
Questa decisione fa a pari con l'isolamento che Pisa ha già subito sui temi dei diritti civili uscendo dalla rete RE.A.DY e dalla rete SAI legata all'accoglienza e all'integrazione.
Una visione di città provinciale, feudale, che attraverso l'isolamento non restituisce ai cittadini pisani strumenti complessi e sistemici per affrontare le sfide del domani legate ai servizi socio sanitari.
Ha scritto Ciccio Auletta, consigliere comunale Diritti in comune.
Chi vuole il collasso della Società della Salute? Nella giornata di ieri, dopo quasi 4 mesi dalle recenti elezioni amministrative finalmente è stata nominata la Presidente della Società della Salute, che tra l’altro ha la funzione di coordinare l’attività di indirizzo, programmazione e governo con quella di gestione.
L’ingiustificabile stallo della nomina del legale rappresentante del Consorzio, dovuta a una partita tutta interna al Pd, non ha fatto altro che aggravare una situazione già pesantissima dal punto di vista economico del Consorzio: noi da soli la denunciamo da maggio, nel silenzio intenzionale e bipartisan dei sindaci e delle forze politiche di centrodestra e centrosinistra del consiglio comunale a Pisa.
La fase – lo ricordiamo- è drammatica: non è ancora stato approvato il bilancio consuntivo, non sappiamo a quanto ammonta la perdita dell’esercizio 2023, con un balletto di cifre su cui gli stessi Revisori dei Conti hanno richiamato la Sds, e non sappiamo di conseguenza quali sono le ricadute in termini di tagli ai servizi.
Su questo deve fare immediatamente chiarezza la Presidente Guainai, tanto più essendo stata in altro ruolo membro del Consorzio, dando spiegazioni e chiarimenti sul buco di bilancio. Per questo chiediamo che venga urgentemente a riferire nella commissione consiliare competente.
In questo quadro il sindaco Conti rilancia la proposta dell’uscita del Comune di Pisa dalla Sds, cavallo di battaglia della sua campagna elettorale del 2018. Si tratta di un fatto inaudito in quanto non esiste alcun atto di giunta e/o di consiglio che indica questo percorso, né nulla si dice al riguardo nello stesso programma di mandato del Sindaco. Ma non solo. Ricordiamo che nel 2019 lo stesso Comune di Pisa, spendendo 40.000 euro, ha commissionato uno studio alla prestigiosa Fondazione Zancan che, in tre corposi e ineccepibili documenti di valutazione della Società della Salute, ha dimostrato, numeri alla mano, come la propaganda della destra e di Conti di voler uscire dalla Sds allora come oggi sia una bufala, impossibile da un punto di vista tecnico, finanziario, del personale e quindi della gestione del servizio.
Ad oggi questo studio è assolutamente valido e fondato: non esiste nulla che lo smentisca e quindi a dire nuovamente delle falsità è il sindaco Conti. Anche questa volta però il fine di Conti non è ovviamente quello di uscire della Sds ma destabilizzarne il funzionamento.
Contro le mistificazioni noi vogliamo tornare a mettere al centro il vero problema: come denunciamo da sempre, da questa partita non se ne esce se non si aumenta la quota capitaria, tra le più basse della Toscana e non si sana la pesantissima situazione di bilancio. Noi pensiamo che i Comuni di centrodestra e di centrosinistra che fanno parte del Consorzio e che hanno bocciato la proposta di aumento della quota capitaria in tutti questi anni, pur essendo consapevoli delle conseguenze che sono ora sotto gli occhi di tutti, abbiano una pesante responsabilità sulla grave situazione attuale e sulle ricadute drammatiche del taglio dei servizi sulla cittadinanza più fragile.
Pretendiamo, come ribadiamo da mesi, chiarezza e di trasparenza: stiamo andando al collasso dei servizi e servono delle risposte pubbliche. Noi continueremo a chiedere l’assunzione di responsabilità di tutte le componenti del consorzio, a partire dal Comune di Pisa.
Per questo, abbiamo subito presentato un question time che si discuterà nel consiglio comunale del 19 settembre sulle gravissime dichiarazioni del Sindaco sulla intenzione di uscire dalla Società della Salute.