Pisa Jazz Rebirth, è la settimana dei grandi concerti
Da Theon Cross a Brad Mehldau passando per l'astro nascente Louis Cole, sette i live in arrivo dal 10 al 16 luglio, tutti nella suggestiva fortezza del Giardino Scotto
Il talento prodigioso e inusuale di Theon Cross, la magia pop di Brad Mehldau – considerato il pianista più influente degli ultimi 20 anni, l'astro nascente Louis Cole – già nel duo Knower, amatissimo dalla critica, e il batterista di culto Mark Guiliana.
Dal 10 al 16 luglio è la settimana dei grandi nomi per Pisa Jazz Rebirth, al Giardino Scotto di Pisa (Lungarno Fibonacci 2) il festival nato dal progetto Pisa Jazz a cura di Associazione ExWide con la direzione artistica di Francesco Mariotti e il contributo do Fondazione Pisa, Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Pisa.
Si parte con Cross, incoronato da Pitchfork “figura chiave della scena jazz londinese”, che sarà a Pisa in esclusiva toscana con opening act firmato Nduduzo Mahakathini, spirituale e geniale pianista, primo artista sudafricano ad entrare nella scuderia Blue Note (10/07 ore 21.30). Avanti con Guiliana, tra i maggiori batteristi al mondo, che – sempre in esclusiva toscana – presenterà l’ultimissimo album “The Sound of Listening” (11/07 ore 21.30).
E poi ancora un’esclusiva per la Toscana con Mehldau, stella assoluta del piano jazz nella sua formazione più nota e amata, in trio con Larry Grenadier e Jeff Ballard (12/07 ore 21.30), e una prima toscana con Cole, rivoluzionario polistrumentista americano, già collaboratore di Flying Lotus, Thundercat e dello stesso Mehldau, con il suo esplosivo progetto in trio; opening act Ze in The Clouds con una produzione originale creata appositamente per il festival (14/07 ore 21.30).
Ad arricchire ulteriormente il cartellone il live di Maria Pia De Vito, tre tra le più significative voci e penne del panorama italiano per una riflessione in musica sul genio femminile con apertura affidata a Jacopo Fagioli & Nico Tangherlini (13/07 ore 21.30), e l'omaggio a Lee Morgan della Siena Jazz University Orchestra (16/07 ore 21.30). Bigietti su TicketOne, info www.pisajazz.it.
Percorrendo in ordine cronologico il programma al Giardino Scotto si comincia lunedì 10 luglio alle 21.30 con Theon Cross. Il New York Times parla di lui come di "un talento prodigioso”, il Guardian esalta la sua "esuberante inventiva”: Cross, classe 1993, è stato capace di costruirsi nell’affollato panorama afrobeat britannico fama e credibilità grazie al suo originale apporto artistico e alla sua versatilità musicale. Questo soprattutto grazie al suo strumento d’elezione, il bassotuba, inconsueto in ambito jazz almeno dai tempi del bebop, e al suo approccio meticcio che gli consente di miscelare all’ordinario lessico fiatistico influenze urbane, caraibiche, elettroniche. Cross si è fatto notare con Shabaka Hutchings e i suoi Sons Of Kemet, e poi con Ezra Collective, Nubya Garcia, SEED Ensemble, Makaya McCraven, Moses Boyd, Ill Considered ¬– artisti di primo piano nel ricco continuum che dal nu jazz si muove verso territori più ideologicamente connotati in senso black. Aprirà il live il pianista sudafricano Nduduzo Mahakathini, per la prima volta in Toscana, la cui musica è influenzata dalla cultura Zulu e dalle pratiche rituali oltre che da importanti pianisti jazz americani come McCoy Tyner e Don Pullen, ma soprattutto John Coltrane.
A seguire martedì 11 luglio alle 21.30 spazio a Mark Guiliana, batterista e compositore superstar dotato di spirito avventuroso, una tavolozza eclettica e il dono dell'invenzione spontanea a una gamma sconcertante di stili. Egualmente virtuosistico suonando jazz, rock o musica elettronica, è diventato collaboratore chiave di musicisti come St. Vincent, Pearl Jam, Matt Cameron, Brad Mehldau, Meshell Ndegeocello, Matisyahu e David Bowie. Sul palco con lui Jason Rigby al sax, Shai Maestro al piano e Orlando Le Fleming al basso.
Mercoledì 12 luglio alle 21.30 avanti con Brad Mehldau Trio. Uno dei più lirici ed intimi interpreti del pianoforte jazz contemporaneo, Mehldau, ha forgiato un percorso unico che incarna l'essenza dell'esplorazione jazz, del romanticismo classico e dell'allure pop. Dalle lodi della critica come leader di band alla grande esposizione internazionale nelle collaborazioni con Pat Metheny, Renee Fleming e Joshua Redman, Mehldau continua a ricevere numerosi premi ed ammirazione sia dai puristi del jazz che dagli appassionati di musica. Le sue incursioni nella fusione di idiomi musicali, sia in trio (con Larry Grenadier al basso e Jeff Ballard alla batteria) che in solitaria, hanno visto brillanti rielaborazioni di canzoni di cantautori contemporanei come i Beatles, Cole Porter, Radiohead, Paul Simon, Gershwin e Nick Drake, insieme alla continua evoluzione del suo significativo catalogo di composizioni originali. Con la sua auto-proclamata affezione per la musica popolare e la formazione classica, "Mehldau è il pianista jazz più influente degli ultimi 20 anni", scrive il New York Times.
E ancora: giovedì 13 luglio ore 21.30 Maria Pia De Vito 5tet feat. Luca Aquino con “This Woman’s Work”. Quintetto nuovo di zecca per il secondo progetto che Maria Pia De Vito vara nel 2022. Dopo “A still volcano life”, lavoro incentrato sulla creatività femminile, in musica e poesia con Rita Marcotulli e Luca Aquino, questo lavoro, basato su composizioni originali di De Vito, Bortone, composizioni collettive e riletture di brani di varia provenienza, dal jazz di Tony Williams e Ornette Coleman, al cantautorato di Elvis Costello e Kate Bush, elementi di folk inglese e americano, propone una riflessione sulla condizione femminile, e sulle strategie di sopravvivenza che le donne assumono da secoli a questa parte. L’ispirazione per i testi viene da autrici quali Virginia Woolf, Rebecca Solnit, Margaret Atwood. Un progetto elettrico con una formazione di talenti unici e innovativi. In apertura “Bilico” duo jazz composto dal trombettista Jacopo Fagioli e dal pianista Nico Tangherlini in equilibrio e continua ricerca tra suono e ascolto.
Venerdì 14 luglio luci puntate su Louis Cole, cantautore, produttore e multistrumentista statunitense con base a Los Angeles tra i nuovi nomi della scena musicale mondiale. Celebrato come uno dei batteristi più futuristici, sonici e funk del mondo, è conosciuto per essere parte dei Knower (che co-dirige) e la sua missione è quella di "creare sentimenti profondi attraverso la musica”. Tra funk dinamico e pop, Cole presenta un repertorio proprio, inclassificabile ed eclettico e sul palco rivela tutto il suo prodigioso talento. Ha anche collaborato con Seal, Snarky Puppy e Thundercat. La sua più recente formazione è un trio nel quale figurano il tastierista Chris Fishman (già al fianco di nomi come Wynton Marsalis e Flying Lotus) e il bassista e batterista Nate Wood (Sting, Taylor Hawkins). Special guest la vocalist Genevieve Artadi, che con Louis Cole fa coppia nei Knower. In aperture di serata Ze in the Clouds, polistrumentista e produttore di base a Milano con la prima assoluta di una produzione originale appositamente commissionata dal festival, un solo di tastiere ed elettronica e carta bianca alla creatività con una sola indicazione da seguire: “Rhythm and Meaning”.
Chiusura di settimana affidata, domenica 16 luglio alle 21.30, a Siena Jazz University Orchestra, ensemble orchestrale di oltre 20 elementi composta dai più promettenti studenti dei Corsi di Diploma Accademico di I Livello. A dirigere le talentuose promesse del jazz il maestro Roberto Spadoni, una delle figure più attive e dinamiche del panorama nazionale nell'ambito della produzione e della divulgazione del jazz. Per l'occasione, la SJU-Orchestra proporrà un progetto speciale dedicato allo straordinario trombettista, compositore e bandleader Lee Morgan (1938 – 1972), uno dei musicisti più amati, seguiti e imitati del jazz tra gli anni ’50 e i primi anni ’70, vero e proprio alfiere della prestigiosa label Blue Note Records e dello stile hardbop. Morgan fu uno dei creatori del sound e dell’estetica dell’etichetta discografica che ancora oggi influenza una ampia rappresentanza del ricco panorama del jazz, con una estesa discografia a suo nome o come richiestissimo sideman di artisti come John Coltrane, Art Blakey, Wayne Shorter, Joe Henderson, Hank Mobley e altri ancora. Ospite solista del progetto, il giovane Alessandro Presti alla tromba, vincitore del Top Jazz 2022 nella categoria Nuovo Talento Italiano.
Pisa Jazz si svolge sotto la direzione artistica di Francesco Mariotti, con il contributo della Fondazione Pisa, del Ministero della Cultura, della Regione Toscana e del Comune di Pisa. Il festival si realizza grazie alla preziosa collaborazione di molte realtà del territorio come Palazzo Blu, l’Ente Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, l’Opera della Primaziale Pisana, Arno Vivo, Toscana Produzione Musica, l’associazione studentesca Isola del Jazz e l’Associazione Culturale Sarda Grazia Deledda - Pisa. Pisa Jazz opera nel circuito nazionale dell’Associazione I-Jazz e in quello europeo di Europe Jazz Network.