Pisa Jazz Rebirth, torna la manifestazione internazionale che affianca artisti leggendari a giovani talenti
Goran Bregovic, Hiromi, Tommy Emmanuel, Cécile McLorin Salvant, Hamid Drake, Lakecia Benjamin, Miguel Zenon, Joey Baron, Trilok Gurtu, Enrico Rava: line up esplosiva per la 4/a edizione di Pisa Jazz Rebirth
Il festival nato dal progetto Pisa Jazz a cura di Associazione ExWide con la direzione artistica di Francesco Mariotti e il contributo do Fondazione Pisa, Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Pisa. A 50 anni dalla fondazione del primo circolo Pisa Jazz, dal 7 al 30 luglio 21 i live in programma, che affiancheranno nomi leggendari del panorama internazionale a maestri nostrani e giovani talenti. “A Timeless Quest” sarà il tema del 2024: una suggestione sull’essenza del jazz come infinita ricerca e rinnovamento. In cartellone anche Fabrizio Bosso, Roberto Gatto, Frida Bollani Magoni, Siena Jazz University Orchestra, Daniele Gorgone, Pasquale Calò, Get Wet, Mauro Grossi, Wes or No Trio, No Refrain, Street University Quartet. Ancora una volta il Giardino Scotto (Lungarno Fibonacci 2) sarà il palco principale della manifestazione, che per tutto il mese si arricchirà di un fitto calendario di eventi collaterali in location suggestive tra cui il chiostro della Sapienza a Pisa, la Villa del Gombo nel Parco di San Rossore e la Torre del Brunelleschi nel borgo antico di Vicopisano (prevendite su Ticketone, info, orari e prezzi www.pisajazz.it).
Tra gli appuntamenti da non perdere la leggenda della chitarra Tommy Emmanuel nella prima data italiana del tour del nuovo album “Accomplice Two” (30 luglio, in collaborazione con Borderline Club); Hiromi, dal Giappone una delle star più brillanti della scena contemporanea sul palco coi Sonicwonderland per una spregiudicata miscela di jazz-rock-funky (15 luglio); Goran Bregovic & his Wedding and Funeral Band in un’avventura musicale tutta da ballare (18 luglio, in collaborazione con The Thing e Pisa Folk); Cécile McLorin Salvant, 6 nomination ai Grammy per una delle voci più autorevoli della sua generazione – madre francese, padre haitiano, nata e cresciuta in Florida, compositrice, cantante e visual artist – a cui sarà affidata l’apertura del festival (7 luglio). E poi Hamid Drake – considerato tra i più grandi percussionisti viventi sia in ambito jazz che per la free improvisation – affiancato da una band all-stars per un omaggio a Alice Coltrane (13 luglio); Lakecia Benjamin, sassofonista pluripremiata dallo stile inconfondibile tra jazz, funk e R&B – 3 Grammy all’attivo, tra le collaborazioni Missy Elliot e Alicia Keys, fresca di partecipazione ai Tiny Desk Concerts e al Late Show with Stephen Colbert – con “Phoenix”, lavoro che annovera ospiti del calibro di Angela Davis, Wayne Shorter, Dianne Reeves (20 luglio); Miguel Zenon – fresco di Grammy per il Miglior album latin jazz ad arricchire un curriculum che ai Grammy contava già 12 nomination accanto alle 7 per i Latin Grammy – con la nuova avventura discografica “El Arte del Bolero Vol.2” (12 luglio).
Non solo: in arrivo anche il guru della batteria Joey Baron col tributo a Thelonious Monk, spalleggiato da Bram De Looze al piano e Robin Verheyen al sax (8 luglio), e Trilok Gurtu, percussionista fuoriclasse che promette un live tra assoli smaglianti e groove di profonde radici (20 luglio). E poi ancora Enrico Rava e i suoi “Fearless Five”, quintetto che unisce una nuova generazione di artisti sotto l’ala del jazzista nostrano più riconosciuto a livello mondiale, col nuovo disco in uscita il 5 luglio (14 luglio); Fabrizio Bosso in quartetto per un omaggio a Stevie Wonder con special guest Nico Gori (10 luglio); Roberto Gatto, alfiere della batteria dall’Italia nel mondo, con il tributo a un altro gigante dello strumento: Tony Williams (11 luglio); Frida Bollani Magoni in un concerto per piano tra brani inediti e capolavori riarrangiati appositamente (24 luglio); Daniele Gorgone, pianista toscano sulla cresta dell’onda, in quintetto per celebrare lo straordinario talento di Chick Corea (12 luglio); Pasquale Calò, fondatore della piattaforma internazionale Mediterraneo Radicale con un viaggio tra ritmi popolari dalla Spagna ai Balcani fino a India e Nord Africa (13 luglio); Get Wet, trio strumentale dal sound cosmopolita, con profumi di Medioriente e Sudamerica e ritmi black e funk (15 luglio); Mauro Grossi & Livensemble, progetto di “little big band” che convoglia alcuni tra i più brillanti musicisti nazionali di diverse generazioni (17 luglio); Street University Quartet, dalla prestigiosa Siena Jazz University una band scoppiettante tra swing e avanguardie (8 luglio); Wes or No Trio, formazione dedita alla rilettura in chiave moderna del leggendario chitarrista Wes Montgomery (10 luglio).
Si stringe il legame con Siena Jazz, che quest’anno porterà al festival sia la Siena Jazz University Orchestra, in un tributo al genio di Wayne Shorter con alcuni dei suoi brani più iconici riarrangiati per l’occasione dal direttore Roberto Spadoni (17 luglio), sia i No_Refrain, formazione che raccoglie alcuni tra i migliori allievi della prestigiosa accademia (11 luglio).
Largo alle iniziative collaterali, parola d’ordine: contaminazione. Nello scenario unico della Villa del Gombo, all’interno del Parco Naturale di San Rossore, il contrabbassista francese Renaud Garcia-Fons metterà la sua tecnica mozzafiato al servizio di un solo intimo immerso nella natura (5 luglio). E poi: nel chiostro di Palazzo della Sapienza “Round M”, concerto raro e imperdibile che vedrà Claudio Monteverdi in un’inedita rilettura jazz per un clash tra l’esperienza musicale dell’ensemble La Venexiana, autorità assoluta nell’esecuzione del compositore che ha segnato il passaggio dal Rinascimento al Barocco in Italia, e la creatività di artisti specializzati nella live improvisation (6 luglio, in collaborazione con Festival Toscano di Musica Antica - Risonanze). Al Bastione Sangallo del Giardino Scotto, per una coproduzione con Fabbrica Europa, il polistrumentista e compositore Beppe Scardino renderà omaggio con un’installazione performativa alla figura leggendaria di Amiri Barak, poeta, critico musicale e attivista il cui lavoro ha influenzato giganti del jazz quali Ornette Coleman, John Coltrane, Thelonius Monk, e Sun Ra fino alla Rivoluzione Cubana, Malcolm X e i movimenti rivoluzionari mondiali (20 luglio). Presso la rocca eretta da Brunelleschi a Vicopisano si terrà l’incontro tra Said Tichiti – dal profondo deserto marocchino il maestro del guembri, strumento a corde pizzicate tipico del Nordafrica – e uno dei sassofonisti più apprezzati della scena nazionale e oltre: Dimitri Grechi Espinoza (25 luglio, in collaborazione con Associazione The Thing).