Pisa, la sconfitta di Empoli fa scattare l'allarme rosso
Una sconfitta dal passivo inferiore rispetto al rovescio di Salerno, ma che preoccupa molto di più sotto l'aspetto del gioco e della tenuta mentale della squadra
Male, molto male a tratti malissimo. Questa è in sintesi la partita del Pisa sul campo di un Empoli capolista con pieno merito del campionato di serie B. La seconda sconfitta esterna consecutiva deve far suonare un campanello di allarme nello spogliatoio nerazzurro. Se a Salerno per 55’ il Pisa aveva giocato alla pari con l’avversario, sfiorando anche il goal in diverse circostanze, questa volta è stata una resa senza condizioni, ancor di più amara perché amplificata dall’illusorio goal iniziale di Masucci. Dopo il primo centro in campionato del numero 26 nerazzurro, il Pisa, come già capitato a Reggio Emilia e con la Cremonese, non è più riuscito a costruire una manovra offensiva degna di questo nome, si è rintanato nella propria trequarti campo aspettando l’avversario che puntualmente si riversava in avanti.
Una sconfitta figlia di una disposizione tattica sbagliata, di una condizione atletica approssimativa e di una forza mentale fragile, anzi fragilissima. Sotto l’aspetto tattico l’Empoli ha imposto il suo gioco a piacimento. Il piano di Dionisi è parso subito evidente, sfruttare le fasce per i traversoni in area dove le torri Moreo e Lamantia con la loro fisicità cercavano di imporsi. E di cross dal fondo ne sono arrivati in quantità industriale, forse mettersi a specchio con la difesa a quattro in questa circostanza non è stata una buona idea. Sotto l’aspetto fisico l’Empoli è stato straripante, i giocatori in maglia rossa arrivavano prima sula palla e nei contrasti avevano sempre la meglio. Gucher e compagni sono stati sovrastati anche sul piano del ritmo da una squadra che in pratica ha terminato la partita con un solo cambio, i due nel finale sono arrivati quando ormai si giocava per onor di firma. Infine la tenuta mentale del Pisa. Questo è l’aspetto che preoccupa di più. La squadra è sembrata impaurita dalle prime difficoltà della partita, come se la palla fra i piedi dei giocatori nerazzurri pesasse 10 volte più del normale. Occorre alla svelta invertire la tendenza perché se è vero che il campionato è molto molto lungo, è anche vero che più passa il tempo più si rischi di entrare in un circolo vizioso dal quale poi è difficilissimo uscire e le esperienze di Cremonese, Pescara e, peggio ancora, Perugia della passata stagione sono li a dimostrarlo.
foto di Fabio Fagiolini/Pisa SC