Pisa-Lucchese, l'anteprima

Sport
Sabato, 24 Febbraio 2018

Non è una partita qualsiasi. Attenzione, il fatto che sia Pisa-Lucchese è relativo ed ha una importanza marginale. Quella di domenica all’Arena non è una partita qualsiasi perché il Pisa, dopo la vittoria convincente per oltre un’ora, ma rocambolesca nel suo epilogo, ha l’occasione per il salto di qualità, per dare una svolta, chissà, forse decisiva al suo campionato. 

E’ vero che il Livorno ancora una volta sarà fermo ai box (leggi qui), ma per la prima volta dall’inizio del campionato i nerazzurri hanno l’opportunità di mettere nel mirino l’avversario, scendere a meno di una vittoria dalla capolista e questa occasione, a questo punto della stagione, con le certezze che di là dallo scolmatore stanno vacillando, è una occasione troppo ghiotta per potersela far sfuggire. 

Poi, certo, è anche un derby e come tale presenta qualche insidia in più, ma il Pisa ci arriva con il morale alle stelle, mentre i rossoneri passano il Foro con sulle spalle una crisi di risultati che li ha fatti precipitare in zona playout. Motivo in più affinché il Pisa mostri fin dall’inizio della partita il morso del cobra, e non abbia cali di tensione nel corso della gara. Il pericolo più grande è lo stesso della scorsa domenica e che a metà ripresa si è puntualmente verificato: dare fiducia all’avversario. Il Pisa deve aggredire e togliere qualsiasi certezza alla Lucchese, privati i rossoneri di quelle,non c’è partita, perché il tasso tecnico mostra una differenza abissale, certificata anche dalla classifica. 

Pazienza in conferenza stampa e tornato anche sulle parole spese in settimana a sua difesa dal presidente: "non credevo di essere tanto odiato in città, ma io devo operare le scelte in base alla squadra e non in base ai singoli, le parole del prsidente mi hanno ovviamente fatto piacere". Circa la formazione non si sbilancia su chi potrà andare a sostituire gli squalificati Birindelli e Lisi oltre all’infortunato Sabotic, l’impressione è che questa volta non dovrebbe rinunciare all’esperienza di Lisuzzo e Mannini, circa il capitano resta da capire se sarà utilizzato in attacco, con spazio dietro al debutto di Setola, oppure in difesa.

 

Formazione quindi che nell’occupazione degli spazi non dovrebbe discostarsi da quella vista in Sardegna con un 4231, che all’occorrenza e nella fase difensiva in particolare può diventare un 433. Con Voltolini, confermato titolare stante il recupero ancora incompleto di Petkovic, ci saranno Mannini, Lisuzzo, Carillo e Filippini, a centrocampo con Gucher è ballottaggiio Izzillo Maltese con l'ex Juve Stabia che dovrebbe giocare dal primo minuto; la linea dei trequartisti vedrà certamente Di Quinzio a sinistra, fondamentale il suo lavoro in ripiegamento contro l’ArzachenaMasucci al centro e Sainz Maza o Giannone a destra con quest’ultimo leggermente favorito. In avanti confermatissimo Negro, in ottima condizione e che sta segnando con regolarità. 

In casa rossonera le cose non vanno troppo bene, fra vicende calcistiche e societarie l'asticella della tensione è sempre piuttosto alta, la squadra avrebbe bisogno di punti per uscire dalle sabbie mobili della zona playout e Mister Lopez scenderà all'Arena con l'intento di portar via un punto, per questo è probabile che assisteremo ad una Lucchese dall'atteggiamento prudente, pronta però a pungere nelle ripartenze. Per fare questo Lopez si affiderà al consueto 352 con Albertoni in porta, Capuano, Bertoncini ed Espeche come centrali di difesa, Cecchini esterno sinistro e Russu esterno destro; in mezzo al campo Arrigoni, Damiani e Buratto; in attacco con Fanucchi uno fra Bortolussi Shekiladze, con quest'ultimo che ha recuperato da un fastidio muscolare e dovrebbe essere favorito rispetto al compagno. (Per maggiori informazioni sulla squadra rossonera, clicca qui e leggi l'articolo di Gabriele Bianchi per "Il Pisa siamo noi")

A dirigere l’incontro è stato chiamato il signor Alessandro Prontera di Bologna, che sarà assistito da Matteo Michieli e Gianluca Sartori, entrambi di Padova. Nessun precedente con i nerazzurri per il fischietto emiliano. Due invece, una vittoria e una sconfitta, quelli con la Lucchese

Quello che va in scena all’Arena è il derby numero 49, i precedenti vedono i nerazzurri condurre con 22 vittorie contro le 11 della Lucchese ed i 15 pareggi. Un paio sono i precedenti significativi: quello dell’ottobre 1978 quando in un’Arena gremita come non si era ancora visto in quella stagione il primo Pisa costruito da Romeo Anconetani (grande ex della partita) non delude le attese e con una tripletta di Barbana che vanifica la doppietta del collega avversario Bonaldi e regala tre punti pesanti al suo Pisa oltre che una soddisfazione immensa al popolo di fede nerazzurra che al termine della gara in un tripudio di bandiere festeggia i suoi 11 eroi: Mannini, Biagini, Capon, Croci, Miele, Dariol, Barbana, Cannata, Di Prete, Minozzi, Bencini

L’altro precedente è quello del 2006/2007. Il Pisa ha ottenuto una salvezza incredibile l’anno precedente, la Lucchese dopo una campionato ai margini della zona playoff punta a qualcosa di più importante. Il derby arriva dopo un avvio di stagione non proprio brillante per gli uomini di Braglia che cercano proprio contro i rossoneri quel risultato che potrebbe dargli lo slancio verso l’alta classifica. Chi scrive al tempo faceva il fotoreporter. Dopo un primo tempo senza sussulti, con il Pisa che attaccava sotto la curva nord, nella ripresa, si cambia campo, mi avvio dietro la curva sud e decido di posizionarmi lato gradinata. Al rientro delle squadre in campo il portiere rossonero Brunner, con un gesto di grande provocazione sfoggia una sciarpa rossonera che lega alla rete della porta. Non ci faccio caso, ma le urla provenienti dalla gradinata attirano la mia attenzione, diventa anche complicato restare in quella zona del campo, vengono lanciati oggetti da una parte e dall’altra degli spalti, dalla gradinata si invita a togliere la sciarpa, decido in un attimo di farlo io: era oggettivamente pericoloso continuare a stare li in quella situazione. Mi avvicino alla rete, urlo al portiere di togliere la sciarpa, lanciano oggetti dietro di noi, ricevo un insulto, tolgo la sciarpa, Brunner si arrabbia, l’arbitro ferma tutto, spiego cosa accade, l’arbitro intima di togliere la sciarpa, dal settore rossonero un sasso mi cade a pochi centimetri: “Vedi dove devi metterla la sciarpa?” dico a Brunner mostrando il sasso con l’arbitro a pochi passi. Un giocatore rossonero mi toglie il sasso di mano: “guarda che non ti ha visto nessuno” gli dico. Torna la calma, senza sciarpa dietro porta si riprende a giocare. Passa un giro d’orologio e Brunner, forse innervosito dall’accaduto, su un lancio di Passiglia calcola male il tempo e la distanza dell’uscita, arriva al limite dell'area e così lascia palla che viene ripresa da Ferrigno che supera mette in rete con un preciso pallonetto facendo esplodere l'Arena. Basta e avanza per vincere la partita e lanciarsi verso la promozione che arriverà ai playoff.  

Le polemiche proseguirono anche nei giorni seguenti con il patron della Lucchese, l’egiziano AhmadFouziHadj, che dalle colonne della Gazzetta dello Sport tuona contro i “fotografi-ultras” che decidono le partite. Una polemica sterile che arriva da chi non sa accettare i verdetti del campo. La replica fu affidata all’ordine dei giornalisti della Toscana, tutto si placò, restarono tre punti d’oro e una popolarità di cui avrei anche fatto a meno.  

 

massimo.corsini